LO SHEFFIELD UNITED CONQUISTA LA PREMIER LEAGUE: BREVE STORIA DELLE “BLADES”.

Dopo un entusiasmante testa a testa con il Burnley, lo Sheffield con la bellezza di 91 punti riabbraccia la Premier League.

La seconda neopromossa in Premier League al termine della stagione 2022/23 di Championship, è lo Sheffield, che esattamente due anni dopo la retrocessione riabbraccia la massima divisione inglese.

Il Club ha sede nella città di Sheffield, nel South Yorkshire, una contea nell’Inghilterra del Nord, e deve il suo nome al fiume Sheaf che la attraversa.

Durante il XIX secolo, Sheffield diventò famosa a livello internazionale per la produzione dell’acciaio. Successivamente la competizione internazionale per la produzione di ferro e acciaio, insieme al crollo dell’estrazione di carbone, causò un declino dell’industria locale acuitosi tra gli anni 70 e 80.

Oggi la città sta andando incontro ad un rinnovato sviluppo, con l’economia in costante crescita. Presenta un cuore verde con più di 200 parchi, boschi e giardini in città e circa 2,5 milioni di alberi che fanno di Sheffield la città col più alto rapporto di alberi rispetto agli abitanti di tutta Europa!

Ma torniamo al calcio!

Con un bottino totale di 91 punti, di cui ben 51 conquistati in casa al Bramall Lane, ed i restanti 40

BRAMALL LANE STADIUM

fuori casa, il club delle spade incrociate ha saputo riportarsi nuovamente in Premier League. Senza dubbio l’uomo in più che ha reso possibile tale traguardo è stato Liman Ndiaye con a referto la bellezza di 14 reti e ben 10 assist, seguito da Oliver McBurnie con 13 reti realizzate a cui si aggiunge James McAtee con 9 centri.

In una stagione in cui ben altri team erano attesi, lo Sheffield ha invece saputo stupire tutti, ingaggiando un duello molto entusiasmante con il Burnley da cui al termine del campionato ha accusato uno svantaggio di ben 10 lunghezze, che di fatto non hanno scalfito l’impresa fatta dai ragazzi guidati da Paul Heckingbottom, ex difensore molto arcigno targato anni 90, che al suo team ha dato la giusta fisionomia tra gioco difensivo ed offensivo, che al termine della stagione ha premiato con la promozione in Premier.

Il grande risultato raggiunto al termine del campionato  da poco concluso, è solo uno dei grandi successi messi in bacheca dallo Sheffield che nella sua secolare storia, ha vinto ben 4 FA Cup ed 1 scudetto, a cui si aggiungono le tante promozioni avute.

Il primo grande successo per il club del South Yorkshire è targato  15 aprile 1899 quando,  battendo il Derby County per 4-1 sul campo del Crystal Palace, conquistò la prima FA Cup della sua storia. Nell’aprile di due anni dopo, sempre a Londra, disputarono un’altra finale contro il Tottenham che, pur non essendo una squadra affiliata ad un campionato, portò lo United alla ripetizione della partita strappando un 2-2 sul campo. La settimana seguente al Burnden Park di Bolton, i londinesi vinsero per 3-1.

I Blades tornarono al Crystal Palace l’anno seguente, il 19 aprile, e furono ancora portati a una ripetizione, questa volta contro il Southampton dopo un 1-1, ma stavolta riuscirono a vincere la coppa per 2-1.

La successiva partecipazione a una finale risale all 24 aprile del 1915 all’Old Trafford  di  Manchester, quando arrivò la vittoria per 3-0 contro il Chelsea nella finale della “Khaki Cup”, così definita per il colore delle divise delle migliaia di soldati presenti sulle tribune.

Questa fu l’ultima partita che si disputò prima della sospensione di Football League e FA Cup a causa della prima guerra mondiale.

La quarta e ultima vittoria in un torneo coincise con il debutto di una partita di finale a Wembley, battendo per 1-0 il Cardiff City il 25 aprile 1925.

L’ultima apparizione in una finale invece arrivò il 25 aprile 1936, e fu una sconfitta per 1-0 da parte dell’Arsenal. Dopo diverse stagioni concluse con salvezze evitate sul filo del rasoio, come nel 1919-20 che terminò con appena sei vittorie per i biancorossi e nel 1929-1930, quando una vittoria per 5-1 all’Old Trafford di Manchester all’ultima giornata consentì ai blades di evitare la retrocessione in extremis, lo Sheffield United concluse la stagione 1933-34 all’ultimo posto, subendo per la prima volta l’onta della retrocessione.

Un fattore decisivo, a posteriori, per tale retrocessione fu la scelta di vendere la punta irlandese Jimmy Dunne, autore di ben 140 reti in sei stagioni a Sheffield, all’Arsenal all’inizio della stagione. Le performance da cannoniere consumato di Dunne compresero oltre 30 reti a stagione per tre annate consecutive dal 1930-31 al 1932-33, record poi battuto da Alan Shearer nel periodo 1993-1996. In particolare, la stagione 1930-31 vide Dunne segnare ben 41 marcature; questo record persiste tuttora a livello di club per lo Sheffield United. Durante questi anni, lo Sheffield United eguagliò il suo record di vittoria più larga con un 10-0 casalingo al Burnley nel gennaio 1930, e fu anche in grado di battere il Cardiff City per 11-2 nel 1926.

La sconfitta più larga, 3-10 in casa del Middlesbrough, avvenne proprio nella stagione della retrocessione. Successivamente lo Sheffield mancò di poco la promozione nel 1936 e nel 1938, chiudendo in entrambi i casi al terzo posto, ma nel 1939 la promozione fu raggiunta a scapito dei cugini dello Sheffield  Wednesday, dopo aver battuto 6-1 il Tottenham all’ultima giornata.

La stagione 1939-1940, che avrebbe dovuto vedere il ritorno dello Sheffield United nella massima divisione, fu poi interrotta per via della seconda guerra mondiale.

Terminato il secondo conflitto mondiale, anche in Inghilterra il calcio ripartì e con esso anche lo Sheffiled che tornò nuovamente alla vittoria, conquistando la Lega del Nord, competizione a livello regionale alla quale partecipavano i club di città inglesi della prima e della seconda serie, al termine della stagione 1945-46.

L’anno seguente la squadra conquistò un sesto posto nella massima categoria, e arrivò ai quarti di finale della F.A. Cup.

Nella stagione 1948-1949 la squadra retrocesse, mentre l’anno successivo mancò la promozione a causa della differenza reti che aveva premiato i cugini dello Sheffield Wednesday che pareggiarono per 0-0 contro il Tottenham Hotspur, unico risultato utile per la promozione della squadra (se avesse anche solo pareggiato con goal, la squadra avrebbe infatti concluso il campionato dietro ai blades).

Dopo alcune stagioni intermedie caratterizzate da molti goal segnati (come le vittorie per 7-3 e 3-1 nel derby con il Wednesday nella stagione 1951-52), ma da risultati poco soddisfacenti, Teddy Davison concluse la sua carriera di allenatore e fu sostituito da Reg Freeman, che guidò la squadra verso la promozione che alla fine conterà 97 goal segnati. Dopo due stagioni in First Division, nel 1955, Freeman morì e fu sostituito da Joe Mercer che non riuscì ad evitare la retrocessione avvenuta alla fine del campionato 1955-56. Mercer abbandonò il club nel 1958 per essere assunto all’Aston Villa, venne sostituito dall’ex capitano del Chelsea John Harris, che ereditò una squadra con buone individualità come Joe Shaw, difensore che conterà in tutto 600 presenze nella sua carriera con lo Sheffield United, e Alan Hodgkinson, giovane portiere che verrà convocato anche nella nazionale (sarà il più giovane portiere mai convocato in nazionale), Ron Simpson ed il difensore Graham Shaw.

Nelle stagioni seguenti la squadra resterà in lotta per la promozione e raggiungerà i quarti di finale della F.A. Cup nel 1959 e nel 1960. La promozione sarà ottenuta nel 1961 dopo una rimonta sull’Ipswich Town. Nella stessa stagione la squadra raggiunse le semifinali della F.A. Cup ma fu sconfitta dal Leicester per 2-0 nella seconda ripetizione della gara dopo altri due incontri conclusisi a reti inviolate.

Tra la fine degli anni 70 ed 80, per lo Sheffield si aprì un decennio difficile che culminò con la retrocessione in terza serie.

Nel 1988 la squadra venne affidata a Dave Bassett, che in primis mise come perno del suo gioco l’esperto attaccante Brian Deane, ex Leeds e Benfica nonché nazionale inglese.

Con Bassett lo Sheffield conquista ben due promozioni consecutive ritornando nel 1990 nella massima serie nazionale dove vi rimase per quattro stagioni. Ancora una volta protagonista fu  Brian Deane, il quale  segnò il suo primo goal nella massima divisione contro il Manchester United, in un match conclusosi 2-1 per le blades. Nella seconda metà le blades si mostreranno capaci di totalizzare un numero di punti di poco inferiore a quello totalizzato nello stesso arco di tempo dall’Arsenal, che vincerà il campionato.

Nella stagione successiva l’avvio di stagione fu decisamente difficile per lo Sheffield, che rimase a secco di vittorie nelle prime dieci giornate, ma in seguito diede vita ad una incredibile scalata che lo condusse fino al raggiungimento del nono posto nella classifica.

Nell’estate del 1993  Brian Deane venne venduto al Leeds Utd, la squadra perse cosi il suo riferimento, incontrando sempre più difficoltà nella realizzazione in zona goal, senz’altro una delle ragioni che portarono alla retrocessione. 

Il 2005-2006 fu la dodicesima stagione consecutiva dello Sheffield United in seconda serie (nessuna squadra della Football League Championship attuale può vantare un risultato simile).

Dal 1934 lo Sheffield United non riusciva a rimanere per così tanti anni al secondo livello del sistema calcistico inglese. La Promozione arrivò grazie al secondo posto, lontano 16 punti dalla capolista Reading.

Il ritorno in Premier League fu però un’amara parentesi, perché al termine della stagione 2006-07 lo Sheffield retrocesse nuovamente in Championship.

Peggio riuscì a fare qualche anno dopo, nella stagione 2010-11 concluso con la retrocessione in terza serie dopo ben 23 anni, con soli 42 punti in 46 partite!

Al termine della stagione 2014-2015 lo Sheffield sfiora di un soffio il ritorno in seconda divisione, classificandosi quinto nella stagione regolare e perdendo poi la semifinale dei play-off contro lo Swindon Town. Se la stagione successiva si concluse con un anonimo piazzamento di metà classifica (11º posto), la stagione 2016-17 vide il ritorno dello Sheffield United ai vertici della classifica.

Le Blades, allenati da Chris Wilder, malgrado un inizio stentato (quattro partite senza vittorie), vinsero il loro primo titolo di Football League One toccando la quota record di 100 punti approdando in seconda divisione dopo un’assenza di sei anni, diventando contestualmente la quarta squadra capace di vincere tutte e quattro serie del calcio professionistico inglese.

Nella stagione 2017-2018 il neopromosso Sheffield United ottiene un buon decimo posto in seconda serie, mentre nell’annata seguente (2018-19), il club fa ancora meglio, piazzandosi secondo e tornando così in Premier League dopo dodici anni.

La stagione del ritorno in Premier League è molto positiva per le Blades: la squadra si stabilizza sin dall’inizio a centro classifica, senza mai apparire a rischio retrocessione e sfiorando le posizioni valide per la qualificazione all’Europa League, per poi chiudere al nono posto.

Decisamente più complicata è, invece, la stagione 2020-2021, nella quale lo Sheffield United è relegato fin dall’inizio nelle ultime posizioni, cogliendo la prima vittoria in campionato solo alla diciottesima giornata.

La squadra retrocede il 17 aprile 2021, a seguito della sconfitta per 1-0 sul campo del Wolverhampton, con sei turni d’anticipo rispetto alla fine del torneo.

Due anni dopo quella retrocessione al termine di un campionato fantastico lo Sheffield e tutta la sua tifoseria riabbracciano la Premier League, categoria nella quale tutta la cittadina conta di restarci il più a lungo possibile, in attesa che i cugini del Wednesday promossi in Championship, possano in breve tempo raggiungerli in Premier dando cosi vita ad uno storico derby, come quello disputato nel 1861  tra le due squadre più antiche del mondo, peraltro ancora attive seppur a livello dilettantistico, lo Sheffield FC, nato nel 1857, e l’Hallam FC, squadra vincitrice della prima competizione calcistica, la Youdan Cup, tenutasi proprio a Sheffield. 

BIO Davide Piteo: Sono nato a Foggia un caldo 9 Luglio del 1972, sono cresciuto con la passione per il calcio ed il ciclismo, amando le nazionali del 90 e 94 ed il Milan. La voglia di raccontare mi ha spinto al giornalismo, cominciando con il Giornalino della Parrocchia San Michele e proseguito con tante esperienze Nazionali e locali. Il mio sogno? Continuare a fare quello che sto facendo !

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