Difficile, se non impossibile, da quasi vent’anni a questa parte non inserire la Spagna tra le favorite di una competizione internazionale.
Il calcio espresso da questa nazione ha incantato tutti gli osservatori e la qualità dei suoi interpreti in questo lasso di tempo è ancora negli occhi di chi ama questo gioco.
Iniesta, Xavi, Fabregas, David Silva, Xabi Alonso, Busquets, Fernando Torres … solo per citarne alcuni.
Stavolta però i dubbi non sono pochi. La rosa composta da un giusto mix di esperienza e gioventù non pare avere (per il momento) la qualità e l’esperienza per puntare al bersaglio grosso.
Tanti eccellenti esterni, trequartisti di qualità, un centrocampo solido e affidabile ma l’unico vero uomo-gol della rosa è capitan Alvaro Morata che in ogni caso non è certo il classico centravanti da area di rigore.
Da dove possano arrivare i gol per puntare in alto è lecito chiederselo.
Ayoze Perez è più una seconda punta e comunque il suo score in carriera non è certo esaltante. Una sorte di “centravanti atipico” potrebbe esserlo il forte capitano della Real Sociedad, un mancino in grado di ricoprire tutti i quattro ruoli dell’attacco e che fungerà con ogni probabilità da “primo cambio” da inserire in caso di difficoltà.
C’è sempre Joselu, una delle più belle favole di questa stagione calcistica, ma il suo utilizzo, come nel Real Madrid, sarà probabilmente solo per situazioni disperate …
La squadra titolare, anche se De La Fuente ha mischiato le carte e non ha ancora dato indicazioni definitive, pecca comunque di esperienza anche se giovanotti come Nico Williams, Ferran Torres, Dani Olmo o il “ragazzino” Yamine Lamal sono tutti in grado di fare la loro parte.
Anche il centro della difesa non è certo più quella di Puyol e Sergio Ramos.
Aymeric Laporte, scartato da Guardiola al City, gioca in Arabia Saudita da oltre un anno e il suo compagno di reparto Robin Le Normand non è esattamente un mostro di velocità e il fatto di non essere mai stato tenuto in considerazione dalla nazionale del suo Paese natio, la Francia, non depone certo a suo favore. Un duo di centrali in stile britannico, forti fisicamente, abili nel gioco aereo ma se “esposti” e presi in velocità sono decisamente vulnerabili. A sinistra né Grimaldo né Cucurella garantiscono sufficiente solidità difensiva e qualità. Molto meglio dall’altra parte dove Dani Carvajal è una garanzia assoluta.
Del portiere ne parliamo a parte.
… possiamo solo anticipare che è di tutta la linea difensiva è di sicuro quello con maggiore qualità.
Luis De La Fuente ama il 4-3-3 e difficilmente si discosterà da questo schema. Il suo pregio maggiore? E’ basco e come tutti gli allenatori baschi (così bravi e numerosi sulla scena internazionale) ha un grande pregio che in una competizione internazionale è sempre estremamente importante: la concretezza.
LA STELLA: RODRI (Rodrigo Hernandéz)
Tra i centrocampisti difensivi degli ultimi venti anni per intelligenza tattica, “presenza”, lettura delle situazioni di gioco e carisma è secondo probabilmente solo a Busquets. E non si sta parlando solo della Spagna. Con un Rodri al top per la Spagna le possibilità aumentano in maniera esponenziale. Sa proteggere i difensori centrali come nessun altro e ha la capacità dei più “grandi”: quella di fare praticamente sempre la scelta giusta quando occorre far ripartire la manovra offensiva o semplicemente mantenere un possesso di palla ragionato per spezzare il ritmo degli avversari.
Ha giocato tanto quest’anno ma le motivazioni non gli mancano certo.
E la Spagna di lui ha bisogno come dell’aria.
LA SORPRESA: UNAI SIMON
Per chi come il sottoscritto è un simpatizzante dell’Athletic Bilbao è tutto fuorché una sorpresa. Sono almeno tre stagioni che le performance di Unai Simon tra i pali dei biancorossi baschi sono di livello eccelso.
A 27 anni appena compiuti si sta avvicinando all’età perfetta per un portiere e questo europeo è la vetrina giusta per dimostrare quello che nella Liga tutti sanno giù da tempo: che Unai Simon è uno dei più forti portieri del continente per la sua bravura sui palloni alti, per la sua “lettura” delle situazioni di gioco e soprattutto per quei fenomenali riflessi che non sempre sono associati ad un ragazzone di 192 centimetri.
Infine una caratteristica decisamente importante in una competizione che ad un certo punto diventerà “dentro o fuori” in partite secche: Unai Simon è un eccellente para-rigori.
BIO: Remo Gandolfi e’ nato e vive a Parma. Ha gia’ 9 libri all’attivo. Dopo “Matti miti e meteore del calcio dell’est” che aveva fatto seguito al precedente libro di gran successo intitolato “Matti, miti e meteore del futbol sudamericano”, Remo, in collaborazione con Cristiano Prati, figlio dell’indimenticato campione, ha scritto, pubblicato da Urbone Publishing: “PIERINO PRATI – Ero Pierino la Peste” .
Ha una rubrica fissa sul popolare Calciomercato.com (“Maledetti calciatori”) e con gli amici di sempre gestisce un blog www.ilnostrocalcio.it . Quanto all’amato pallone, e’ profondamente convinto che la “bellezza” e “il percorso” contino infinitamente di piu’ del risultato finale.
Una risposta
Grande Remo, leggere le tue righe i tuoi commenti è un divertimento, grazie continua così