INFLUENZA DELLE DIFFERENZE DI GENERE NEL GIOCO DEL CALCIO.

Negli ultimi anni, la progressiva crescita del calcio femminile sta permettendo a tutto il movimento di migliorare e svilupparsi in differenti aree, offrendo in tal modo alle giocatrici e agli staff tecnici con i quali esse lavorano, strumenti che consentono loro di avvicinarsi sempre piú agli standard sportivi (e mediatici) del calcio maschile.

L’affermazione del calcio femminile nel panorama mondiale, tuttavia, comporta che assai spesso si operi un constante confronto con il calcio maschile, allo scopo di evidenziarne le differenze, spesso utilizzate con lo scopo di sminuire lo sport femminile.

In verità, se ci approcciassimo al calcio attraverso la prospettiva della complessitá, saremmo piú propensi ad “accogliere” tali differenze, non per catalogarle in positive o negative, ma per comprenderne l’essenza, valutarne l’utilizzo e incidere cosí sulla variabilità del gioco.

Il nostro compito, come allenatori, preparatori, analisti e scout, deve essere quello di conoscere ed approfondire queste peculiarità e vederle come un’opportunità di adattamento e di crescita, tanto personale quanto professionale, al fine di aggiungere al nostro bagaglio culturale una prospettiva diversa di analisi di questo meraviglioso sport.

Nel gioco del calcio (come in qualsiasi altro sport, soprattutto di squadra), una variazione anche minima delle condizioni psico-fisiche e dei comportamenti può generare importanti cambiamenti nell’organizzazione complessiva di una squadra.
Partendo da questa idea di base e grazie alla mia lunga esperienza nella prima squadra femminile del FC Barcelona, ho iniziato ad indagare su quali aspetti del gioco queste caratteristiche (soprattutto fisiche e condizionali) incidano maggiormente.

Non mi è possibile, per ovvie ragioni di tempo e spazio, compendiare in questa sede tutte le analisi effettuate e i risultati conseguiti; per tale motivo, concentrerò l’attenzione su quei momenti del gioco che dipendono in larga parte dallo sviluppo della forza e, in particolare, dalla capacitá di imprimere tale forza sulla palla, tenendo in considerazione che nel calcio (soprattutto de élite) le dimensioni del campo, della porta e della palla sono identiche per il genere maschile e quello femminile (a differenza di altri sport di squadra come pallacanestro, pallavolo o pallanuoto).

Come possiamo vedere nel grafico, esistono delle peculiarità fisiche tra uomini e donne, le quali possono essere suddivise in 3 aree principali:
antropometriche (conformazione e strutturazione fisica);
caratteristiche muscolari ed ormonali, che generano differenti livelli di forza;

coordinative, come risultato dell’interazione delle altre due caratteristiche.

Vediamo dunque come queste variabili influenzano la forza impressa alla palla e le traiettorie che ne derivano e, per l’effetto, in che modo incidano su differenti aspetti del gioco quali:

  • –  l’utilizzo dei lanci lunghi e delle rimesse dal fondo;
  • –  il ruolo del portiere;
  • –  l’utilizzo dei cambi di gioco. Come si evince dall’immagine sottostante, nel CALCIO MASCHILE, la maggior forza muscolare permette ai portieri di giocare palloni con distanze mediamente piú lunghe, incrementando per l’effetto le possibilitá di attaccare direttamente le spalle della linea difensiva avversaria, con maggior prossimitá alla porta avversaria.

Tale situazione induce tutta una serie di comportamenti tanto nella squadra che dispone della palla, quanto in quella che difende, quali ad esempio:
1. il blocco della squadra che difende ha mediamente un baricentro piú basso, dovuto alla necessitá di proteggere eventuali palloni alle proprie spalle. Generalmente, la linea difensiva è costretta ad arretrare più spesso per evitare di essere superata e, inoltre, per avere la possibilitá di “difendere” questi palloni piú frontalmente;

2. la squadra in possesso della palla può creare maggiori opportunità di segnare goal, tanto direttamente mediante passaggio lungo, quanto indirettamente (cercando un riferimento per la tipica spizzata e il successivo inserimento di giocatori dalle seconde linee);

3. la possibilità per il portiere in possesso della palla di giocare da lunghe distanze e con grande precisione anche con le braccia, evitando talvolta di tirare al volo o di mettere la palla a terra e perdere cosí un tempo di gioco.

Forza impressa e traiettoria della palla incidono quindi sulle decisioni dei giocatori, in quanto:

  • –  per il portiere con la palla, la capacità di lanciare lungo rappresenta una vera e propria opzione offensiva, che gli permette di essere consapevole del proprio ruolo “d’attacco” in qualsiasi momento e che lo induce a prestare attenzione anche a “zone lontane” (foriere di possibili situazioni vantaggiose);
  • –  per il portiere che difende, le circostanze illustrate gli impongono una costante lettura del gioco, anche quando la palla si trova molto lontano da lui, inducendolo a modificare la sua posizione in base alla traiettoria dei passaggi lunghi. Analogo discorso vale per i giocatori di campo piú lontani:
  • –  chi attacca modifica il proprio comportamento nel senso di cercare di generare profonditá e rappresentare una minaccia reale per l’avversario (maggior numero di smarcamenti diretti alle spalle della linea difensiva);
  • –  chi difende percepirà inevitabilmente un pericolo maggiore a palla scoperta, determinando ciò la tendenza ad arretrare preventivamente.

Nel CALCIO FEMMINILE, l’opzione del lancio lungo viene utilizzata diversamente.

Come possiamo vedere nelle immagini sotto riportate, in media i lanci lunghi delle giocatrici raggiungono distanze tra i 15 e i 20 metri di differenza in meno rispetto ai colleghi uomini.

Inoltre, la traiettoria dei passaggi lunghi è molto piú a parabola, che tesa e piatta. Ciò, per un verso comporta un maggior tempo per il completamento del passaggio, per l’altro incide sul modo con cui sarà controllata e gestita la palla, obbligando sia chi attacca, sia chi difende, ad adattare la propria postura e posizione.

Questi aspetti, è bene ribadirlo, non costituiscono dei limiti, ma semplicemente vanno intesi quali variabili, che devono essere considerate ai fini della individuazione delle più efficienti ed efficaci opzioni di gioco.

La domanda da porsi é: come si adatta il gioco a queste differenti condizioni?

Di seguito sono riportati alcuni risultati di questa indagine, che dimostrano immediatamente l’incidenza delle suddette variabili sul gioco e che debbono essere considerate per comprenderne i meccanismi:

  1. i lanci lunghi effettuati “al volo”, ovvero avendo il pallone fra le mani, sono molto piú necessari rispetto ai lanci lunghi effettuati con il pallone a terra. Questo perché calciare al volo la palla consente di poterle imprimere maggiore forza e quindi ottenere traiettorie piú lunghe;
  2. per poter raggiungere spazi piú lontani, i portieri nel calcio femminile hanno la tendenza a calciare dal limite dell’area di rigore o, nel caso ne abbiano l’occasione, ad uscire dalla stessa;
  1. nel calcio femminile é ancora piú importante la conquista delle seconde palle, in quanto sono uno strumento fondamentale per poter generare possesso in campo avversario, data spesso l’impossibilitá di poter superare direttamente la linea difensiva avversaria;
  2. connessa al profilo ora eseminato, é l’importanza dei movimenti di supporto che le seconde linee svolgono nei confronti della compagna che riceve palla (spesso di spalle alla porta avversaria), sia per ricevere un eventuale scarico, sia per ricevere la tipica spizzata allo spazio, la quale altro non é che un modo per “allungare” il lancio diretto stesso (e che quindi assume ancor piú importanza);
  3. altro aspetto tipico del calcio femminile é l’utilizzo di alcune giocatrici di campo (generalmente difensori) per compiere un lancio lungo durante una rimessa dal fondo (sia direttamente, sia previo passaggio), nel caso quest’ultima abbia una capacitá maggiore di tiro rispetto al portiere. Ovviamente quest’ultima giocatrice sarà obbligata ad accompagnare immediatamente il proprio lancio, per evitare di mettere in gioco eventuali avversarie nel caso di recupero della palla da parte di queste;
  4. in ultimo, il baricentro difensivo avversario sará generalmente piú alto, in quanto non essendo ricorrente la minaccia di un passaggio alle proprie spalle, non vi é la necessitá di difendere molto arretrati.

Analoghe considerazioni connesse alla forza impressa sulla palla, possiamo svolgere con riferimento ai cambi di gioco: sono molto rare le giocatrici capaci di effettuare lanci lunghi o cambi di gioco con distanze e forza simili a quelle maschili (come il tipico cambio di gioco di Van Dijk per Salah).

Le peculiarità innanzi esaminate hanno le seguenti immediate conseguenze:

  1. una maggior necessitá da parte delle squadre femminili del gioco associativo, in quanto spesso é richiesto compiere uno o piú passaggi extra prima di poter effettuare un eventuale cambio di gioco, allo scopo sia di poter avvicinar di piú la palla nelle zone centrali del campo, che di attirare le rivali verso zona palla, cercando di liberare ancor di piú il lato debole;
  2. i blocchi difensivi avversari nelle squadre femminili hanno la tendenza a slittare in zona palla molto piú rispetto alle squadre maschili, in quanto la forza impressa al pallone, generando traiettorie piu lente e curve, dará maggior tempo di scalare verso lato palla in caso di lancio lungo.

Come può desumersi dalle considerazioni sinora svolte, l’incidenza che ha una sola variabile, come la forza impressa alla palla, sullo spazio/tempo, genera un cambiamento radicale in quella che é non solo l’organizzazione collettiva delle squadre, ma anche l’aspetto cognitivo legato alla scelta dei tempi di gioco, tanto per chi ha la palla, quanto per chi cerca di recuperarla.

Il discorso, nondimeno, può essere ampliato ad altre variabili, quali le azioni ad alta intensitá (e le relative distanze compiute), la capacitá di potenza la differenza di altezza media. Tali variabili, tra le altre cose, incidono sui seguenti aspetti del gioco:

  • –  capacitá di salto e gioco aereo;
  • –  la relazione/timing fra chi crossa e chi finallizza (condizionata principalmente dalla distanza e dalla traiettoria del cross stesso);
  • –  i contrasti durante una partita;
  • –  i cambi di direzione e le accelerazioni (e conseguente capacitá di mantenere una certa distanza fra le linee);
  • –  le funzioni difensive del portiere (ad esempio, l’altezza media piú bassa favorisce una ricerca del tiro da fuori area maggiore, anche se da molto piú vicino rispetto al calcio maschile);
  • –  l’uso delle palle inattive.
  • Come detto, i punti di ricerca ed approfondimento sono tantissimi; ma ritengo opportuno, da parte di tutti coloro che operano nel mondo del calcio femminile, che sia sostenuto tale “sforzo” interpretativo, e sia operata una attenta ed oggettiva analisi delle variabili in questione, accompagnata da un confronto costante e costruttivo; solo così, infatti, avremo la capacità di leggere il gioco da una prospettiva differente e, per l’effetto, di proporre condizioni di allenamento piú congeniali alle differenti squadre, per poterne sfruttare al meglio le potenzialità.
BIO: ALBERTO ANGELASTRI
 Nato a Bari il 3 luglio del 1991
–  Laureato con lode in Scienze e Tecniche dello Sport presso l’Universitá di
Scienze Motorie di Bari
–  Varie esperienze come allenatore nella Fortis Altamura e nei settori giovanili del
Centre D’Esports Sabadell F.C. y Can Vidalet
–  Ho preso parte durante due anni al Máster profesional de fútbol de alto
rendimiento organizzato dal FC Barcellona in collaborazione con l’Universitá di
Barcellona (INEFC)
–  Da 5 anni lavoro come assistente e Match Analyst nella prima squadra
femminile del FC Barcellona (fra i diversi Titoli ottenuti quello di campione
d’Europa nella stagione 2020-2021)
–  Docente e relatore dei corsi organizzati da Barça Innovation HUB, nonché
collaboratore del dipartimento di metodología del club
–  In possesso del patentino d’allenatore UEFA A

Una risposta

  1. Il calcio femminile è in crescita
    Sono convinto che da qui a qualche anno sarà più seguito di quello maschile. Io tengo da sempre Milan femminile e maschile. Forza azzurre
    Un grande in bocca al lupo
    Giuseppe ❤️

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