Una partita che rappresenta l’ancora di salvezza per entrambe le squadre, protagoniste di momenti opachi nei rispettivi campionati: una qualificazione ai quarti di Champions League consentirebbe almeno di dare un senso a una stagione al momento ben al di sotto delle aspettative.
Il Milan se non altro e’ riuscito a guadagnarsi i tre punti contro il Torino in una gara sofferta in cui nel primo tempo e’ stato frenetico e mai in grado di avere una gestione serena del pallone mentre nel secondo tempo e’ riuscito a spingere con piu’ ordine ed intensita’ riuscendo a cogliere la vittoria.
Si intravede la luce in fondo al tunnel anche se taluni problemi sussistono e la difesa a 3 continua a non convincere.
Ma se Atene piange, Sparta di certo non ride.
Come si diceva, infatti, il Tottenham del tecnico salentino è stato infatti travolto nell’ultimo turno di campionato dal Leicester di Brendan Rodgers per 4-1, dopo che gli Spurs erano andati inizialmente in vantaggio con l’ex juventino Bentancur, successivamente uscito per infortunio e che salterà assieme al portiere della nazionale francese Lloris il match di San Siro con i rossoneri.
Uno stop brusco, che ha parzialmente vanificato l’impresa realizzata una settimana prima con il Manchester City che aveva permesso agli Spurs di riavvicinarsi alla zona Champions League, ora nuovamente piuttosto lontana.
Non ancora recuperati al 100% Tomori e Bennacer, la squadra guidata da Stefano Pioli si affida a Simon Kyaer che insieme a Pierre Kalulu e Malick Thiaw (all’esordio assoluto in Champions League) formerà la difesa a 3 a protezione della porta custodita da Tatarusanu; centrocampo a 4 con Saelemaekers, Krunic, Tonali e Theo Hernandez rigorosamente da destra verso sinistra, con il doppio trequartista (già sperimentato contro il Torino) formato dalla coppia Diaz e Leao in un modulo ad albero di Natale che vedrà in Giroud il terminale offensivo.
Sistema di gioco quasi speculare per il Tottenham che, dovendo rinunciare a Lloris, si affida a Forster in porta, Lenglet, Dyer e Romero a formare il pacchetto arretrato, Perisic ed Emerson Royal esterni di centrocampo con Skipp e Sarr a fare da scudo alla difesa e tridente delle meraviglie con Son, Kane e l’ex juventino Kulusevski.
La direzione di gara è affidata allo svizzero Sandro Schaerer che per la prima volta in carriera arbitrerà le due squadre.
Pochi minuti di studio e la partita già si sblocca: contrasto aereo poco fuori dell’area di rigore tra Theo Hernandez e Romero, il rimpallo premia il difensore francese che entra in area di rigore e tira in porta, Forster devia sui piedi di Brahim Diaz che calcia addosso all’estremo difensore inglese, la palla schizza in aria e il n. 10 milanista è il più lesto di tutti ad insaccare in rete.
Milan in vantaggio al 6’ e San Siro che esplode in un boato assordante.
Nella prima parte del primo tempo Skipp e Sarr faticano ad accorciare in avanti dando la possibilità al Milan di costruire con grande serenità mentre Pioli vuole che i suoi mantengano i ritmi alti e sprona Theo Hernandez a rimanere in posizione più avanzata; Conte al contrario, forse per i postumi dell’intervento alla cistifellea subito poco più di una settimana fa, appare più tranquillo, chiedendo ai suoi di costruire l’azione dal basso ed, in particolare, ad Emerson Royal di stazionare in una posizione più larga per favorire gli inserimenti di Kulusevski.
Leao in queste prime battute appare veramente incontenibile: anticipa puntualmente i malcapitati avversari che sono sempre costretti a stenderlo con le cattive.
Al 12’ calcio di punizione ottenuto da Kane per fallo di Krunic, palla calciata da Son dalla trequarti direttamente in area di rigore con Dier che incoccia ma trova pronto Tatarusanu che blocca facilmente la sfera.
Col passare dei minuti, tuttavia, il Milan progressivamente abbassa il baricentro mentre la squadra inglese prende campo e fiducia.
Interessante la posizione delle due difese sulle palle inattive (ricordiamo che il Tottenham è la squadra con più gol segnati in questa situazione di gioco dietro solo al Liverpool): il Milan difende molto basso quasi all’altezza del dischetto mentre la difesa della squadra di Conte staziona in linea almeno 5/6 metri fuori dall’area di rigore.
Tra il 24’ ed il 25’ da segnalare una pericolosa punizione di Son deviata in angolo e un tiro di Sarr da fuori area, dopo una palla maldestramente persa da Saelemaekers, agevolmente parato da Tatarusanu.
Una decina di minuti più tardi si accende Theo Hernandez: galoppata sulla sinistra che lascia sul posto Romero e mette al centro una palla rasoterra deviata in calcio d’angolo.
La squadra inglese continua ad essere pericolosa sulle palle da fermo: al 42’ corner a rientrare di Perisic che calcia direttamente in porta e mette in grande apprensione Tatarusanu; repentino ribaltamento di fronte e palla in profondità per Leao che si accentra e cerca il tiro a giro sul secondo palo ma colpisce male e la palla finisce in curva.
Il primo tempo termina con un brivido per i tifosi del Milan: Son si invola e, solo davanti a Tatarusanu, calcia il pallone addosso all’estremo difensore rossonero, la palla finisce sui piedi di Kane che colpisce la traversa ma il gioco era fermo per posizione irregolare di partenza dell’esterno coreano.
La ripresa inizia subito con il primo cartellino giallo della gara comminato a Romero per fallaccio a gamba tesa su Tonali; i giocatori del Milan invocano l’intervento del VAR per possibile fallo da espulsione ma il direttore di gara rimane fermo sulla propria decisione iniziale.
Entra finalmente in partita anche il tecnico italiano degli Spurs che si infuria con Perisic dopo l’ennesimo pallone perso, chiedendogli maggiore profondità ed intraprendenza.
Al 57’ generosissima punizione concessa dall’arbitro ai limiti dell’area di rigore per fallo di Krunic su Kane; sul susseguente cross di Son, Tatarusanu è abile in uscita a fare proprio la sfera ma, ricadendo, s’infortunia alla caviglia sinistra dopo uno scontro con Langlet: sono attimi di forte apprensione per le condizioni del portiere che appare visibilmente dolorante ma, dopo le cure dei sanitari, rientra in campo.
Secondo giallo per il Tottenham al 63’ con Dier che stende Giroud a centrocampo (generosissima la prestazione dell’attaccante francese che fa a sportellate per tutta la partita con i difensori inglesi riuscendo molto spesso ad avere la meglio).
Conte prova a dare una scossa alla propria squadra ed a metà del secondo tempo sostituisce un impalpabile Kulusevski con Richarlison, giustiziere dell’Olimpique Marsiglia nella fase a gironi con due reti segnate ai francesi.
La fase centrale della ripresa è quella in cui il Tottenham produce il massimo sforzo per rimettere in piedi la gara ed arrivare al pareggio ma, paradossalmente, è il Milan ad avere due enormi occasioni tra il 76’ ed il 77’: nella prima De Ketelaere, appena subentrato a Brahim Diaz (fuori anche Saelemaekers per Messias), raccoglie una sublime sponda di testa da parte di Giroud ma, solo, ad una manciata di centimetri dal portiere inglese, spreca di testa una ghiottissima occasione; neanche il tempo di completare una lancetta di orologio e questa volta è Thiaw, imbeccato dall’ennesimo cross al bacio di Leao, a mandare a lato di testa da pochi passi.
Conte avverte il pericolo e corre ai ripari: fuori Son e Lenglet, dentro Danjuma e Davies.
All’81’ ci prova Sarr dalla distanza ma il suo tiro viene deviato in angolo da Kalulu.
Sandro Tonali, ammonito una decina di minuti prima per fallo su Kane che aveva saltato Thiaw (monumentale comunque la prestazione del centrale tedesco), stremato, viene sostituito all’86 da Pobega.
Una manciata di minuti più tardi, altra grandissima occasione per la compagine rossonera con Kalulu che recupera l’ennesimo pallone della propria partita e serve Giroud sulla fascia destra, sguardo volante e palla con i giri contati per Leao che, solo davanti a Forster, sbaglia il controllo vanificando una colossale chance per il raddoppio milanista.
Poco dopo il 17 portoghese esce tra l’ovazione di San Siro e lascia il posto a Rebic.
Nei 6’ minuti di recupero concessi dal direttore di gara, da segnalare solo il giallo a Theo Hernandez per perdita di tempo dopo un fallo commesso su Richarlison e un’ultima occasione per il Tottenham con Kane che viene tuttavia fermato con maestria da Kjaer.
Vittoria convincente della squadra di Pioli che gioca una gara ordinata e controlla gli attacchi degli Spurs, mai realmente pericolosi; la qualificazione dovrà necessariamente passare per la gara di ritorno che si terrà il prossimo 8 marzo presso il New White Hart Lane, dove, tuttavia, il Diavolo avrà due risultati su tre a disposizione e dovrà necessariamente cercare di pungere gli inglesi che dovranno rischiare molto più di quanto fatto questa sera a San Siro.
BIO
Alessandro Corbetta, 30 maggio 1979, 43 anni, avvocato e procuratore sportivo.
Laureato in Giurisprudenza nel 2003 presso la Facoltà di Bologna.
Dal 2004 frequenta vari Master in Diritto dello Sport organizzati da Media Campus, VerdeSport ed ELSA (European Law Students’Association).
Consegue nel 2006 l’abilitazione all’esercizio della pratica forense.
Dal 2007 svolge l’attività di Avvocato maturando importanti esperienze nell‘ambito del Diritto Sportivo e della Contrattualistica.
Nel 2010 frequenta a Milano un Master di Sport Business organizzato da S.D.A. Bocconi Milano.Nel 2017, fonda insieme a Nicolò Mattia Pagotto Italian Sport Consulting.
Esperto nella gestione della parte contrattuale, in ISC è responsabile dell’Area Management per il supporto ai clienti in tutti gli aspetti strategici e gestionali della loro carriera.
E’ inoltre a capo dell’Area Amministrativa.