Siamo a Londra da qualche giorno, siamo arrrivati in auto.
Giriamo per la citta’, facciamo visita agli stadi di calcio, la mia grande passione, sostenuta, con una pazienza esemplare, da Sabina, la mia compagna.
Il 31 saremo a Brighton per il match, Brighton vs Arsenal.
Per ora abbiamo visto l’Olympic Stadium, ormai da diversi anni, la nuova casa del West Ham e Vicarage Road, lo stadio del Watford in cui ho giocato nella stagione 2001-’02, ed il cui manager, come chiamano l’allenatore da queste parti, a quei tempi era Gianluca Vialli.
A lui va il pensiero che mi accompagna la sera e a lui sono rivolte parte delle preghiere che sono solito dire.
Questa sera non puo’ mancare un pensiero a Pele’, il piu’ grande di tutti, dicono quelli che l’hanno visto giocare da vicino.
Il primo ricordo che ho di lui e’ nel bianco e nero della televisione della pensione Belvedere di Cavi di Lavagna dove ero solito trascorrere qualche settimana d’estate con la mamma.
Avevo 7 anni e, in particolare, quello stacco imperioso con cui Pele’ supero’ un arcigno Burgnich, per segnare il primo goal con cui il Brasile batte’ l’Italia 4-1, nella finale dei Mondiali in Messico, e’ qualcosa che rimane impresso nella memoria per sempre.
Non occorre aggiungere altro, perche’, aggiungere altro significherebbe togliere qualcosa.
Riposa in pace O’Rey.
Una risposta
Non posso esimermi da associami al ricordo di Pelè che con Maradona ha dominato la seconda metà del secolo scorso. Ma nel mio cuore rimangono tre figure che hanno un posto in particolare: Rivera, Antognoni e Baggio.
Mi associo agli auguri a Vialli, che spero risolvi al meglio la sua situazione fisica.