Giugno 1984.
Telemontecarlo trasmette dallo stadio Stadio Maracana di Rio di Janeiro l’incontro amichevole Brasile -Inghilterra.
Al 62^ minuto gli inglesi sono in vantaggio per 1-0.
John Barnes, talentuosa ala del Liverpool che aveva siglato il primo gol con una azione pazzesca, si invola sull’out sinistro pennellando un cross perfetto sul secondo palo dove si avventa come un “rapace” Mark Hateley che con un colpo di testa violento trafigge il portiere brasiliano inesorabilmente.
Inutile dire che da tifoso dei 3 Leoni sobbalzai dalla poltrona, quel gesto tecnico mi esalto’ e rimasi immediatamente rapito da questo centravanti che incarnava in tutto e per tutto lo spirito anglosassone: alto, veloce in progressione, con una elevazione pazzesca, buona tecnica ed i lunghi capelli fino alle spalle che lo facevano sembrare un Highlander.
Vidi subito in lui il naturale successore del mio idolo assoluto Mick Channon, indimenticato attaccante del Southampton e della nazionale inglese, che la nutrita schiera di tifosi italiani dei Saints ricorderanno.
Ma come spesso accade il destino riserva sempre incredibili sorprese, due mesi dopo il Milan acquista dal Portsmouth proprio Mark Hateley insieme ad un altro grande giocatore Ray ”the Razor“ Wilkins in uscita dal Manchester United regista sopraffino e uomo fantastico, le premesse per una buona annata c’erano tutte.
Fu così che nell’ottobre del 1984 mi feci un regalo di compleanno (che era passato da pochi giorni) ed insieme al mio inseparabile amico rossonero Paolo decidemmo di andare a vedere il derby di andata della stagione.
Dopo un viaggio epico causa sciopero dei treni, arrivammo allo stadio pronti a vivere questa partita, io onestamente con un po’ di apprensione visti i miei precedenti personali con i derby (1-5 nel 1974, 0-1 nel terribile 1982) ed in più c’erano i 6 anni di digiuno rossonero in fatto di vittorie nella stracittadina.
Il match fu un’emozione continua, l’Inter passo’ in vantaggio dopo 10 minuti con colpo di testa in tuffo di “Spillo” Altobelli su assist di Rumenigge, ma alla mezz’ora Wilkins con una millimetrica “rasoiata” al centro dell’area pesco’ Virdis che con un delicato tocco di testa appoggio’ per l’accorrente Di Bartolomei che scaravento’ nel sacco la palla del pareggio.
Nella ripresa scese in campo un altro Milan che inizio’ a pressare ed a prendere il sopravvento a centrocampo.
Arrivammo così al 63^ minuto, il momento clou…. Baresi sradica una palla sulla trequarti e apre per Virdis che dalla destra disegna un preciso cross al centro dell’area dove, proprio all’altezza del dischetto del rigore, si avventa Hateley che con un balzo sovrasta di mezzo metro Collovati e con un violento colpo di testa manda la palla nell’angolo sinistro di Zenga, che non può fare altro che guardare.
San siro scoppiò letteralmente in un boato terrificante, cosi’ come il mio cuore, mi ritrovai 3/4 file sotto al mio posto che era praticamente in linea con l’area dove avvenne la rete.
In tanti e tanti anni di calcio mi sento di poter dire di aver assistito al più bel gol segnato di testa perche’ in quel gesto di Mark c’era tutto : scelta di tempo , potenza , precisione e rabbia agonistica per di più contro uno dei più forti centrali del campionato.
Grazie a quella prodezza finalmente vincemmo.
La formazione che disputo’ quella storica partita e’ rimasta indelebile nel mio cuore, perchè non era composta da semplici giocatori del Milan….. ma da “ Milanisti veri”… e c’e una grande differenza, quegli uomini che scesero in campo con i nostri colori quel pomeriggio di Ottobre rappresentano ancora oggi un pezzo importante della nostra storia….. quegli uomini erano tutti NOI: Franco Baresi immenso capitano, Mauro “Tasso “Tassotti e Filippo Galli ” Lo Squalo Bianco di Villasanta”; 3 campioni imprescindibili della difesa che in seguito fecero crescere con i loro insegnamenti e con l’esempio (dentro e fuori dal campo) un fuoriclasse assoluto come Paolo Maldini, un’altra colonna come Billy Costacurta, “Chicco” Evani centrocampista dal tiro secco e preciso che ci porto’ in cima al mondo, Pietro Paolo Virdis indimenticato bomber dai piedi educati sempre a tabellino nei match importanti.
Inoltre dal settore giovanile Sergio Battistini e Andrea Icardi e, come non ricordare il dolcissimo Agostino Di Bartolomei, Ray Colin Wilkins mio indomito leone e infine il grande “Barone” Nils Liedholm maestro di Calcio e di ironia che ci regalo’ la Stella del decimo scudetto anni prima.
Sono trascorsi circa 40 anni da quel giorno e mi piace immaginare alla luce del nostro passato che quello stacco imperioso di Hateley fu come il volo di una grande aquila che si carico’ sulla spalle l’ intero popolo rossonero e lo porto’ oltre le nuvole minacciose che gia’ aleggiavano sul nostro Milan per farci scorgere all’orizzonte ….anche se solo per un attimo… cio’ che dopo pochi anni saremmo diventati.
Grazie ancora Mark!
BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .
2 risposte
Buongiorno Stefano. Ma che bel ricordo! Ero dietro , nei parterre , (ebbene si , prima c’erano proprio loro) dietro la porta di Zenga. 5 minuti prima del suo gol , Mark stacca sempre di testa e Zenga lo para nell’angolo. Preludio del gol.
Anch’io , reduce da diversi derby persi , dopo il gol di Altobelli ,fatto nella solita porta ,mi prese una piccola crisi di rabbia , tanto da voler abbandonare lo stadio.
Devo dire grazie ad un signore a fianco che mi disse ” Tranquillo , la porteremo a casa” ,e quindi rimasi. Ancora oggi lo ringrazio .
Le prime partite devastanti , poi un infortunio a Torino contro i granata , lo tenne fuori dai campi diverso tempo e da li perse un po’ lo smalto iniziale .
E’ stato per me il giocatore con lo stacco di testa piu’ elevato che abbia mai visto in un campo di calcio. Ho 66 anni e ne ho visti di giocatori.
L’ amico Collovati ha fatto fatica a digerire quel gol , riconoscendo poi che non poteva assolutamente farci nulla. Un gran capolavoro di tempismo e forza.
Giroud lo ha ricordato un po’ contro il PSG ,ma il gol di Hateley tutta un’altra storia , secondo il mio modesto parere .
Conservo con molta gelosia la maglia di Hateley avuta in quel periodo da un amico che lavorava in societa’
Grazie Mark e grazie sopratutto a te, Stefano per il bel ricordo!
Grazie infinite per le tue bellissime parole