Il ritorno di Josip Ilicic con la maglia della Slovenia sembra l’epilogo di una storia strappalacrime. Appena raggiunto il suo apogeo (la prestazione contro il Valencia in Champions resterà impressa in maniera indelebile nelle menti dei tifosi della Dea), l’ex calciatore dell’Atalanta è stato attaccato dai demoni della depressione. Dopo un lungo calvario, quello che è ritenuto uno dei migliori calciatori di sempre del piccolo Paese balcanico è tornato a dipingere calcio. Nel Paese più piccolo che parteciperà agli Europei, la fama di Ilicic è preceduta solo dai connazionali Dončić (basket NBA) e Pogačar (ciclismo).
Ilicic è lontano dai tempi in cui strabiliava il mondo al punto da essere considerato tra i migliori calciatori del globo terracqueo. Eppure da lui ci si aspettano sprazzi di classe cristallina. Se supportato da una condizione fisica accettabile, il campione sloveno sarà una delle stelle di una nazionale operaia, che però vanta qualche top player. Pensiamo a Benjamin Sesko, ariete dotato di tecnica sopraffina e protagonista di una convincente stagione al Leipzig. La grande figura è Jan Oblak, capitano della nazionale nonché uno dei leader dell’Atletico Madrid di Simeone. Il portierone sloveno vanta quattro titoli, tra cui un campionato, nella sua lunga militanza da estremo difensore dei Colchoneros.
La Slovenia si è affacciata sul palcoscenico internazionale pochi anni dopo l’indipendenza. Pur non vincendo alcuna partita, a Euro 2020 ha impressionato per la qualità del calcio. La figura principale era Zlatko Zahovic, uno dei talenti più puri mai sfornati dal calcio dell’ex Jugoslavia. Personaggio poliedrico, Zahovic è stato anche giocatore di scacchi e praticante di salto con gli sci, due discipline in cui la Slovenia sa farsi valere.
Matjaž Kek è un CT di grande esperienza e non è alla prima avventura alla guida della nazionale balcanica. Ai Mondiali 2010 è arrivato terzo nel girone mentre è tornato al timone nel 2018. Tra le due avventure, un intermezzo targato Al-Ittihad (sì, la squadra dove adesso milita, tra gli altri, Karim Benzema) e Rijeka. Prima d’allora Kek aveva allenato il Maribor dal 1999 al 2004, squadra della città natale con cui ha chiuso la carriera da calciatore.
I PUNTI DI FORZA
A dimostrazione della ritrovata competitività del calcio sloveno, la nazionale di Kek ha concluso il girone di qualificazione appaiata al primo posto con la Danimarca. Il raggruppamento non era proibitivo ma Sesko e compagni si sono messi dietro la Finlandia (che ha partecipato a Euro 2020) e hanno dato filo da torcere ai più quotati danesi.
Sesko è il leader del reparto offensivo. Alto 1,95, il classe 2003 non è il classico lungagnone bravo a spizzare palloni ma è un attaccante moderno, associativo, piuttosto rapido e dotato di una tecnica ragguardevole. Alla prima stagione con il Leipzig ha messo a segno ben 18 reti. Tra l’altro è l’ennesimo prodotto di quell’inesauribile fabbrica di talenti che risponde al nome di Salisburgo.
L’altra figura chiave è il summenzionato portiere Ian Oblak, leader carismatico non solo della nazionale ma anche dell’Atletico. Non un semplice pararigori, Oblak è dominante in area piccola ed è riconosciuto come uno dei migliori al mondo in termini di tecnica di parata. Insomma, per non farsi ipnotizzare, i calciatori avversari devono essere particolarmente precisi.
L’altro punto forte della squadra di Kek è dato dalla coesione. Non vi sono altre stelle ma la Slovenia è una nazionale concentrata e coesa. Come recita il vecchio adagio, una squadra non può prescindere da un grande portiere e un grande attaccante. La Slovenia vanta due top europei nel ruolo.
I PUNTI DEBOLI
Tolti i due campioni, la qualità media non è eccelsa. La qualificazione è arrivata perché il gioco di squadra funziona, ma mancano grandi creatori di gioco. Mancano uno Zahovic o un Ilicic dei tempi d’oro. A 36 anni suonati l’ex Atalanta è in cerca di riscatto e desidera dimostrare di essere ancora un calciatore vero. Lo scatto è tuttavia ben lontano da quello di un tempo. D’altronde non è prevista la sua presenza tra i titolari.
Vi sono diversi calciatori che militano o hanno militato in Serie A. Stojanovic e Bijol sono due probabili titolari in difesa. Il primo milita in Serie B nella Samp, il secondo nell’Udinese, squadra che si è salvata per il rotto della cuffia. Karnicnik ed Elsnik sono due titolari che giocano in patria che, per giunta, non sono di primo pelo. La spalla di Sesko, Andraz Sporar, non ha incantato in Championship con il Middlesbrough e in Grecia con il Panathinaikos.
L’ELENCO DEI CONVOCATI
Portieri: Jan Oblak (Atletico Madrid), Vid Belec (APOEL Nicosia), Igor Vekic, (Velje Boldklub)
Difensori: Jaka Bijol (Udinese), David Brekalo (Orlando City), Vanja Drkusic (FK Sochi), Mina Blazic (Lech Poznan), Jure Balkovec (Alanyaspor), Erik Janza (Gornik Zabrze), Petar Stojanovic (Sampdoria), Zan Karnicnik (Celje)
Centrocampisti: Timi Max Elsnik (Olimpia Lubiana), Adam Gnezda Cerin (Panathinaikos), Jon Gorenc Stankovic (Sturm Graz), Tomi Horvat (Sturm Graz), Jasmin Kurtic (Südtirol), Sandi Lovric (Udinese), Benjamin Verbic (Panathinaikos), Adrian Zeljkovic (Spartak Trnava), Nino Zugelj (Bodo/Glimt); Josip Ilicic (Maribor)
Attaccanti: Zan Celar (Lugano), Jan Mlakar (Pisa), Benjamin Sesko (Lipsia), Andraz Sporar (Panathinaikos), Zan Vipotnik (Bordeaux)
LA PROBABILE FORMAZIONE
Kek è solito optare per un 1-4-4-2 robusto e quadrato. La formazione titolare dovrebbe essere la seguente: Oblak; Karnicnik, Blazic, Bijol, Janza; Stojanovic, Cerin, Elsnik, Lovric; Sesko, Sporar. L’ 1- 4-4-2 ricalca quei moduli vecchio stile, senza particolari fronzoli o fraseggi elaborati, ma spazi avversari intasati e squadra corta, per quanto possibile.
Karnicniz e Janza sono terzini difensivi. Terzino fluidificante è invece Stojanovic, il quale in nazionale gioca esterno destro di centrocampo. Mlakar del Pisa, tra l’altro ex Fiorentina e Venezia, si giocherà il posto con Lovric dell’Udinese. Il primo è un calciatore decisamente più offensivo mentre il secondo è un jolly del reparto nevralgico.
Cerin (mediano inesauribile) è uno dei due calciatori del Panathinaikos, insieme all’attaccante Sporar. Elsnik, uno degli elementi che militano in patria, è invece colui deputato a dare geometrie al reparto nevralgico. L’ex Sporting non è altissimo, ma è un centravanti puro, che farà da spalla a Sesko. Ciò dimostra ulteriormente che Kek punta a un tipo di gioco in stile calcio italiano degli anni ’80 e ’90, con la dovuta contestualizzazione temporale.
OBIETTIVI
Le aspettative in termini di risultati non sono particolarmente elevate. L’attesa per rivedere in campo Josip Ilicic, almeno per qualche sprazzo, sono elevatissime. Il girone è particolarmente complicato. L’Inghilterra è sulla carta uno scoglio insormontabile. Kek ritroverà sulla propria strada la Danimarca, contro la quale i suoi ragazzi hanno disputato due gare equilibrate. Ci sarà poi il derby balcanico amarcord contro la Serbia. Non esattamente un rematch di Euro 2000, visto che la squadra all’epoca allenata dal leggendario Vujadin Boskov, disputò la competizione sotto la denominazione “Serbia e Montenegro”. Gli sloveni, guidati da uno Zahovic in formato mondiale, andarono in vantaggio per 3-0 prima di farsi rimontare sul 3-3.
Slovenia che però ha tutte le intenzioni di scollarsi di dosso il ruolo di Cenerentola del girone. Secondo i pronostici la squadra di Ilicic dovrebbe essere il fanalino di coda del raggruppamento. L’obiettivo realistico è totalizzare almeno un punto. Ad ogni modo, considerando che la terza può essere ripescata, la Slovenia deve puntare, giustappunto, al terzo posto nel girone. In tanti, non solo tra il popolo sloveno, sognano una rete decisiva di Josip Ilicic. Sarebbe un commovente lieto fine a suggello di una carriera contrassegnata da un picco indimenticabile e interrotta da demoni riaffiorati.
BIO: VINCENZO DI MASO
Traduttore e interprete con una spiccata passione per la narrazione sportiva. Arabista e anglista di formazione, si avvale della conoscenza delle lingue per cercare info per i suoi contributi.
Residente a Lisbona, sposato con Ana e papà di Leonardo. Torna frequentemente in Italia.
Collaborazioni con Rivista Contrasti, Persemprecalcio, Zona Cesarini e Rispetta lo Sport.
Appassionato lettore di Galeano, Soriano, Brera e Minà. Utilizzatore (o abusatore?) di brerismi.
Sostenitore di un calcio etico e pulito, sognando utopisticamente che un giorno i componenti di due tifoserie rivali possano bere una birra insieme nel post-partita.