EURO ’24 – LE NAZIONALI – PORTOGALLO: CANDIDATO ALLA VITTORIA FINALE

Storicamente sopraffino per tecnica individuale, notoriamente deficitario quanto a complessiva completezza e decisive peculiarità temperamentali, il Portogallo, da una decina di apparizioni guidato da Roberto Martinez, si presenta ai nastri di partenza della rassegna continentale suggerendo inequivocabilmente di poter essere annoverato fra le squadre candidate alla vittoria finale: le diacroniche pecche di cui sopra ( i lusitani nel corso dei decenni hanno in diverse circostanze dovuto fare a meno di un centravanti di livello mondiale che finalizzasse l’enorme creatività dei diversi funamboli che si sono succeduti nell’ultimo terzo del terreno di gioco, fossero essi seconde punte, esterni offensivi o trequartisti) sono quest’oggi annullate dalla presenza in rosa di elementi di livello internazionale che portano in dote un quantitativo enorme di esperienza che molti dei calciatori iberici hanno accumulato militando nelle società più prestigiose del panorama europeo.

Doveroso partire da Cristiano Ronaldo, mai domo e continuamente assetato di vittorie, reti, record da infrangere e trofei da aggiungere al personalissimo, sontuoso, palmares, fra i più ricchi della storia futbolistica: l’aureo esilio nei territori medio-orientali non ha assopito le velleità di un fuoriclasse che ha basato sull’enormità della predisposizione al sacrificio la propria continuità in termini agonistici, virtù necessaria per sopperire alla parziale assenza di alcune doti di classe purissima che hanno invece contraddistinto i più grandi esponenti della storia di questo sport.

La sensazione è che Goncalo Ramos (messosi brillantemente in mostra nel corso dell’ultima rassegna iridata allorquando la casacca da difendere era ancora quella del Benfica), reduce da una stagione non esaltante fra le fila del Paris Saint Germain, non abbia l’autorevolezza necessaria per insidiare la titolarità del cinque volte pallone d’oro, differentemente dirottato in panchina dall’ex commissario tecnico Fernando Santos, in suo favore, in occasione degli ultimi mondiali:del resto, la batteria di trequartisti e mezzepunte, di cui il Portogallo dispone, potrebbe facilmente spianare la strada verso il dominio dell’area avversaria a Cristiano, ancora inappuntabile dal punto di vista quantitativo e numerico in termini di realizzazioni.

A Bernardo Silva (probabilmente il calciatore tecnicamente più squisito dell’intero panorama continentale), Bruno Fernandes (di gran lunga uno dei centrocampisti più evoluti del globo nell’ultimo lustro), Joao Felix, Diogo Jota e Rafa Leao il compito di rendere qualitativamente dominante la manovra e la conduzione al fin di innescare l’illustre connazionale.

Un concentrato di classe ed eleganza, quello appena sciorinato concernente la zona nevralgica della metà campo avversaria, che difficilmente può temere paragoni che conducano ad un declassamento: probabilmente le sole Inghilterra ( Saka, Bellingham, Foden ed Harry Kane a comporre il quartetto offensivo), Francia ( Mbappè coadiuvato da Griezmann, Dembele e verosimilmente Thuram) e Germania ( Musiala, Wirtz e Sanè alle spalle del mobile Havertz) possono innalzarsi su di un piedistallo appartenente alla medesima categoria.

Vitinha, Palhinha, Joao e Ruben Neves garantiscono sulla mediana qualità, visione, conduzione, gestione dei tempi di gioco, letture e quantità: una particolare attenzione è da riservare al centrocampista del Benfica, classe 2004, un elemento straordinario per varietà interpretativa, possesso e ritmi, contraddistinto da un raro palleggio ma contemporaneamente perno in fase di recupero e costruzione del centrocampo. Un calciatore su cui investire, pronto per i palcoscenici più aulici alla stregua del compagno di club Antonio Silva che, con Goncalo Inacio, rappresenta la nouvelle vague della retroguardia, reparto che può però ancora fare affidamento sull’intramontabile Pepe, sul polivalente Danilo e sul pilastro Ruben Dias.

A completare il reparto le certezze Cancelo e Semedo sull’out destro, Nuno Mendes sul versante opposto e Dalot, impiegabile con affidabilità su entrambi i lati della linea difensiva. Fra i pali Diogo Costa, ormai consolidatosi fra i migliori estremi difensori del mondo. Or dunque, come facilmente desumibile da quanto sciorinato, il Portogallo, per qualità, esperienza, completezza di rosa, espressione di gioco e caratteristiche, è da considerarsi fra le candidate al titolo: A Ronaldo e compagni il compito di ostentare e sfoggiare il meglio delle proprie, enormi, potenzialità. Di sicuro, tecnicamente, parliamo della migliore compagine della manifestazione assieme alla Francia.

BIO: ANDREA FIORE, con DIEGO DE ROSIS, gestisce la pagina INSTAGRAM @viaggionelcalcio.

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