EURO ’24 – LE NAZIONALI – CROAZIA: LA NOSTRA BESTIA NERA

La Croazia ancora nel segno di Zlatko Dalic. La nazione balcanica ha vissuto annate memorabili nel periodo post-indipendenza. A Euro ’96 la compagine di Blazevic (morto lo scorso anno un giorno prima di compiere 88 anni) si è arresa ai quarti perdendo 2-1 contro la Germania vincitrice della competizione. Ai Mondiali 1998 l’eliminazione è arrivata con un’altra sconfitta per 2-1, in quel caso ad opera di un’altra vincitrice del torneo, la Francia di Zizou Zidane.

Sono poi giunte parecchie annate costellate da campagne negative. Prima dell’era Dalic l’unico risultato degno di nota è stato un quarto di finale a Euro 2008. Per il resto tante eliminazioni nella fase a gruppi nelle grandi competizioni e qualche mancato accesso. I croati sono tuttavia la bestia nera dell’Italia. Nei nove precedenti gli Azzurri hanno vinto in appena un’occasione, risalente al 1942, per giunta in una gara non ufficiale.

Come ai tempi di Blazevic, Dalic ha potuto contare su un centrocampo da favola. L’indiscusso protagonista è stato quel Luka Modric pluridecorato con il Real Madrid e ritenuto, quasi all’unisono, il miglior calciatore croato di tutti i tempi. I due CT condividono le esperienze in Asia e la lunga militanza alla guida della nazionale. Entrambi sono inoltre accomunati dalle origini bosniache.

Dalic non si è fermato a un exploit. Dopo la finale ai Mondiali 2018, la sua Croazia ha raggiunto un altro podio alla rassegna iridata, fermandosi in semifinale in Qatar, arrivando poi in finale di Nations League. Adesso è in fase di ricambio generazionale, ma rimane una nazionale forte, compatta, competitiva e temuta.

Modric è all’ultima recita, non potrà garantire sempre 90 minuti, ma resta una presenza imprescindibile e imponente nello spogliatoio. Kovacic e Brozovic sono altri due storici componenti del leggendario centrocampo che saranno presenti a Euro 2024. Vida e Perisic (entrambi classe ’89) sono altri due capisaldi dell’era Dalic. Come noto, Ivan Rakitic aveva lasciato la nazionale già da diversi anni.

La stella emergente, titolarissimo all’ultimo mondiale e protagonista anche con il City campione d’Inghilterra, è invece Josko Gvardiol, classe 2002. L’ex Leipzig è un difensore moderno, eclettico e imponente, dotato di eccellente tecnica e rapidità. Gli altri due molto giovani in rosa sono Baturina e Susic. Il primo, che milita in patria, potrebbe avere un discreto spazio.

I PUNTI DI FORZA

Non è la Croazia degli ultimissimi anni, vista l’età dei big e trascinatori, ma resta una squadra temibile per esperienza e coesione. Il CT Dalic è una garanzia e ha dimostrato di saper sfruttare appieno gli effettivi. Stanisic, 24 anni, è uno dei calciatori emergenti e ha avuto un certo spazio sia con il Bayern che con il Leverkusen. Il già citato Gvardiol è la stella difensiva, Livakovic ha sempre reso in nazionale mentre Pasalic è un trequartista che fa sempre comodo. Kramaric, oramai bandiera dell’Hoffenheim, è l’unica garanzia nel reparto avanzato. Attaccante poliedrico, il calciatore nativo di Zagabria, garantisce gol e gioco associativo. In più, questa nazionale manda in gol diversi elementi.

I PUNTI DEBOLI

Come detto, tanti calciatori, di cui diversi titolari di spicco, non sono più di primo pelo. Oltre a Modric, pensiamo a Brozovic. L’ex Inter ha disputato la stagione nel campionato saudita, decisamente meno allenante rispetto a quelli europei. Majer è un buon calciatore ma il suo livello è lontano da quello dei tre big. Nel reparto nevralgico mancano quindi alternative di spessore.

L’attacco è il vero tallone d’Achille. Perisic ha perso la rapidità dei tempi d’oro, Pjaca è stato tormentato dagli infortuni e la sua carriera non ha mai spiccato il volo. Petkovic e Budimir, vecchie conoscenza del nostro campionato, non sono calciatori che lasciano il segno. L’ex Crotone ha finalmente trovato una buona vena realizzativa in Spagna ma saprà confermarsi anche in nazionale?

LA PROBABILE FORMAZIONE

Dalic dovrebbe scendere in campo con un 1-4-3-3 così composto: Livakovic; Stanisic, Sutalo, Gvardiol, Sosa; Modric, Brozovic, Kovacic; Pasalic, Kramaric, Ivanusec. Ballottaggio al centro della difesa tra Sutalo dell’Ajax ed Erlic del Sassuolo. Kramaric è intoccabile nel ruolo di centravanti, mentre Ivanusec parte in vantaggio su Vlasic sul settore esterno offensivo a sinistra. Considerata l’età non verdissima dei centrocampisti titolari, ci sarà ampio spazio anche per Majer. Quest’ultimo è impiegabile anche in un ruolo più offensivo.

Il CT di origini bosniache non rinuncia all’esperienza dei big ma nelle tre sfide del girone è chiamato ad impiegare più effettivi. Juranovic avrà spazio come terzino mentre ci sarà ricambio anche sugli esterni offensivi. In determinate circostanze Kramaric potrà essere spostato sulla fascia per fare spazio a Budimir.

I CONVOCATI DEFINITIVI

Portieri: Livakovic, Ivusic, Labrovic
Difensori: Vida, Juranovic, Gvardiol, Sosa, Stanisic, Sutalo, Erlic, Pongracic
Centrocampisti: Modric, Kovacic, Brozovic, Mario Pasalic, Vlasic, Majer, Sucic, Baturina
Attaccanti: Perisic, Kramaric, Petkovic, Pjaca, Budimir, Marco Pasalic, Ivanusec

OBIETTIVI

La Croazia è inserita nel girone di ferro che comprende anche Spagna, Italia e Albania. Le amichevoli pre Euro sono andate piuttosto bene. Dopo aver regolato la Macedonia del Nord con un secco 3-0, la nazionale di Dalic ha battuto anche il Portogallo. I due CT hanno mischiato un po’ le carte. I croati hanno giocato con Budimir punta centrale, Kramaric spostato sull’esterno, Gvardiol come terzino sinistro e Pongracic al centro della difesa.

Croazia che è arrivata al secondo posto nel girone di qualificazione dietro la Turchia, battuta fuori casa, tra l’altro. Kramaric (quattro reti) è stato il capocannoniere del raggruppamento, mentre hanno segnato tre gol Pasalic, Petkovic e Kovacic.

Il girone è estremamente complicato e sarà fondamentale battere l’Albania, sulla carta la compagine meno attrezzata. Molto dipenderà dalla forma fisica generale della squadra e dalla tenuta dei big. Il secondo posto nel girone è un obiettivo realistico. In tal caso la squadra di Dalic affronterebbe agli ottavi un’avversaria tra Scozia, Ungheria o Svizzera, decisamente alla portata. Qualora arrivasse invece tra le quattro migliori terze, la Croazia giocherebbe contro la prima del gruppo E (presumibilmente il Belgio) o del gruppo F (presumibilmente il Portogallo) in un ottavo all’insegna dell’equilibrio. Più abbordabile l’avversario in caso di primo posto, ma in quel caso andrebbe analizzata la classifica delle migliori terze.

L’impressione è che la Croazia sia una squadra da quarti di finale, dietro alle quattro favorite (Germania, Spagna, Inghilterra e Francia). Nel suo massimo splendore, ovvero con i tre centrocampisti e Perisic con qualche anno in meno, la Croazia sarebbe stata squadra da lotta per il titolo. Ha perso parte dello smalto dei tempi d’oro. Se la nazionale balcanica sarà in buona forma, gli Azzurri avranno una brutta gatta da pelare. D’altronde la storia non mente…

BIO: VINCENZO DI MASO

Traduttore e interprete con una spiccata passione per la narrazione sportiva. Arabista e anglista di formazione, si avvale della conoscenza delle lingue per cercare info per i suoi contributi.

Residente a Lisbona, sposato con Ana e papà di Leonardo. Torna frequentemente in Italia. 

Collaborazioni con Rivista Contrasti, Persemprecalcio, Zona Cesarini e Rispetta lo Sport.

Appassionato lettore di Galeano, Soriano, Brera e Minà. Utilizzatore (o abusatore?) di brerismi.

Sostenitore di un calcio etico e pulito, sognando utopisticamente che un giorno i componenti di due tifoserie rivali possano bere una birra insieme nel post-partita.

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