Il loro identikit era quasi sempre questo: alto, capelli lunghi, le basette d’ordinanza e la maglia fuori dai calzoncini sporca di fango inzuppata dalla pioggia battente; il centravanti inglese (Centre Forward, punta centrale) per gli amanti del calcio d’Oltremanica dei primi anni ’70, come il sottoscritto aveva queste caratteristiche !
In due articoli cercherò di raccontare i principali artefici del ruolo che hanno segnato i decenni 70/80 della First Division prima, della Premier League dopo e, naturalmente, della Nazionale dei tre Leoni.
Non e’ stato assolutamente semplice perchè i nomi erano tanti, ho scelto quelli che a mio parere hanno lasciato un segno con le loro storie personali e le loro carriere.
ANNI 70
Come anticipato, il centravanti inglese aveva caratteristiche ben precise che dovevano adattarsi allo stile di gioco dell’epoca: prestante fisicamente, forte nel colpo di testa, doveva fungere da terminale offensivo per le miriadi di cross che spiovevano nelle aree avversarie ad opera delle ali o per spizzare i lunghi rinvii dei portieri e dei centrali di difesa.
Nella maggior parte dei casi la tecnica non era eccelsa ma, certamente, non mancava l’agonismo e la “forza” anche per i campi pesanti che si vedevano a quel tempo nella First Division.
I tre attaccanti inglesi che ho scelto hanno avuto tutti come denominatore comune la squadra di Southampton, che vanta in Italia un nutrito gruppo di tifosi, ed oltre alla forza fisica tutti e tre erano anche in possesso di ottime qualità tecniche che li differenziava dal resto degli altri pari ruolo.
PETER OSGOOD (107 reti in First Division con CHELSEA, SOUTHAMPTON, NORWICH)
Nato a Windsor nel 1947, il suo nome e’ indissolubilmente legato al Chelsea nel quale sarà protagonista indiscusso per un decennio.
“OSSIE OSSIE , The King of Stamford Bridge” cantavano i tifosi ondeggiando nelle terraces dello stadio londinese… e Re lo fu veramente… con una storia che sa di romanzo.
Peter con il Chelsea vincerà una Coppa di Lega nel 1965, un FA CUP nel 1970 ed una Coppa delle Coppe nel 1971, risultando sempre determinante per la conquista di quei titoli.
Fu un centravanti talentuoso che sapeva mettersi al servizio della squadra oltre che finalizzare. Quando passo’ al Southampton ( per i dissidi col manager Sexton) ci fu una vera e propria sommossa della tifoseria dei Blues.
Con i Saints riuscì a vincere la storica F.A. Cup del 1976, amante della bella vita e delle belle donne (famosa la sua gag a bordocampo con Raquel Welch che lo salutò dagli spalti).
Non ebbe eguale fortuna con la nazionale dei tre Leoni, con la quale colleziono’ solo 4 presenze, l’ultima nel 1974 proprio quando l’Italia espugno’ Wembley, la prima volta, con gol di Capello.
Passaggio importante della sua storia fu l’ostracismo del proprietario Ken Bates che lo bandi’ dal frequentare Stamford Bridge per 20 anni per alcune critiche fatte, fu riabilitato proprio nei primi anni 2000 con l’era Abramovich.
Ossie morirà nel 2006 a 59 anni.
Se vi capiterà di entrare a Stamford Bridge guardate verso il dischetto davanti alla Shed end (tribuna lato sud), li sono sparse le ceneri di questo grande attaccante al quale il club ha regalato una statua fuori dallo stadio.
MARTIN CHIVERS (150 reti in First Division con SOUTHAMPTON, TOTTENHAM, NORWICH, BRIGHTON, 13 reti in nazionale)
Nato a Southampton classe 1945.
Fu un attaccante che sapeva unire la potenza fisica, dovuta alla sua struttura imponente, all’eleganza nei movimenti che lo facevano emergere tecnicamente in confronto ai rocciosi e statici difensori britannici del tempo.
Fu colonna della squadra della sua citta’ per poi trasferirsi al Tottenham di Hotspur nel 1968 alla cifra record di 125.000 sterline.
Vinse 2 FA Cup nel 71 e 73, una Coppa Uefa 71, a White Hart Line fu una vera leggenda segnando a ripetizione: in campionato, nelle coppe inglesi ed in europa.
Dopo un avvio complicato.….titolare dell’attacco c’era un certo Jimmy Greaves ceduto al West Ham nel 1970, “Big Chiv” viaggiò spesso oltre i 20 gol totali a stagione.
Tra i tanti gol fatti rimane storico il suo pallonetto che beffo’ Gordon Banks in una doppietta contro lo Stoke City, a conferma della tecnica eccelsa dei suoi piedi.
Martin guido’ l’attacco della nazionale inglese tra il 71 e il 73 dove collezionò 24 presenze con 13 reti.
Giocò la sua ultima partita nel novembre del 73 contro la Polonia, nel pareggio di Wembley, che decreto’ di fatto l’eliminazione dai Mondiali di Germania 74.
Di questo attaccante ho due vecchi ricordi personali: il primo riguarda una partita, purtroppo sfortunata, del mio Milan nel lontano 1972 quando venne eliminato dagli Spurs, la seconda era la passione sfrenata per questo giocatore che aveva il mio caro amico giornalista del Tirreno, Giorgio Billeri, che si faceva chiamare appunto “CHIVERS” e col quale iniziai a condividere l’amore sviscerato per questo calcio cosi’ diverso e lontano dal nostro.
MICKE CHANNON (166 reti in First Division con SOUTHAMPTON, NORWICH, MANCHESTER CITY, 21 reti in nazionale)
Nato ad Orcheston nel 1948, forse il centravanti inglese degli anni 70 più conosciuto da noi amanti del calcio britannico.
Spesso titolare, in quel decennio, con la nazionale dei 3 Leoni con la quale collezionerà 46 cap con 21 reti.
Leggenda del Southampton, con il quale nel 1976 fu protagonista di un’ impresa memorabile, riuscendo a vincere una F.A. Cup contro il Manchester United militando con i Saints in Seconda Divisione.
Micke era un centravanti tipicamente britannico che pero’ svariava su tutto il fronte di attacco ed aveva nella grinta la sua caratteristica principale.
Segnò per i Saints tantissime reti, più di 160, celebrandoli con la caratteristica esultanza del braccio destro roteato a mo’ di mulino ed il numero 8 sulle spalle.
Rimase loro fedele anche quando il Southampton fu retrocesso in Seconda Divisione, pur avendo segnato 21 reti la stagione precedente nella massima serie.
Sicuramente il giocatore più rappresentativo del club ,prima dell’arrivo di Matthew Le Tissier “Le God”, fu amatissimo dai tifosi che stipavano il The Dell.
Ritiratosi dal calcio e’ diventato un famoso allevatore di cavalli sua grande passione da sempre.
ANNI 80
Questa decade fu purtroppo caratterizzata dall’esclusione delle squadre inglesi dalle coppe internazionali a seguito dei noti fatti dell’Heysel, fatto che precluse a noi appassionati la possibilita’ di vedere all’opera i giocatori e nello specifico i centravanti.
Quattro di questi riuscirono, più di altri, ad entusiasmarmi con caratteristiche diverse dal decennio precedente perché il ruolo piano piano stava evolvendosi anche in Inghilterra.
PAUL MARINER (115 reti in First Division con IPSWICH, ARSENAL, PORTSMOUTH, 13 reti in nazionale)
Nato nel Lancashire nel 1953 fu scoperto da Bobby Robson nel 1976 che lo volle ad ogni costo nell’Ipswich Town.
Proprio con questa squadra Paul fu artefice di due grandi successi: il primo nel 1977 vincendo la F.A. Cup contro l’Arsenal, ma soprattutto il secondo nel 1981 vincendo da protagonista la Coppa Uefa contro l’AZ Alkamaar.
Attaccante longilineo, con lunghi capelli neri fino alle spalle, forte nel gioco aereo, si faceva apprezzare per come riusciva a cucire le trame di attacco con i centrocampisti dimostrando una buonissima tecnica.
Segno’ per l’Ipswich oltre 100 gol tra tutte le competizioni e con la nazionale inglese partecipò sia agli Europei del 1980 sia ai mondiali del 1982 (segnando contro la Francia) totalizzando 35 presenze con 13 reti.
Militò due stagioni anche nell’Arsenal senza però molta fortuna.
E’ venuto a mancare nell’estate del 2021 .
TREVOR FRANCIS (144 reti in First Division con NOTTINGHAM FOREST, SHEFFIELD W.,QPR,MANCHESTER CITY, BIRMINGHAM CITY, 12 reti in nazionale)
Classe 1954. Giocò a cavallo delle due decadi.
La prima squadra fu il Birmingham City dove realizzò oltre 100 reti in otto anni ma l’esplosione e la fama avvenne con il passaggio al Nottingham Forest di Clough nel 1979 dove vinse 2 Coppe dei Campioni e segnando il gol vittoria nel primo trionfo contro il Malmoe.
Dopo una stagione al Manchester City approdo’ in Italia alla Sampdoria, dove rimase 4 anni, vincendo da capocannoniere della competizione una Coppa Italia.
Fu un attaccante meraviglioso, dotato di una tecnica eccelsa che lo discostava dalla classica torre inglese che solitamente guidava l’attacco.
Trevor aveva la capacita di penetrare le difese con i suoi dribbling ubriacanti, partendo 30 metri dalla porta e prendendo di infilata i centrali avversari.
Ebbe negli infortuni il suo tallone di Achille, ne limitarono talvolta il rendimento, ma fu giocatore sublime.
In nazionale collezionò 52 presenze con 12 gol ( 2 ai mondiali 1982).
Un particolare della sua carriera, che lo amareggiò non poco, fu il vedersi scaricato da Clough dopo il secondo trionfo europeo del Nottingham: saltò la finale per infortunio e addirittura non lo fecero presenziare alla parata sul Bus con la Coppa; ricuciranno anni dopo quando si ritroveranno analisti sportivi per la BBC.
Trevor se ne è andato prematuramente qualche anno fa, lasciando nei nostri occhi quell’immenso talento che ci fece vedere piu volte, apparendo improvvisamente durante le partite come un guerriero ninja silenzioso , imprevedibile e meraviglioso.
GARY LINEKER (145 reti in First Division con IPSWICH, EVERTON, TOTTENHAM, 48 reti in nazionale)
Classe 1960, nessun giocatore inglese ha segnato quanto lui nella fase finale dei mondiali …10 reti.
Gary Winston Lineker è stato probabilmente il più forte attaccante d’area di rigore che ha avuto L’Inghilterra.
Nacque a Leicester e nella squadra della sua città esplose ad inizi anni 80 segnando quasi 100 reti.
Passato all’Everton, nella stagione 1985/86, siglo’ 30 reti che gli valsero la convocazione per i Mondiali messicani dell’86; ed e’ proprio in una partita del girone contro la Polonia che Gary esplose con una terrificante tripletta che lo fece conoscere al mondo e da quel momento in poi segno’ a ripetizione per tutto il torneo vincendo la classifica cannonieri con 6 reti.
Centravanti anche lui atipico per i canoni britannici: non una torre, faceva del tempismo e dell’accelerazione nello scatto breve le sue armi letali unite ad una freddezza da killer sotto porta. Per questo attirò su di se l’interesse di grandissimi club, primo fra tutti il Barcellona con il quale quale vinse una Coppa delle Coppe e una Coppa del Re, per passare tre stagioni dopo al Tottenham dove continuò a razziare le aree avversarie.
Partecipò anche ai Mondiali di Italia 90 dove i suoi gol nella seconda fase del torneo, per poco, non portarono l’ Inghilterra in finale.
Con la maglia dei 3 Leoni realizzò 48 reti (clamoroso un poker rifilato alla Spagna) davanti a lui solo Kane,Rooney e Charlton.
Attualmente è un popolarissimo presentatore del programma Match the Day per la BBC.
CYRILLE REGIS (143 reti in First Division con WBA, ASTON VILLA , COVENTRY,)
Classe 1958 , è stato un icona della lotta al razzismo negli aspri anni dell’Inghilterra di fine anni 70 inizi anni 80 dove negli stadi dilagava la violenza.
Questo ragazzone fu uno dei pochissimi calciatori di colore del campionato di quell’epoca e dovette sopportare di tutto, rispondendo sempre con il sorriso e la gentilezza.
Militò a lungo nel West Bromwich Albion facendo coppia col fantastico Laurie Cunnigham, vinse nell’87 una F.A. Cup storica con la squadra della città di Lady Godiva il Coventry battendo 3-2 il Tottenham Hotspurs.
Fu il primo centravanti di colore a giocare nella nazionale inglese collezionando 5 presenze.
BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .
2 risposte
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