Il febbraio rossonero si chiude con una sfida d’alta classifica a San Siro: è Milan – Atalanta, valida per la 26ª giornata di Serie A. Il Milan per riprendere quota dopo le sconfitte con Monza e Rennes (anche se quest’ultima indolore), l’Atalanta per continuare nella rincorsa Champions League. Un match che sa di scontro diretto, data la corsa apparentemente inarrestabile della Dea e del Bologna che, giornata dopo giornata, stanno esprimendo un calcio internazionale accumulando punti in classifica.
Le formazioni ufficiali:
Milan (1-4-2-3-1): Maignan; Florenzi, Gabbia, Thiaw, Hernandez; Bennacer, Adli; Pulisic, Loftus-Cheek, Leao; Giroud.
Atalanta (1-3-4-1-2): Carnesecchi; Scalvini, Djimsiti, Kolasinac; Holm, de Roon, Ederson, Ruggeri; Koopmeiners; Miranchuk, De Ketelaere.
Arbitra Orsato di Schio.
Primo tempo
Parte forte il Milan: è subito l’asse di sinistra a rendersi pericoloso, con Theo che serve Giroud in area di rigore. Scalvini chiude e mura la conclusione del francese.
I rossoneri scelgono di marcare a uomo, si formano le coppie: Adli su Koopmeiners e Bennacer su Ederson.
La partita si sblocca dopo appena 180 secondi. Leao sfonda dalla sinistra: tunnel ai danni di Holm, salta l’opposizione di Scalvini e conclude potentemente sul secondo palo, all’incrocio. Un gol da cineteca, un gol alla Leao. È 1-0. Esulta il pubblico di San Siro. Risponde alle critiche il portoghese, tornando al gol in campionato dopo un lungo digiuno.
Il Milan prova a fare la partita, ma l’Atalanta risponde con l’ex De Ketelaere. Prima al 12’ e poi al 17’, quando un disimpegno maldestro di Pulisic stava per costare il pareggio.
I cross di Florenzi insidiano la difesa bergamasca quando svettano Loftus-Cheek e Giroud. Nessuno dei due inquadra bene la porta.
La rete di passaggi, precisa e intelligente, aiuta molto lo sviluppo della manovra. Il Milan ritrova smalto con pulizia tecnica e lucidità, due componenti venute a mancare nelle ultime uscite.
Gioco sospeso al 26’ a causa del volto sanguinante di Kolasinac. Il bosniaco costretto a uscire per qualche minuto in attesa delle cure. Tuttavia, il Milan non approfitta della superiorità numerica.
Sembra essere in partita Leao che, dopo il gol, continua con le sue accelerazioni e i suoi dribbling, mettendo in apprensione la Dea.
Al 38’ cambia ancora la partita. Theo chiude in angolo maestosamente su Holm. Sugli sviluppi dell’angolo, però, Giroud commette fallo proprio sullo stesso Holm. Per Orsato, dopo un rapidissimo VAR check, è rigore. Dal dischetto va Koopmeiners: botta centrale, spiazzato Maignan, 1-1.
Nel recupero i rossoneri si rendono pericolosi su punizione dalla trequarti, ma senza esito. Si va a riposo sull’1-1 nonostante il dominio milanista sul piano del gioco. L’ingenuità di Giroud e la generosità di Orsato costano caro alla squadra di Pioli. Un episodio sicuramente discutibile. Nonostante ciò, è inaccettabile subire un rigore a partita. Aspetti difensivi da migliorare, considerando quanto gli errori dei singoli stiano influenzando tutti i recenti risultati.
Secondo tempo
Gasperini tenta di dare una scossa: fuori Holm (ammonito sul finale di primo tempo), dentro Zappacosta. Esce anche De Ketelaere, al suo posto Lookman.
I primi dieci minuti del secondo tempo si rivelano piuttosto sterili, con squadre attente e compatte.
Al 57’ termina la partita di Florenzi, al suo posto subentra il capitano Calabria, al rientro dall’infortunio. Passano pochi secondi e proprio Calabria ha la chance del 2-1 dopo una bella manovra avvolgente rossonera: Carnesecchi chiude lo specchio.
Altro cambio per l’Atalanta: fuori Miranchuk, dentro Scamacca.
Leao si riconferma quello visto nel primo tempo. Un giocatore ritrovato ed esplosivo, che salta l’uomo e che dà l’idea di poter essere sempre pericoloso, in qualsiasi zona del campo si trovi.
Intorno all’ora di gioco, il portoghese inventa due assist per i compagni nel giro di pochi secondi. Prima per Loftus-Cheek che apre troppo il piatto e poi per Pulisic, improvvisandosi regista, effettuando un lancio illuminante. L’americano controlla bene, calcia al volo, ma la palla si spegne sul fondo per questione di centimetri.
Il Milan manovra molto bene ma non concretizza, l’Atalanta subisce e non desta pericoli. Scalvini viene più volte graziato da Orsato dopo una lunga serie di falli su Leao.
Nell’ultimo quarto d’ora il Diavolo prova in tutti i modi a portare a casa la partita. Al 76’ Loftus-Cheek da fuori impensierisce Carnesecchi ma il tiro è centrale. Poco più tardi, ancora Carnesecchi protagonista: l’estremo difensore italiano interviene su un’incursione di Leao e sulla respinta si avventa Giroud. Il grido di gioia del francese viene strozzato sulla linea da Zappacosta, che salva miracolosamente con la testa.
Ultimi cambi: Gasperini manda dentro Hien e Toloi per Ruggeri e Scalvini; Pioli invece fa rifiatare Bennacer e Pulisic inserendo Musah e Okafor.
Nei cinque minuti di recupero segnalati si è cercato un varco per portare i tre punti a casa ma niente da fare. Anzi, quasi la beffa: Calabria perde un pallone pericoloso, su cui Gabbia è costretto a mettere una pezza rincorrendo Scamacca.
Anche all’ultima azione qualche brivido. Theo temporeggia troppo per liberarsi del pallone e riceve fallo da Toloi. Orsato, non fischiando immediatamente l’intervento irregolare, lascia proseguire l’azione che culmina con una parata da cineteca di Maignan su Lookman.
Il match termina 1-1. Una prestazione positiva sul piano del gioco, ma che ancora una volta lascia l’amaro in bocca. Rossoneri sempre in controllo del match. Tanta fatica nel concretizzare e qualche superficialità nella nostra metà campo. Aspetti che possono sembrare dettagli, ma che nell’economia dei 90 minuti, e più in generale dell’intera stagione, si convertono in punti mancanti.
La prossima sfida è con la Lazio, un altro test importante per capire limiti e qualità del Milan di questa stagione. Staremo a vedere.
Alla prossima e forza Milan!
BIO: Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.
Una risposta
Ricostruzione perfetta. complimenti. Il male è che dopo una partita concreta, bella, intensa poi ricadremo in partite senza intensità e con poca concentrazione(Rafa se mettesse intensità di ieri un po più spesso…) unica cosa che non c’entra con niente e nessuno di noi ma con una sottovalutazione….cosa aspettano a dare un 7 in pagella a Gabbia??? se prende un pochino di coraggio a spezzare la pressione avversaria e creare qualcosa in avanti, sta diventando un giocatore davvero di livello internazionale…mi ricorda il nostro Filippo…anni 80…