DE ZERBI: LAST DANCE IN BRIGHTON

I MIEI TRE GIORNI A BRIGHTON CON ROBERTO DE ZERBI E IL SUO STAFF

Venerdì 17 maggio ’24

L’appuntamento con Andrea Maldera è alle 9.30 presso il centro di allenamento del Brighton Football Club, l’American Express Elite Football Performance Centre, situato a circa 20′ in auto dal centro di Brighton.

Ingresso del training ground del Brighton

Qualche minuto dopo mi avvicino all’ingresso e la guardia mi fa entrare, avvertendomi, in modo gentile, di non scattare foto all’interno fino a quando non mi sarà dato il permesso dalle persone che mi hanno invitato. Terminata la procedura attendo per qualche minuto.

Andrea arriva preceduto dal suo sorriso, il tempo di un abbraccio e attraversiamo la hall che separa i vari uffici per poi salire fino a quello di Mister De Zerbi, il Manager. Un saluto veloce. Iniziano i colloqui: entrano nel suo ufficio, in sequenza

  • Lallana, giunto alla sua ultima partita nel Brighton ed in procinto di trasferirsi al Southampton dove è cresciuto
  • Millner indimenticabile guerriero di tante battaglie al Liverpool e non solo,
  • tanti giovani giocatori che domenica affronteranno il Manchester United nella partita che chiuderà la stagione 2023-’24.

Nel frattempo con Andrea ci spostiamo alla canteen, la mensa, per prenderci il caffè e qui incontriamo Dunk, capitano della squadra, professionista esemplare e ragazzo solare.

Lewis Carl Dunk, capitano e centrale difensivo del Brighton

Finiti i colloqui con i giocatori Roberto mi accoglie nel suo ufficio, ci sono anche il fratello Rocco e il suo collaboratore Marcello Quinto, il play, quando Roberto allenava il Foggia. Mi racconta di ciò che sta vivendo a Brighton, le difficoltà, le delusioni che nascono lo scorso mese di gennaio…poi scivola a parlare di Milan, del suo Milan quando, ragazzino, si era trasferito a Milanello e aveva cominciato ad allenarsi con la prima squadra fino a partire in ritiro nella stagione 1996-97 con il tecnico Tabarez.

Ha con sè una fotografia della squadra Primavera in cui ha militato, la mostra con orgoglio, sembra quasi rivivere quei momenti. Il tempo vola ed arriva il momento dell’allenamento. Un allenamento che sprigiona energia: lui e i suoi colleghi sono dentro, partecipi, l’intensità è alta in ogni esercitazione.

Un’ora e si rientra negli spogliatoi. Pranziamo insieme ed ad ogni parola si capisce quanto ami il suo lavoro, quanto le fatiche del percorso lo abbiano accompagnato nella costruzione delle sue certezze lasciando un segno indelebile ovunque sia stato. Certezze che però pone sempre in discussione perchè lui vive di calcio e dà tutto se stesso, alla squadra, ad ogni singolo giocatore e per questo continua ad aggiornarsi, a studiare, a sperimentare.

Finito il pranzo si torna in ufficio e con i collaboratori comincia a parlare della partita con il ManUtd, come affrontare i Red Devils, cosa fare nell’allenamento di domattina, l’ultimo prima della gara.

Prima che venga chiamato ad assolvere altri compiti istituzionali trovo il tempo di regalare a lui e ad Andrea il mio libro. “Torni domani?” mi chiede, “si Mister se non disturbo torno domani”, “Ti aspettiamo”, risponde. Potrei fermarmi qui (i made my day) ma c’è qualcos’altro da raccontare.

Con Roberto De Zerbi, Andrea Maldera e Marcello Quinto

Sabato 18 marzo ’24

Come ieri ad accogliermi al centro d’allenamento c’è Andrea. Quando arriva il volto è strano, tirato : “Ce ne andiamo Filo, Roberto ha deciso, mancano gli ultimi dettagli ma ormai la decisione è presa”. 

Certamente non un fulmine a ciel sereno ma, viverla lì, in diretta, è una notizia inaspettata, che determina un clima surreale. Andrea mi accompagna nell’ufficio di Roberto, lui è lì, seduto alla scrivania, si alza, ci abbracciamo e comincia a raccontarmi quanto accaduto, la genesi, lo sviluppo e la conclusione.

Dalle sue parole comprendo come la distanza tra il suo modo di pensare calcio e quello del club sia davvero insanabile. Il desiderio di mettere le sue idee in un contesto che aspiri ad essere protagonista, che aspiri a vincere, si scontrano con obiettivi differenti.

Si aprono orizzonti nuovi ma… lui è concentrato sul presente, sulla partita e sull’ultimo allenamento anche se, confessa, un pensiero va al momento più difficile che arriverà dopo, quando dovrà comunicare la decisione ai giocatori. Gli occhi sono lucidi.

Si va al campo. Ci sono diversi addetti ai lavori italiani, tutti suoi ospiti, da Mister Leonardo Semplici e il suo staff a Lorenzo Rossetti, ex compagno di Roberto nella Primavera rossonera ed un suo amico. Un allenamento intenso con attenzione ai minimi dettagli: costruzione e sviluppo dal basso e contrapposizione alla costruzione del Manchester United. Si finisce con i calci piazzati offensivi e difensivi.

Ci spostiamo nell’ufficio e lì saluto lo staff. Dopo la conferenza stampa pre gara ci sarà, come detto, il momento della comunicazione alla squadra e a tutto il personale caro a Roberto.

Domenica 19 maggio ’24

È il giorno della partita, dell’ultima partita. Sette minuti di treno per arrivare al Falmer Stadium partendo dalla stazione centrale.

Le discussioni della gente sono tutte incentrate sull’addio di De Zerbi, c’è dispiacere, si percepisce l’affetto, il legame con il Mister ed in molti lo dimostrano indossando magliette a lui dedicate.

Come sapete la partita si conclude con la vittoria del Man Utd per 2-0.

Primo tempo a favore del Brighton con almeno cinque occasioni da goal sprecate contro le due del Manchester (bello vedere quanto provato in allenamento si sia visto sul campo). Nel secondo tempo la squadra ha perso le distanze credo anche per un pò di sfiducia e per aver consumato molto dal punto di vista emotivo in questo wend.

Le emozioni arrivano anche e soprattutto dopo il fischio finale

Il saluto finale di Roberto De Zerbi ai tifosi del Brighton

A Brighton, De Zerbi ha portato entusiasmo, ha regalato, insieme alla squadra, un calcio che esalta.

La gente, i tifosi, gli hanno tributato un saluto-omaggio indimenticabile ed un murales in città.

Spero di vederti, di vedervi presto al lavoro, magari indossando i nostri colori che poi, per quello che mi hai raccontato e trasmesso, sono i tuoi.

Se serve anche del milanismo vi assicuro che qui ce n’è tanto.

Il murales dedicato a De Zerbi

Una risposta

  1. Ho letto amico mio questo tuo articolo e passo dopo passo mi ha entusiasmato e allo stesso modo emozionato.vivere queste emozioni dal vivo è qualcosa di straordinario che ti arricchiscono a 360 gradi.Io Roberto De Zerbi li vedrei Molto Bene Al Milan.

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