EURO ’24 – LE NAZIONALI: REPUBBLICA CECA, LONTANO DAI RIFLETTORI

La Repubblica Ceca ha vissuto una vigilia tumultuosa in vista di Euro 2024. In seguito alla qualificazione alla rassegna continentale, il CT Jaroslav Silhavy ha rassegnato le proprie dimissioni. Al suo posto è subentrato Ivan Hasek. Quest’ultimo è un tecnico giramondo e ha disputato da calciatore i Mondiali di Italia ’90 con la maglia della Cecoslovacchia.

Sta tenendo banco il caso del bizzarro infortunio occorso a Michal Sadilek. Il centrocampista del Twente si è lacerato una tibia mentre pedalava. Infortunio che rientra di diritto nel novero dei più assurdi. Pensiamo ad Asensio che saltò una gara di Champions contro l’Apoel per un’infezione a una gamba causata da una depilazione errata. A Frey che, in vacanza a Nizza, si tuffò in una piscina semivuota riportando un trauma cranico. A Darius Vassel del City che ebbe la geniale idea di curarsi il dolore all’unghia di un piede con un trapano. E, infine, a Santiago Cañizares che si ruppe un tendine dopo che gli cadde la boccetta di un profumo.

Al netto di queste curiose situazioni, la nazionale ceca si è preparata a questa edizione degli Europei, a cui non ha mancato nemmeno una partecipazione, disputando un girone non esaltante. La nazionale all’epoca allenata da Silhavy ha totalizzato 15 punti nel girone, al pari dell’Albania. Nel 2024 ha vinto tutte e quattro le amichevoli. Tuttavia la Norvegia (battuta a domicilio) è stata l’unica squadra di un certo livello.

I calciatori chiave della nazionale della Repubblica Ceca militano all’estero. Tuttavia, pur non vantando un campionato di primo livello, ben 16 calciatori su 26 della rosa che andrà a Euro 2024 militano in patria. I cechi sono piuttosto restii ad andare via dal proprio Paese. Chi fa esperienze all’estero è solito tornare, soprattutto quando si tratta di calciatori non da big.

Il portiere Kovar e gli attaccanti Schick e Hlozek militano tutti al Bayern Leverkusen campione di Germania. Coufal e Soucek sono invece due dei protagonisti del West Ham che ha conquistato la Conference League lo scorso anno. Gli stipendi in patria non sono comunque bassissimi. L’attaccante Jan Kuchta percepisce quasi 2 milioni di euro l’anno, mentre la media degli altri calciatori della nazionale militanti in patria è di circa 500.000 euro l’anno. Certo, nulla di trascendentale rispetto agli stipendi percepiti nei campionati europei principali.

Questa militanza in patria di una buona parte della rosa fa sì che i media puntino poco i riflettori su questa nazionale. La Repubblica Ceca non ha fallito una qualificazione agli Europei. La Lokomotiva, nome con cui è ribattezzata la selezione nazionale, ha palesato invece un’idiosincrasia nei confronti dei Mondiali, centrando l’appuntamento in una sola occasione. Agli Europei sono arrivati un secondo posto, una semifinale e due quarti di finale. Non male per uno stato popolato quanto il Portogallo ma appartenente alla cosiddetta “periferia calcistica”.

Sembrano tuttavia lontani i tempi in cui la nazionale era tra le più temibili d’Europa. A Euro ’96 la squadra di Uhrin, seppur statica in alcuni elementi, possedeva talenti purissimi. Il titolo sfiorato dischiuse le porte all’approdo nelle big europee a diversi di questi talenti. Qualche anno dopo è arrivata un’altra generazione di spessore, quella dei Cech, dei Koller, dei Rosicky, dei Grygera, degli Jankulovski e dei Baros.

I PUNTI DI FORZA

Adam Hlozek non ha giocato tantissimo con il Bayer Leverkusen. Patrik Schick ha avuto più spazio ma non ha segnato come nelle stagioni precedenti in Germania. Restano due attaccanti in grado di creare grossi grattacapi alle difese avversarie. Oltre all’altezza, i due possiedono doti tecniche sopra la media. Da notare tuttavia che nelle qualificazioni nessuno di loro ha timbrato il cartellino.

La Repubblica Ceca è una nazionale che manda in gol diversi calciatori. Cerny e Soucek hanno messo a segno tre reti nel girone, Krejci due. Sembra che i cechi all’estero prediligano giocare insieme. Soucek e Coufal sono inseparabili. Quest’ultimo ha ricordato che il primo è stato fondamentale nel suo inserimento a Londra.

Soucek, centrocampista, è probabilmente il calciatore più forte e quotato della rosa. Perso Sadilek, il suo compagno di reparto dovrebbe essere Barak, tuttofare del reparto nevralgico particolarmente efficace in zona realizzativa. Il reparto offensivo è attualmente arricchito dalla presenza di Pavel Sulk e Mojmir Chytil, attaccanti che segnato caterve di gol in patria.

PUNTI DEBOLI

Silhavy non è riuscito a portare la squadra ai mondiali di Qatar 2022. Il suo percorso nelle qualificazioni e Euro 2024 è stato discreto. Hasek è partito con il piede giusto nelle gare amichevoli. La competizione continentale sarà però ben altra cosa. L’Albania, che ha ben figurato contro l’Italia, ha vinto il girone e ha sconfitto nettamente i cechi in casa. Questi ultimi sono sprofondati, soccombendo con un sonoro 3-0.

Proprio la difesa è uno dei talloni d’Achille di questa rosa. Vitik è un talento in auge dal 2020, nonostante la giovanissima età. Il centrale dello Sparta tuttavia non ha affatto convinto in Europa contro il Liverpool, fermo restando che è stata l’intera squadra a sprofondare. Contro il Portogallo la linea a tre dovrebbe essere composta da Holes, Zima (ex Torino) e dal versatile Krejci, arretrato in difesa.

L’attacco è sulla carta affidabile, ma rischia di essere un punto interrogativo visto il non esaltante momento dei due centravanti del Leverkusen. Hasek può tuttavia attingere ai summenzionati calciatori che tanto bene hanno fatto in patria.

LA PROBABILE FORMAZIONE

Il CT recentemente insediato non rinuncia alla difesa a tre, arretrando il jolly Krejci. La probabile formazione è la seguente: Stanek; Zima, Holes, Krejci; Coufal, Soucek, Provod, Jurasek, Barak; Hlozek, Schick. Stanek dovrebbe essere preferito all’estremo difensore del Bayer Leverkusen. Difesa tutta praghese, con Zima e Holes compagni allo Slavia. Non parte titolare quindi Vitik.

Doudera ha possibilità di giocare sull’out destro ma il favorito è il più quotato Coufal. Sul lato opposto è inamovibile Jurasek. A fianco dell’insostituibile gigante Soucek dovrebbero figurare Provod (battitore di angoli e punizioni) e Barak. Chance anche per Cerny. La coppia sarà quella delle Aspirine, con Sulk e Chytil pronti a subentrare.

I CONVOCATI

Portieri: Matej Kovar (Bayer Leverkusen), Jindrich Stanek (Slavia Praga), Vitezslav Jaros (Sturm Graz).

Difensori: Ladislav Krejci (Sparta Praga), Martin Vitik (Sparta Praga), Robin Hranac (Viktoria Plzen), Tomas Vlcek (Slavia Praga), Vladimir Coufal (West Ham), David Doudera (Slavia Praga), David Jurasek (Hoffenheim), Tomas Holes (Slavia Praga), David Zima (Slavia Praga).

Centrocampisti: Tomas Soucek (West Ham), Antonin Barak (Fiorentina), Lukas Provod (Slavia Praga), Pavel Sulc (Viktoria Plzen), Matej Jurasek (Slavia Praga), Vaclav Cerny (Wolfsburg), Lukas Cerv (Viktoria Plzen), Ondrej Lingr (Feyenoord).

Attaccanti: Patrik Schick (Bayer Leverkusen), Tomas Chory (Viktoria Plzen), Adam Hlozek (Bayer Leverkusen), Mojmir Chytil (Slavia Praga), Jan Kuchta (Sparta Praga).

OBIETTIVI

Inserita nel girone con Portogallo, Turchia e Georgia, la Repubblica Ceca dovrebbe giocarsi sulla carta il secondo posto con la nazionale di Vincenzo Montella. I georgiani, alla prima esperienza agli Europei, vantano un buon zoccolo duro e tanto entusiasmo. Sulla carta partono comunque dietro alla nazionale dell’est Europa.

Tomas Vaclik, ex estremo difensore della nazionale, ha sottolineato la coesione e lo spirito di squadra di questa nazionale. Il fatto che diversi titolari e buona parte della rosa giochino in patria può rappresentare un valore aggiunto. La seconda del gruppo F affronterebbe la prima del gruppo D (Francia favoritissima). La terza di questo gruppo affronterebbe quindi la prima del gruppo dell’Inghilterra o di quello della Spagna.

La gara contro il Portogallo è già decisiva per il primato. I cechi sono arrivati a Lipsia un giorno prima, proprio per non lasciare nulla al caso. Per non essere spacciati nell’eventuale ottavo, gli uomini di Hasek devono puntare a vincere il girone. Scenario obiettivamente poco probabile. L’ipotesi più realistica, pertanto, prevede il raggiungimento degli ottavi di finale per questa Repubblica Ceca.

BIO: VINCENZO DI MASO

Traduttore e interprete con una spiccata passione per la narrazione sportiva. Arabista e anglista di formazione, si avvale della conoscenza delle lingue per cercare info per i suoi contributi.

Residente a Lisbona, sposato con Ana e papà di Leonardo. Torna frequentemente in Italia. 

Collaborazioni con Rivista Contrasti, Persemprecalcio, Zona Cesarini e Rispetta lo Sport.

Appassionato lettore di Galeano, Soriano, Brera e Minà. Utilizzatore (o abusatore?) di brerismi.

Sostenitore di un calcio etico e pulito, sognando utopisticamente che un giorno i componenti di due tifoserie rivali possano bere una birra insieme nel post-partita.

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