BOLOGNA-MILAN 1-1: STALLO AL DALL’ARA!

È la trentesima giornata di Serie A: i punti in palio diminuiscono e la lotta per i primi quattro posti è sempre più serrata. In questo aprile colmo di eventi, va in scena Bologna – Milan: una trasferta dispendiosa, nonché spartiacque tra le due gare di Champions.

Dopo la gioia vissuta mercoledì sera, si torna coi piedi per terra e con la testa al campionato. Pioli, per far ricaricare le pile ai titolarissimi, sceglie di mandare in campo le “seconde linee”.

Per l’esattezza 10/11 di turnover rispetto alla formazione schierata contro il Napoli. L’unico superstite è Maignan.

Le emozioni dei tifosi si intrecciano tra di loro, dai più fiduciosi ai più scettici: il desiderio comune è quello di non lasciar punti per strada, fondamentali per il piazzamento in Champions.

La tensione e la voglia di riscatto si fondono e albeggiano negli animi dei giocatori con meno minutaggio, consapevoli dell’importanza di questo match, tanto per il collettivo quanto per loro stessi.

IL MATCH

Un Bologna galvanizzato dalla gestione Thiago Motta incontra un Milan altalenante, reduce da un’energica quanto dispendiosa prestazione in Champions.

Dopo soli 30’’ cala il gelo nel cuore dei tifosi rossoneri. Il Bologna sfrutta una serie di errori della retroguardia rossonera che consente a Posch, liberatosi sulla sinistra difensiva del Milan, di servire Sansone in area, il quale anticipa i difensori avversari e insacca agevolmente alle spalle di un incolpevole Maignan: 1-0.

I fantasmi del passato emergono da dietro l’angolo, poiché un avvio del genere non lascia presagire nulla di buono. Tuttavia, nonostante la timidezza iniziale, il Milan sembra riacquisire sicurezza e coraggio. I giri del motore si alzano, il Diavolo entra in partita. D’altronde, mister Pioli ha dato spazio ai ragazzi con meno minutaggio (es. Vranckx, Ballo Tourè, De Ketelaere, Pobega). Stefano avrà fatto le necessarie considerazioni ma, certamente, ciascuno dei ragazzi citati non si troverà nel contesto migliore.

A riaccendere le speranze della tifoseria milanista ci pensa Pobega al 40’, scoccando un missile da fuori area che bacia il palo e si infila alle spalle di Skorupski. Un gol da cineteca che manda in subbuglio i cuori rossoneri! È 1-1.

Nel secondo tempo continua il dominio degli uomini di Pioli, dimostrando un grande atteggiamento e alzando il pressing sul palleggio del Bologna . Cresce in campo e fuori la convinzione di far propria l’intera posta, il fiato resta sospeso per tutta la seconda frazione di gioco.

Nel Milan trovano spazio Calabria, Messias (al rientro), Brahim, Leao e Gabbia, chiamato a sostituire Thiaw per una maggiore freschezza in fase di ripiego.

Thiago Motta, da parte sua, rinforza il centrocampo rinunciando ad un po’ di spinta offensiva. La partita diventa più fisica: molti più contrasti, falli e cartellini rispetto al primo tempo.

Il fiato sospeso si trasforma in frustrazione e nervosismo quando, sul finale di gara, Massa non concede alcun penalty per il tocco di braccio di Lucumì in area di rigore. Questo episodio, sommato ad un altro potenziale rigore non fischiato su Rebic nel primo tempo, lasciano più di qualche dubbio.

Non è in dubbio, invece, che certe partite possano essere vinte grazie ad “episodi favorevoli”.

Tirando le somme il Milan ha fatto la sua partita, pochi errori, sbavatura iniziale a parte. Tanta consistenza. È mancato un po’ il peso offensivo e il giusto cinismo negli ultimi metri.

Il test, per ovvi motivi, non può dichiararsi positivo; ciononostante, si sono intravisti segnali incoraggianti.

Non tutto è perduto, solamente rimandato: al campionato si penserà da mercoledì, ora testa alla Champions!

Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.

Una risposta

  1. Io da tifoso milanista, spero in un passaggio del turno martedì, anche se è dura giocare al Maradona, perchè non è come una volta, quando andavamo in campo europeo e tutti avevano timore del Milan, oggi il Milan è vulnerabile cioè fa partite da squadra al di sopra delle righe e poi si alterna in fragilità come se niente fosse. Io se fossi stato in Pioli, ieri avrei cercato i tre punti, visto che non è scontato che riusciamo ad entrare in Champions, visto le nostre dirette concorrenti come stanno andando, incrociamo le dita e speriamo bene,urlando a squarciagola sempre FORZA MILAN.

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