KOSTANTIN TJUKAVIN, NEL NOME DEL PADRE (O FORSE NO).

Liberarsi dell’ingombrante nome paterno può essere difficile, specialmente se la tua vita e la tua carriera sono legate a doppio filo alle vicissitudini del genitore. Perché il protagonista di questa storia è accomunato al padre non solo dalla squadra che ha dato loro visibilità – la Dinamo Mosca – ma anche dalla parola “dischetto”, che va vista però in accezioni differenti per l’uno e per l’altro.

INFANZIA E BACKGROUND

Il ragazzo di cui parliamo è Konstantin Tjukavin, attaccante russo nato nel giugno 2002 a Kotlas, cittadina nell’Oblast’ di Arcangelo (nord-ovest della Russia). Dopo la primissima infanzia passata sulle sponde del fiume Vycegda, la famiglia Tjukavin si trasferisce a Mosca per seguire l’evoluzione di carriera del padre.

Alexander Tjukavin però non è un calciatore, bensì un giocatore professionista di bandy, uno sport molto simile all’hockey su ghiaccio, ma giocato all’aperto – diffusissimo nel nord Europa, oltre che in nord America, in Asia e specialmente nei paesi di “imprinting” sovietico.

Tjukavin senior si trasferisce alla Dinamo Mosca dove diventerà uno dei giocatori più forti di sempre, non solo in patria ma a livello mondiale, oltre che uno dei più titolati (8 titoli mondiali, 16 titoli di campione russo e 6 Coppe dei Campioni).

Come molte formazioni russe, la Dinamo – team legato al Ministero dell’Interno russo e alla polizia moscovita fin dai tempi della Rivoluzione Russa – è una polisportiva di assoluto livello e se Alexander prende in mano il team di bandy diventandone sostanzialmente una bandiera (vi giocherà dal 2005 al 2015), al contempo Konstantin entra nel settore giovanile della sezione calcio.

Fin da subito il piccolo “Kostja” mette in mostra le sue doti tecniche, facendosi valere sotto la guida di due tecnici fondamentali per la sua crescita: Vitaly Elsukov e Vadim Garanin.

Il giovane Tjukavin compie tutta la trafila delle giovanili dei bianco-blu moscoviti, giocando spesso e volentieri con rappresentative di ragazzi più grandi, ma il suo mix tra tecnica e dinamicità lascia gli addetti ai lavori russi a bocca aperta. Il percorso giovanile si chiude poi con la ciliegina sulla torta della vittoria del titolo nazionale under-19 nel 2020.

A 18 anni compiuti i tempi sono maturi per l’approdo nel calcio dei grandi.

“KOSTJA” SI PRENDE LA DINAMO

Dopo aver giocato alcune partite con la formazione secondaria dei “Belo-golubye”, l’allenatore tedesco Sandro Schwarz lo aggrega stabilmente alla prima squadra e lo fa debuttare in Prem’er-Liga russa il 1° novembre 2020 nel match contro il Tambov. Tjukavin entra dalla panchina, ma riuscirà a mettere subito il suo graffio sulla partita, procurandosi il rigore decisivo – poi trasformato da Komlicenko – con un tiro velenoso che viene respinto con la mano dal difensore.

È proprio il dischetto quindi il protagonista di questo punto di svolta per la carriera di Tjukavin; lo stesso termine che lo accomuna alla sport del padre: come Alexander è diventato una leggenda nel “manovrare” il dischetto del bandy, Konstantin inizia a farsi un nome grazie ad un tiro dal dischetto. Che poi non sia lui direttamente a tirarlo ma “solo” a procurarselo, poco importa, la carriera del giovane talento russo è lanciata.

La settimana successiva parte titolare nel derby contro la Lokomotiv Mosca, mentre per il primo gol tra i professionisti bisognerà attendere il 20 febbraio 2021 quando Tjukavin andrà a segno nel successo per 2-0 in coppa nazionale in un altro derby contro lo Spartak Mosca.

L’altro turning point della stagione ce l’avrà a metà marzo, quando – entrando dalla panchina – segna una doppietta che permette ai bianco-azzurri moscoviti di ribaltare da 2-0 a 2-3 il match sul campo del Krasnodar, venendo poi nominato “player of the match”.

Chiuderà la sua prima annata tra i pro con 15 presenze, 3 gol e 3 assist, facendo già intravedere l’intraprendenza che lo caratterizza sul rettangolo verde.

Una intraprendenza che fa girare qualche testa anche tra i selezionatori della nazionale maggiore russa, che lo convocano per alcune partite di qualificazione al Mondiale di Qatar 2022. L’esordio avviene il 4 settembre 2021 in un match vinto per 2-0 sul campo di Cipro.

Con un contratto fino al 2024, a Tjukavin non resta che prendere sempre più le redini della Dinamo. Ed in questo gran parte del merito va a mister Schwarz, che gli dà una fiducia inestinguibile oltre a mettergli a disposizione un sistema di gioco che possa esaltarne le caratteristiche.

La naturale conseguenza è una crescita esponenziale del buon Konstantin: 6 gol e 3 assist in 30 partite nella stagione 21/22 (contribuendo pesantemente al terzo posto finale in campionato ed al raggiungimento della finale in Coppa di Russia), 9 gol e 2 assist nella stagione successiva – che gli valgono la nomina a miglior giocatore della stagione per i tifosi bianco-azzurri.

Si arriva quindi alla stagione attuale. Al momento in cui scriviamo, Tjukavin viaggia con uno score di 8 gol e 5 assist in 18 partite, che gli valgono il secondo posto in classifica marcatori.

La Dinamo ovviamente ha tratto forte giovamento dalle prestazioni del suo golden boy, piazzandosi momentaneamente al terzo posto in classifica con 32 punti (sei in meno della capolista Krasnodar). Un ottimo viatico in vista della ripresa della Premier League russa che avverrà ai primi di marzo, in cui la Dinamo proverà ancor di più ad ergersi come squadra faro della capitale russa – che attualmente sta vivendo un periodo di crisi in termini di risultati generali.

QUALI PROSPETTIVE

Al contempo non sarà facile per i “Menty” trattenere Tjukavin al termine della stagione.

Fresco di rinnovo fino al 2028, il giovane russo sta facendo innamorare molti osservatori o semplici appassionati in giro per l’Europa. Questo grazie al suo modo di giocare al 100% russo nell’accezione migliore del termine, ovvero senza fronzoli ma con tanta leggerezza. Un giocatore capace di ottimi dribbling e movimenti senza palla, ma che non rallenta mai il gioco; un giocatore che supporta ottimamente la squadra in fase di non possesso e che si mette al servizio dei compagni spaziando su tutto il fronte offensivo, offrendo assist in quantità e migliorando pian piano le proprie medie realizzative.

È proprio qui che il buon Kostja sembra aver fatto il salto di qualità – oltre che a livello di prestanza fisica – registrando la mira sotto porta dopo aver messo da parte gli svolazzi tipici di un talentuoso giovane calciatore.

Il futuro ci dirà quale sarà la prossima meta del giovane talento russo, quasi sicuramente all’estero considerando il momento storico attuale del calcio russo e della Russia tutta. Ciò che possiamo già affermare è che Konstantin Tjukavin, pur avendo neanche 22 anni, ha già prepotentemente imboccato la strada per rendere se’ stesso il Tjukavin più famoso di Russia.

BIO: MATTEO DELLA BARTOLA: Nato a Pisa nell’ottobre del 1992.

  • Appassionato di sport a tutto tondo e da sempre tifoso del Pisa Sporting Club.
  • Scrivo per Sottoporta – Il Calcio Internazionale e cerco di fare mia la celebre frase “Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio”.

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