EURO ’24 – LE NAZIONALI – INGHILTERRA: DIFESA CERCASI

Bellingham, Kane, Foden, Saka.

Quattro così in attacco non ce li ha nessuno.

O meglio. Un paio di grandissimi attaccanti ce li hanno anche altri (Francia, Germania, Spagna e Portogallo soprattutto) ma ben quattro giocatori in grado di diventare tutti potenziali match winner ce li hanno solo loro, gli inventori di questo gioco: gli inglesi.

Il problema che hanno gli uomini di Southgate è che a calcio si gioca in undici e che una fase fondamentale del gioco è quella difensiva.

E qui sono dolori.

Seppur protetti da uno dei più forti centrocampisti difensivi in assoluto (Declan Rice) la difesa non dà grandi garanzie.

John Stones è l’unico difensore veramente affidabile anche se su di lui incombono sempre i problemi fisici che ne hanno condizionato le ultime stagioni. Al suo fianco, perso Maguire per infortunio (ma se si rimpiange lui allora si è messi malino …) dovrebbe partire Marc Guéhi in vantaggio su Ezri Konsa ma per entrambi lo stesso problema: scarsissima esperienza internazionale e anche nei rispettivi club (Crystal Palace e Aston Villa) poche possibilità di confrontarsi contro grandi calciatori di altre nazioni.

… ammesso e non concesso che Southgate non decida di riproporre il suo vecchio “1-5-3-2” che però non farebbe altro che raddoppiare il problema oltre a togliere freschezza e imprevedibilità in attacco.

Un po’ meglio, ma non di molto, la situazione a livello di terzini. Dato per assodato che Alexander-Arnold sarà in lizza per il posto a centrocampo al fianco di Rice, Trippier, Walker e Shaw si giocheranno gli altri due posti ma per tutti e tre più o meno vale lo stesso discorso: bravi in fase propulsiva ma soggetti a lacune e distrazioni quando si tratta di difendere.

In porta Pickford dell’Everton dovrebbe spuntarla su Henderson del Crystal Palace ma anche qui si tratta di portieri con scarsa esperienza internazionale e non esattamente tra i primi del continente come qualità.

C’è un altro problema per gli inglesi e non banale come può sembrare.

L’Inghilterra deve vincere le sue partite sul campo.

Prima cioè, dello scadere del 120mo minuto di gioco.

La storia nei grandi appuntamenti calcistici parla chiaro: nelle sette occasioni in cui i “Leoni d’Inghilterra” sono arrivati ai calci di rigore ben sei volte hanno dovuto alzare bandiera bianca. L’unica occasione positiva contro la Colombia ai Mondiali del 2018.

Freschissima nella memoria dei sudditi della Regina quella con l’Italia quattro anni fa.

Gareth Southgate e i suoi lo sanno perfettamente.

E questa se vogliamo è ancora un po’ di pressione in più.

LA STELLA: HARRY KANE

L’Inghilterra ha il centravanti più completo di tutto il panorama mondiale. Segna quasi come Haaland ma “a calcio” sa giocarci infinitamente meglio del norvegese. Sa muoversi da “9” puro, all’occorrenza da “10” e perfino da “9 e mezzo!”.

Fortissimo nel gioco aereo, freddo nei sedici metri, tira con precisione e potenza con entrambi i piedi e bravo come nessun altro nel giocare spalle alla porta,  dove non si limita a “sgonfiare” palloni su palloni rendendoli giocabili per i compagni che arrivano in appoggio.

“HurriKane” sa girarsi con la palla tra i piedi, vede il gioco e sa lanciare i compagni che attaccano gli spazi alle sue spalle.

Insomma, con un Harry Kane ispirato e in condizione le speranze degli inglesi di rivedere alzare al cielo un trofeo dopo 58 interminabili e imbarazzanti anni di astinenza aumenterebbero davvero in maniera esponenziale.

LA SORPRESA: KOBBIE MAINOO

Negli ultimi mesi della stagione ha letteralmente trasformato il centrocampo del Manchester United. Sono sempre di più quelli convinti che potrebbe fare lo stesso con quello della Nazionale inglese.

Questo ragazzo del 2005 fa parte di quella ristrettissima categoria che il grande Vujadin Boskov descriveva come “quelli che vedono autostrade dove gli altri vedono solo sentieri”.

Un infortunio ad inizio stagione ne ha posticipato l’esordio con i “Red Devils” di Manchester al gennaio di quest’anno ma il suo impatto è stato devastante.

Il ragazzo ha letteralmente bruciato le tappe facendo a sé stesso e al suo club un regalo importantissimo: un gol nella finale di FA CUP contro i rivali del City, sollevando il suo primo grande trofeo dopo un pugno di partite tra i professionisti.

A 19 anni “time is on his side” direbbero da quelle parti.

… noi siamo convinti che il suo tempo sia già arrivato.

BIO: Remo Gandolfi e’ nato e vive a Parma. Ha gia’ 9 libri all’attivo. Dopo “Matti miti e meteore del calcio dell’est” che aveva fatto seguito al precedente libro di gran successo intitolato “Matti, miti e meteore del futbol sudamericano”, Remo, in collaborazione con Cristiano Prati, figlio dell’indimenticato campione, ha scritto, pubblicato da Urbone Publishing: “PIERINO PRATI – Ero Pierino la Peste” .

Ha una rubrica fissa sul popolare Calciomercato.com (“Maledetti calciatori”) e con gli amici di sempre gestisce un blog www.ilnostrocalcio.it . Quanto all’amato pallone, e’ profondamente convinto che la “bellezza” e “il percorso” contino infinitamente di piu’ del risultato finale.

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