CALCIO, SCOMMESSE E LUDOPATIE…TUTTO FINITO.

Ho scritto questo articolo qualche mese fa, dopo lo scoppio di quello che in molti avevano definito, erroneamente, il nuovo “scandalo scommesse”. Ora tutto tace…come sempre.

Volo Bari-Orio al Serio gestito da una nota compagnia aerea low cost. Annuncio dello steward:

“Siamo a 25 minuti dall’atterraggio e tra poco vi offriremo il nostro ultimo servizio: le cartelle gratta e vinci….”. Più o meno questo il messaggio.

Senza voler esprimere alcun giudizio in proposito è chiaro come occorra rilevare quanto si sia continuamente immersi nei richiami verso il gioco d’azzardo e la tentazione di provare la fortuna non sia facile da evitare.

L’annuncio mi ha inevitabilmente portato al tema che nei giorni scorsi ha coinvolto alcuni giovani calciatori professionisti.

Prima di aggiungere qualcosa in proposito, vorrei riportare quanto espresso da Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, compianto Campione dell’Inter anni ‘70, nel servizio per il Telegiornale regionale della Lombardia nei giorni successivi la scoperta del caso: Cominciamo con una  considerazione numerica. Nell’anno 2022 gli italiani hanno speso per il gioco d’azzardo la bellezza di 136 miliardi di €, una somma che registra l’incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Cosa curiosa, questa cifra supera di alcuni miliardi quello che lo Stato italiano investe per le spese sanitarie (128 miliardi di €). All’interno di questa spesa c’è anche una somma destinata al recupero, riabilitazione delle persone affette da ludopatia.

C’è stato inoltre un maggiore aumento del gioco d’azzardo online rispetto a quello fisico. Il gioco d’azzardo online è uno dei maggiori canali di riciclo di “capitale sporco”. Il gioco d’azzardo online, è opportuno sottolineare, è rivolto soprattutto a coloro che hanno maggiore dimestichezza con i nuovi linguaggi: pensiamo ai giovani che con un clic, in classe, a scuola, nelle loro stanze, a casa, possono giocare evitando quella cosa che faceva un po’ da deterrente e che risponde al nome di controllo sociale. Insomma un altro aspetto da evidenziare in questo quadro di legalità che riguarda video-lotterie, slot-machine, gratta e vinci, scommesse sportive di ogni genere tra cui appunto quello sul calcio. Il calcio che spinge molto e promuove il betting attraverso le maglie dei calciatori, con i cartelloni a bordocampo, con i quotidiani sportivi, nelle trasmissioni sportive, prima, durante e dopo la partita.

In un quadro del genere non riusciamo a capire di che cosa ci si sorprenda se un calciatore si spinga oltre e vada a giocare su una piattaforma illegale investendo cifre esorbitanti in base alla disponibilità del suo stipendio. Siamo convinti che il confine tra gioco e malattia possa essere ricalcato pari pari tra legalità e illegalità? È forse arrivato il momento di fare un pensiero più profondo e maturo in nome del bene comune.

Vediamo ora cosa dice il Regolamento a cui si devono attenere calciatori professionisti e i calciatori tesserati per società professionistiche:

L’articolo 24 del codice di giustizia sportiva FIGC spiega in modo dettagliato il regolamento per calciatori e tesserati in generale. Vige il “divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA”. Le sanzioni per chi scommette: “La violazione del divieto… comporta per i soggetti… la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00 euro”. I calciatori che vengono a conoscenza di tali atti hanno “l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale. Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti (…) la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a sei mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000,00 euro”.

Le società di calcio attraverso un accordo con Sport Radar hanno cercato, da qualche anno a questa parte, di mettere in guardia i giovani calciatori circa i rischi correlati alle scommesse sul calcio con interventi di informazione-formazione rispetto al match-fixing a cui le scommesse sono legate.

Sport Radar è una realtà multinazionale operante nel settore dei dati sportivi e del contrasto al match fixing. Collabora con le più importanti federazioni e confederazioni calcistiche e sportive nel mondo tra cui FIFA, UEFA e FIGC.

Sportradar collabora, inoltre, stabilmente con le forze di polizia nazionali e internazionali nell’azione di contrasto alle frodi sportive, nonché con la magistratura ordinaria e con gli organi della giustizia sportiva.

Ma cos’è il match fixing?

Il “Match Fixing”  o “Partita sistemata/truccata” è salito alla ribalta negli ultimi anni a causa dei tantissimi scandali legati al calcio scommesse che hanno colpito il calcio italiano e non solo. Chi ha ormai preso atto che gli ambienti dove girano tantissimi soldi e interessi non possano essere lasciati incontaminati dalla malavita, ha provato a prendere un vantaggio  proprio da questa situazione. Gli scommettitori che prima cercavano i migliori pronostici ora cercano le gare “fixed = sistemate”.

Alcune università tra cui il dipartimento di neuroscienze del Karolinska Institute di Stoccolma, il dipartimento di psichiatria dell’università di Oxford e il dipartimento di psicologia dell’imperial college di Londra hanno elaborato i più importanti, tra gli oltre 500, studi recenti sul tema delle scommesse.

Un dato ci fa capire come il contesto calcistico sia particolarmente a rischio: se il rischio di sviluppare ludopatia interessa tra 0,5/0,8 cittadini europei su 100, la percentuale sale almeno al 13% tra i calciatori professionisti!

La scarica ormonale che si determina durante le scommesse sportive andrebbe a sostituire l’adrenalina del match, della vittoria, del goal, colmando così le pause tra allenamenti e partite che, un tempo erano dedicate alla socializzazione ed oggi invece vedono i calciatori navigare nella rete e con un certo numero che si collega ai siti di scommesse legali e/o illegali.

Antidoto alla noia, alla routine? Difficile per me rispondere, non faccio testo: credo di aver giocato qualche volta al totocalcio, acquistato qualche “gratta e vinci” e partecipato a qualche sottoscrizione a premi o tombole. Ho sempre dato grande importanza al valore del denaro guadagnato e la fortuna di aver svolto per più di vent’anni un’attività che mi ha permesso di vivere agiatamente non mi ha mai fatto perdere il senso della misura e l’esempio dei miei genitori e di mio fratello mi ha sempre guidato. Certamente il contesto in cui si cresce e gli incontri che si fanno, possono influire nelle scelte e nei comportamenti.

Detto questo, siamo in pochi a credere quanto emerso nelle sedi legali ossia ad una reale condizione di ludopatia per le persone coinvolte. È anche vero che saremmo in pochi o forse nessuno a non seguire le indicazioni di coloro a cui abbiamo affidato la nostra difesa in ambito legale.

Le condanne comminate ai giocatori di Juventus (Fagioli), Newcastle (Tonali) e Aston Villa (Zaniolo) rientrano nella logica dell’amministrazione della giustizia del nostro Paese. Difficile entrare nel merito dell’equità della durata delle pene inflitte e delle differenti modalità di espiazione.

Sono per la giustizia riparativa che considera il reato soprattutto in termini di danno alle persone da cui consegue l’obbligo per gli autori del reato di rimediare alle conseguenze del loro agito attraverso un coinvolgimento in attività volte a far fronte all’insieme dei bisogni scaturiti da quanto commesso.

Sarà a mio avviso interessante verificare al termine della sospensione dall’attività lavorativa (allenarsi e giocare partite con la loro squadra) e al termine delle attività riparative cui sono stati obbligati, quale sarà il comportamento dei giocatori e se continuerà l’impegno a sensibilizzare coloro che sono a rischio e ad aiutare coloro che invece sono caduti nel dramma della ludopatia.

“Vivi con quelli che possono renderti migliore e che tu puoi rendere migliori. C’è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano…” (Seneca)

FILIPPO GALLI

2 risposte

  1. Filippo, concordo su cio’ che hai scritto, purtroppo a mio avviso, negli ultimi decenni le persone si sono sempre di piu’ fatte attrarre dal gioco, credendo, nella possibilita’ del guadagno facile, perdendo di vista razionalità e ragionamento e senza rendersi conto che in questo settore alla fine si perde sempre. Un abbraccio.

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