COPA AMERICA, GLI EUROPEI DELL’ALTRO MONDO: IN DIRETTA E IN CHIARO SU SPORT ITALIA

E’ il torneo per nazionali più antico del mondo: prima edizione nel 1916, quasi mezzo secolo prima degli Europei, organizzatrice l’Argentina (creata in una gioielleria di Buenos Aires la gigantesca coppa d’argento riservata ai vincitori), vincitore l’Uruguay che detiene il record di successi, 15, ex-aequo con l’Argentina , contro i 9 del Brasile e i 2 ciascuno di Cile, Paraguay e Perù.

Nella Copa America si sono esibiti i più grandi di sempre: da Pelè a Maradona, da Di Stefano a Messi, da Garrincha a Sivori. Fino al 1991 la Confederaciòn Sudamericana de Futbol non ammetteva contaminazioni: giocavano le nazionali sudamericane e basta.

Dal ’93, in Cile, la partecipazione è stata allargata a due membri della CON.CA.CAF, Stati Uniti e Messico. Poi, per motivi commerciali, l’aumentato numero di sponsor e dei diritti televisivi, c’è stato spazio anche per altri, addirittura per Giappone e Qatar nel 2019. E oggi l’edizione numero 48, suddivisa tra 14 stadi dall’Est all’Ovest degli Stati Uniti, è vista soprattutto come un formidabile trampolino di lancio per i Mondiali 2026 che gli States organizzeranno insieme a Messico e Canada. E pazienza se a questa edizione prendono parte nazionali che di sudamericano hanno ben poco come Panama, Giamaica e appunto Canada…

ARGENTINA – Favorita d’obbligo numero uno. Ha vinto l’ultima edizione infliggendo ai brasiliani un altro “Maracanazo”, solo un po’ meno doloroso di quello perpetrato dall’Uruguay nel ’50: 1-0 a Rio il 10-7-2021, gol firmato Di Maria. Quel successo ha cancellato un digiuno di sucessi della “seleccion” che durava dal ’93 (doppietta di Batistuta in finale di Copa America al Messico) e lanciato Messi e compagni verso il terzo titolo mondiale conquistato in Qatar.

La squadra è più o meno la stessa, con giocatori segnalati in ottime condizioni di forma: Messi e Lautaro in prima fila, ma anche Mc Allister, Cuti Romero, Tagliafico, De Paul, i viola Martinez Quarta e Nico Gonzalez.

Conosce a memoria lo spartito del commissario tecnico, Lionel Scaloni, ex-difensore che alla Lazio era famoso anche per l’organizzazione di splendidi “asados” per cementare il gruppo. Occhio alla sorpresa: Valentin Carboni, provato con successo nelle ultime amichevoli e definito “barbaro”, cioè formidabile, da Messi in persona. Ma il successo argentino è anche nella presenza di tanti allenatori, un po’ come per l’Italia agli Europei: Scaloni a parte,  Ricardo Gareca dirige un Cile dimesso, Marcelo Bielsa l’Uruguay, Nestor Lorenzo una Colombia ambiziosa, Fernando Batista (fratello di Sergio, ex-scudiero di Maradona) il Venezuela, Daniel Garnero il Paraguay, Gustavo Alfaro la Costarica.

BRASILE – Con il talento di sempre e la rabbia di chi non vince da troppo tempo: ultima Copa America nel 2018, ultimo Mondiale addirittura nel 2002 con Ronaldo. Manca il convalescente Neymar ma c’è Vinicius, stella del Real Madrid, candidato al prossimo Pallone d’Oro.

E poi Rodrygo, il nuovo fenomeno Endrick, Paquetà, Militao, Marquinhos. Scotta sempre la panchina: dopo un tentativo andato a vuoto per Carlo Ancelotti, i brasiliani hanno puntato su Dorival Junior , 62 anni, in carica da gennaio, vincitore della Libertadores 2022 col Flamengo. Non ha alternative: o vince o salta, come è successo a molti prima di lui.

LE ALTRE – L’Uruguay di Marcelo Bielsa si candida a terzo incomodo. Alla tradizionale “garra” accoppia un gioco aggressivo, intraprendente. La stella è il madridista Valverde, l’uomo che fa girare tutta la nazionale, ma è ancora sulla breccia Luis Suarez e promette sconquassi Darwin Nunez, attaccante vorace e opportunista. Mai vista una “Celeste” così spregiudicata, reduce da successi su Brasile e Argentina nelle qualificazioni mondiali.

Stesso discorso per la Colombia, capace di battere Germania, Spagna e Brasile. Le altre dovrebbero limitarsi al ruolo di comparse, con eccezione per gli Stati Uniti padroni di casa e pieni di “italiani”: McKennie, Weah, Musah, Pulisic. Altra possibile sorpresa.


LA FORMULA– Quattro gruppi da quattro squadre. Si parte il 20 con Argentina-Canada ad Atlanta per il gruppo A. Nello stesso gruppo ci sono pure Perù e Cile.

Nel gruppo B figurano Messico, Giamaica, Ecuador e Venezuela.

Il gruppo C ospita Uruguay, Panama, Stati Uniti e Bolivia.

Nel gruppo D, Colombia, Paraguay, Brasile e Costarica

Niente ripescaggi, passano solo le prime due, poi eliminazione diretta. Quarti, semifinali e finali: quella per il terzo posto sabato 13 luglio a Charlotte, quella per il titolo il giorno dopo all’Hard Rock Stadium di Miami, cioè casa Messi.

In Italia tutte le partite saranno trasmesse in diretta e in chiaro da Sportitalia, canale 60 del digitale terrestre.

MASSIMO TECCA

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