Un ritorno insolito ai giochi del campionato dopo le feste, alcuni con ferie già scontate, altri con addosso gli straordinari del Mondiale in Qatar.
È una ripartenza incerta per chiunque infatti, con annessa la Serie A che decide di riprendere non in concomitanza con le altre leghe, rinviando le gare a disputarsi in un’unica giornata.
Eppure, in un clima non ancora da Epifania, un verdetto decisivo è già pronto a esser imposto a una delle due delle principali pretendenti, a seguito del match di chiusura della sedicesima giornata.
Sono Inter e Napoli a scendere in campo a San Siro, con i partenopei chiamati a rimpinguare la fila di vittorie ottenute nella prima parte del campionato, interrotta soltanto dalla sosta mondiale, mentre i padroni di casa, protesi all’inseguimento, reclamano una vittoria in uno scontro diretto per rilanciare la lotta al primato della classifica. I dubbi e le incertezze protendono più dalla parte degli uomini di Spalletti, consci della gran cavalcata messa in mostra nelle prime battute del campionato, ma da alcuni non ritenuti in grado di recuperare l’entusiasmo lasciato a due mesi di distanza dalla sosta, pur sapendo questa volta di avere il coltello dalla parte del manico per poter mettere definitivamente fuori dalla corsa scudetto una delle rivali.
I nerazzurri invece, davanti al bivio, tentano di capire se la strada destinatagli sia quella di un possibile sogno di rivalsa da alimentare, o, in caso di una non vittoria, la resa di fronte ad margine troppo ampio da dover recuperare.
Rotti gli indugi, dopo il fischio d’inizio, le due squadre si lanciano in quella che promette di essere una vera e propria battaglia campale.
I nodi da sciogliere sembrano essere più di qualcuno, parimenti la disparità di condizione atletica e disabitudine al gioco appare vistosa per alcuni interpreti, lasciando intendere come in alcune situazioni sarà l’agonismo a prevalere sulla lucidità tecnica.
L’Inter in primis si affida al ritorno da titolare di Romelu Lukaku, che spera di poter dimenticare l’annus horribilis vissuto dopo l’approdo in maglia blues, finito alla peggio con l’infortunio patito alle porte del Mondiale, terminato per altro in anticipo con una prestazione largamente insufficiente, a dimostrazione di come per il belga l’aspetto tecnico sia subordinato allo status fisico, quest’ultimo evidentemente ancora da rigenerare a pieno. Per il resto Simone Inzaghi cede il passo agli uomini con cui aveva iniziato la preparazione e con i quali aveva avuto maggior tempo a disposizione per lavorare durante i campionati del mondo, in particolare Dzeko, dimostratosi in forma smagliante sul finire dell’anno e il trio di centrocampo Çalhanoğlu-Barella-Mkhitaryan, reinventatosi data l’assenza di Brozovic.
Sarà poi Darmian a prendere il posto di Dumfries, mossa cautelarmente prevista per arginare Kvaratskhelia, a cui viene già dedicato il trattamento da superstar nella scelta della marcature, mentre Acerbi sostituisce De Vrij, con osservato speciale Osimhen dalla parte opposta.
Il Napoli conferma il suo assetto di base, con l’insostituibile Lobotka a dettare i tempi in mezzo al campo, Anguissa in coppia con lui, Kim e Rrahmani coppia centrale, Politano a vincere il ballottaggio con Lozano sulla destra e Oliveira quello con Mario Rui per la fascia bassa di sinistra, a completare l’assetto Zielinski, Di Lorenzo e Meret.
La prima occasione nasce proprio dai piedi di Lukaku, il quale, dopo essere stato alle prese con un altro peso massimo come Kim, serve l’inserimento di Dimarco, che da due passi impatta male, concludendo alto.
I nerazzurri, come dimostrato dalla prima palla gol, sembrano aver approcciato meglio i primi minuti, riconquistando vigorosamente il pallino del gioco man mano che gli avversari imbastivano la manovra offensiva.
Gli Azzurri provano ad aggirare l’aggressività dell’Inter con il consueto palleggio, salvo poi rispondere al fuoco in maniera sempre più energica, dando vita a parecchi contrasti che spezzano il ritmo del gioco.
Al 25esimo la seconda colossale chance capita a Darmian, che scaglia alto un pallone recapitatogli da Dzeko al limite dell’area piccola.
Risponde il Napoli, che riesce dopo un’ottima manovra a liberare al tiro Zielinski, il quale mastica la conclusione da posizione favorevole.
l’Inter è brava a non farsi intimidire, rispondendo a dovere e concludendo il primo tempo con altre due grosse occasioni:
Nella prima Lukaku spara alto con il destro un pallone servitogli di tacco da Barella, mentre nella seconda, ancora più nitida, Dimarco, raccogliendo un tiro sporco all’interno dell’area piccola, centra in pieno Meret già disteso per terra, fallendo la conclusione da appena un paio di metri dalla linea di porta.
Il secondo tempo riparte con il medesimo spirito di lotta, ma la prima occasione importante capita ai partenopei, merito di un cross dalla sinistra direzionato a Osimhen, sul quale rinviene Çalhanoğlu, ostacolando la conclusione del nigeriano.
Solo uno spavento per i nerazzurri, che invece continuano ad aumentare il ritmo, propiziando l’azione decisiva per l’1-0.
È Mkhitaryan che con un cambio gioco trova libero Dimarco, che con parecchio campo a disposizione riesce ad arrivare a ridosso dell’area di rigore e servire Dzeko indisturbato per colpire a rete; rete fondamentale del bosniaco che si conferma miglior marcatore dei nerazzurri in tutte le competizioni nell’annata corrente.
Il Napoli prova rispondere con un lampo isolato di Kvaratskhelia, sull’esterno della rete. I nerazzurri persistono nell’approccio fisico, favoriti anche dall’ingresso di Gosens, impedendo al Napoli di esprimersi con la consueta disinvoltura.
Un occasione in contropiede sempre per l’Inter vede protagonista il subentrato Lautaro Martinez, che serve un assist d’oro a Darmian, non controllato da quest’ultimo.
Il piano partita sembra sorridere a Inzaghi, con l’aggressività dell’Inter che non consente palloni facili da giocare al Napoli e gli ingressi di Dumfries e Gagliardini aumentano ulteriormente l’apporto agonistico negli ultimi minuti della tenzone.
Prova a mettere mano all’arsenale riposto in panchina Luciano Spalletti, con gli ingressi di Lozano, Elmas, Ndombele, Simeone e Raspadori, tutti subentrati all’interno dell’ultima mezz’ora.
La partita sembra scivolare sempre più nelle mani dei padroni di casa, quando a ridosso del novantesimo una serie di carambole mette nelle condizioni proprio Raspadori di battere a rete; sarà Onana a respingere la conclusione ravvicinata, sventando il possibile pareggio.
Termina così un match coinvolgente, dove certamente l’aspetto emotivo e agonistico ha prevalso sul lato tecnico, lasciando comunque spazio a grande correttezza in campo da parte delle due compagini; sarà l’Inter a uscire vincente, rimanendo attaccata al treno delle inseguitrici e dimostrando per altro attitudine corretta al grande impegno, legittimando un risultato che sarebbe potuto chiudersi con anche maggior distacco.
Il Napoli fa ritorno, al contrario, con qualche certezza in meno dopo quanto di buono fatto nella prima parte dell’anno calcistico, pronti in ogni a caso a ripresentarsi più accorti e determinati nei due match che seguono, il secondo da disputarsi al Maradona contro la Juventus, per tornare a imporre nuovamente la leadership sul campionato.