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CLAUDIO RANIERI, THE LAST DANCE: L’ULTIMO GENTILUOMO DEL CALCIO LASCIA IL CAGLIARI E SI RITIRA

“Il cuore è ciò che ti permette di passare dal fare bene all’eccellenza”.
Le parole di Michael Jordan, leggenda dell’NBA e protagonista della serie Netflix The Last Dance, centrano perfettamente il senso dello sport e della vita. Nel libro “Filosofia del Cuore – Pascal, l’Occidente e la Sovrapolitica” (Mimesis Edizioni, 2023) Franco Ricordi riflette sulla peculiare istanza dell’uomo in senso fisico e metafisico, riallacciandosi alla tesi di Pascal secondo cui “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non intende”.

Non c’è ragione che tenga davanti al cuore. Perché senza di esso, privati del suo potere essenziale, non esisterebbe “la bellezza duratura” immaginata dal teologo persiano Jalāl ad-Dīn Muḥammad Rūmī.

Claudio Ranieri custodisce esattamente questi elementi: il cuore, che veicola il talento e lo trasforma in eccellenza.

PER SEMPRE CLAUDIO RANIERI

Signore, Sir per gli inglesi. Maestro, professore, insegnante, leader, motivatore, uomo.

Ranieri lascia il calcio e lo fa dopo aver guidato il Cagliari alla salvezza nella trasferta contro il Sassuolo, l’ennesimo capolavoro di una lunga carriera costellata di successi e riconoscimenti. La Premier League vinta nel 2016 col Leicester resterà impressa nella storia del calcio e negli almanacchi, antologia letteraria e film d’autore da assaporare ogni volta come se fosse la prima.

Essere Claudio Ranieri significa presentare Claudio davanti a Ranieri, prima uomo e poi allenatore, Reale assoluto dello sport, autore di imprese impossibili e cavalcate esaltanti, moltiplicatore di emozioni e passione tra i tifosi.

Il segreto di Ranieri non segue un algoritmo intricato ma alberga nella semplicità, nella purezza delle cose, nei principi che animano il gioco e le persone, nella serietà che alimenta il lavoro, nella professione che abbraccia il sentimento.

Perché, come diceva Albert Einstein: “Cerca di diventare non un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore”.

Nella sua straordinaria carriera Ranieri ha ottenuto il successo attraverso i valori, cavalcando palcoscenici stellari e stadi unici, trasmettendo il proprio credo senza riserve, con naturale talento, anteponendo sempre i progetti alle ambizioni personali, il collettivo all’individuo, il noi all’io.

Siamo un po’ tutti Claudio Ranieri, perché nel petto di Sir Claudio batte un cuore infinito, libero e autentico, come un familiare che non ti abbandona mai. E in questa magia c’è tutto l’amore di un padre che guarda i propri figli con occhi felici, pieni di commozione per aver raccolto in loro i frutti di una vita. Con stile, educazione, eleganza, nobiltà d’animo, romanticismo e rispetto.

IL DISCORSO DI ADDIO DI RANIERI

Tramite i canali del Cagliari, Ranieri ha spiegato la sua scelta:

“Il mio viaggio è iniziato nel 1988, abbiamo fatto tre anni stupendi con due promozioni e una salvezza. Poi sono andato via e sono diventato grande. Adesso mi sembra giusto lasciare, dopo una promozione, magari inaspettata quando sono arrivato a gennaio, e una salvezza arrivata domenica. Avevo detto all’ultimo secondo dell’ultima partita, perché avevo in mente il gol di Pavoletti a Bari l’anno scorso al 94′. Ho deciso di lasciare adesso ed è la cosa giusta. Avevo messo i tre anni sul contratto ma è giusto lasciare adesso. Lo faccio a malincuore, perché è stata una decisione dura e sofferta, ma credo che sia giusto.

Preferisco andare via così e non l’anno prossimo quando magari le cose non staranno andando bene. Sapete quanto io avessi paura di tornare a Cagliari, per non macchiare i primi tre anni che mi avevano riempito il cuore. Le cose non stavano andando bene e non volevo venire, in parecchi insistevano ma poi lessi le parole di Gigi Riva che disse che Claudio era uno di noi. Quindi ho scelto di rischiare.

Adesso però è giunto il momento di lasciarci. Mi auguro di essere ricordato una persona positiva che ha chiesto aiuto ai cagliaritani. Senza di loro non ce l’avremmo fatta. Il pubblico è stato l’uomo in più nei momenti difficili, i tifosi hanno sempre creduto nelle mie parole e non ci ha mai abbandonato, soffiandoci dietro e non mugugnando mai. Sarò sempre grato al pubblico, che mi ha fatto vivere un anno e mezzo splendido. Sono orgoglioso di loro e spero di essere stato un degno rappresentante di Cagliari e della Sardegna intera. Grazie, giovedì ci sarà l’ultima partita e vi abbraccerò calorosamente”.

Ettore Scola utilizzava il passato per parlare d’amore, ma l’amore vero corre lungo i binari del futuro incondizionatamente: “C’eravamo tanto amati” e “C’ameremo per sempre”.

Claudio Ranieri rappresenta l’ultimo grande gentiluomo del calcio, signore e volto vero dello sport.

Grazie Mister, onore e gloria nei secoli dei secoli.
Leggenda per sempre.

BIO: Andrea Rurali
Brianzolo Doc, classe 1988. Laureato in Linguaggi dei Media all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, da sempre appassionato di cinema, tv, calcio, sport e viaggi.

  • Lavoro a Mediaset dal 2008 e attualmente mi occupo del palinsesto editoriale di Cine34.
  • Sono autore del programma di approfondimento cinematografico “Vi racconto” con Enrico Vanzina e co-regista dei documentari “Noi siamo Cinema” e “Vanzina: una famiglia per il cinema”.
  • Dal 2014 dirigo la rivista web CineAvatar.it (http://cineavatar.it/)
  • Nell’autunno 2022 ho fondato la community Pagine Mondiali e nell’estate 2023 la piattaforma sportiva Monza Cuore Biancorosso.
  • Da agosto 2023 collaboro con la testata giornalistica Monza-News, scrivendo le analisi delle partite dei biancorossi e partecipando alla trasmissione Binario Sport.
  • Dal 2019 collaboro con la casa editrice Bietti, in particolare per la realizzazione di saggi sul cinema inseriti nelle monografie di William Lustig, Manetti Bros, Dario Argento e Mike Flanagan.
  • Tra le mie pubblicazioni, il saggio “Il mio nome è western italiano” nel volume Quando cantavano le Colt. Enciclopedia cine-musicale del western all’italiana (F. Biella-M. Privitera, Casa Musicale Eco, 2017).

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