LEAO, LA CORSA, L’ASSIST…I COMMENTI.

L’azione devastante di Leao che ha permesso a Giroud di portare  in vantaggio il Milan nella gara di ritorno dei quarti di finale di Champions al “Maradona”  ha suscitato emozioni e commenti a non finire.

I commenti hanno preso in considerazione lo sviluppo dell’azione sin dal momento in cui Ndombele sbaglia il controllo e permette al pallone di giungere tra i piedi dell’attaccante portoghese che con incedere fluttuante ha lasciato sul posto, in sequenza: lo stesso Ndombele, Lobotka, Di Lorenzo e Rachmani, eludendo il possibile disperato intervento di Juan Jesus e servendo al compagno Giroud la più comoda delle palle goal.

Dicevamo, i commenti. Molti si sono espressi sugli errori commessi dai difendenti azzurri: errate posture, tentativi di intervento anticipato anziché un accompagnamento del giocatore rossonero da parte di Rachmani che aveva un paio e forse più metri di vantaggio e che, pertanto, avrebbe potuto frapporsi tra avversario e pallone rallentandone l’incedere ed in qualche modo sporcarne la corsa con successivo intervento sulla palla.

Altri ancora si sono focalizzati sulla scelta fatta da Juan Jesus che, per i più, anziché proseguire la corsa quasi finendo dentro la porta avrebbe dovuto restare su Giroud e quindi giocare sul riferimento. Ora parlare di quest’ultimo comportamento è davvero difficile così come stabilire cosa avrebbe dovuto fare Juan Jesus perché non sappiamo quali siano le richieste di Mister Spalletti in quelle circostanze. Cosa chiede il tecnico toscano ai suoi difendenti: coprire lo spazio-porta o giocare sui riferimenti?

Tutto quanto sopra descritto rimane all’interno di una discussione con matrice tecnico-tattica-atletico-emotiva che può aiutare tutti coloro che fruiscono di questi dibattiti: appassionati, addetti ai lavori, tifosi ecc…

Ciò che invece mi è sembrato fuori luogo, e non per il solito eccesso di buonismo e perbenismo, sono state le affermazioni di alcuni talent e giornalisti che hanno sostenuto con forza ed enfasi che un fallo avrebbe risolto ogni problema alla retroguardia napoletana. Ecco, purtroppo, esce sempre questa atavica predisposizione a distruggere, a interrompere sul nascere le azioni, i gesti, le gesta, che rendono questo sport unico, poetico, leggendario. Senza voler porre l’accento sugli aspetti educativi, pedagogici che forse dovrebbero essere tenuti in conto considerando il range di età di chi segue il calcio in televisione o sui vari dispositivi elettronici.

Sarò antico, come sostiene qualcuno, ma credo fortemente che il nostro riscatto debba passare anche da una comunicazione e quindi da una cultura differente. Non si tratta, come si abusa affermare di questi tempi, di operare una rivoluzione culturale ma di diminuire o, se possibile, eliminare la tendenza a speculare sulle singole situazioni quasi a voler dimostrare che l’essere “anti” possa portare maggiori vantaggi che l’essere “pro”.

Atteggiamento pericoloso, questo, non solo dal punto di vista filosofico ma anche dal punto di vista pratico considerato che nel calcio, come nella vita, potrò sempre incontrare qualcuno con la tendenza a speculare più di me ed, a quel  punto, la carenza di  pensiero potrebbe risultare deleteria.

A questo proposito credo sia anche giusto sottolineare come il Napoli, pur avendo assenze importanti, sapendo di non essere nel momento migliore e con la consapevolezza che avrebbe dato dei vantaggi al Milan regalando spazi nella propria metà campo difensiva non abbia voluto snaturarsi, provando a fare la partita e mantenendo il pensiero di calcio portato avanti per tutta la stagione. Certo il risultato porta tutti a condannare la scelta ma il processo di crescita di un club passa anche da questi momenti negativi.

4 risposte

  1. Grande articolo di un grande Difensore .
    Io credo che i giocatori del Napoli non siano riusciti a fare nemmeno il fallo , non hanno avuto tempo di fare nulla talmente la corsa e’ stata devastante e perfetta .

    1. Ciao Federico, grazie per il commento. Ripeto la risposta data ad Alessandro: Difficile sapere quanti pensieri siano passati nella testa di tutti quei giocatori coinvolti nell’azione di Leao. A presto.

  2. Anch’io ho sentito,e non solo da giornalisti ma anche da ex “addetti al lavoro” che bastava fare un fallo….
    C’è chi costruisce e c’è chi tenta di distruggere
    Aggiungo anche che pur essendo passato il Milan il Napoli ha giocato e non ha assolutamente demeritato.Hanno fatto la differenza i dettagli e secondo me in questo il Milan è stato quasi perfetto

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