Fin qui hanno riscosso pochi elogi e destato parecchie perplessità, Inghilterra e Olanda si affrontano al Westfalenstadion di Dortmund per un posto nella finalissima di Berlino. È una sfida che metterà di fronte l’ampia rosa inglese, che a dirla tutta, finora ha vissuto di fiammate e di scampati pericoli, contro gli Oranje che, dopo la sconfitta con l’Austria nel girone di eliminazione, hanno ritrovato fiducia e gioco con la Romania e mostrato orgoglio e tenacia contro l’ottima Turchia di Vincenzo Montella, una delle protagoniste di questo campionato europeo. È un appuntamento importante per tutte e due le squadre che confermano di essere nell’elite del calcio continentale e che vogliono provare ad entrare nella storia. Per gli inglesi, soprattutto, vincere un torneo internazionale è divenuto un assillo, un’ossessione in bianco e nero, visto che sono ormai tanti, troppi, gli anni passati da quel 1966. L’Olanda ha vinto già un campionato europeo, vi ricordate dove? Proprio in Germania.
Anche allora perse una partita nel turno eliminatorio (0-2 contro l’URSS) e battè proprio gli inglesi vincendo per 3 a 1, con la tripletta del Cigno di Utrecht, Marco Van Basten.
Gli inglesi, più degli olandesi, non hanno pienamente convinto nella loro campagna europea, che capitano Kane ha definito quella giusta per il trionfo. Ma le parole della vigilia sono sempre cariche di aspettative e mancano della prova dei fatti.
I fatti dicono che il campionato degli inglesi è stato complicato, con un gioco involuto, sotto ritmo, con poche verticalizzazioni e segnato dalle giocate dei singoli, che hanno acceso il loro genio a sprazzi. Southgate ha deciso di cambiare il modulo nel quarto di finale, cercando di tenere più larghi Foden e Bellingham, finora autori di prove non proprio indimenticabili. Ha schierato il 3-4-2-1 che aveva fatto la fortuna della compagine inglese nello scorso europeo, perso in finale contro l’Italia, ovviando così alla squalifica di Guehi.
Il ct inglese a tratti è sembrato un personaggio petrarchesco, colto da un’insanabile accidia, che con la Svizzera ha sfiorato l’irrecuperabile. I cambi li ha fatti, ma quando il risultato l’ha imposto. Gli elvetici hanno sfruttato il gioco lento degli inglesi e al momento opportuno hanno colpito con Embolo. La differenza tra Svizzera e Inghilterra è passata anche dalla panchina più lunga e qualitativa dei Tre Leoni, che hanno vinto la sfida ai rigori.
E questa è stata un’altra notizia importante, la fine di una serie di sconfitte dal dischetto che hanno marchiato la storia del calcio inglese. Dopo lo scampato pericolo, a cui sembra che gli inglesi si siano ormai abituati, contro l’Olanda ci vorrà la prestazione, una partita all’altezza. Southgate dovrebbe riproporre il modulo che ha portato al successo contro i rossocrociati con Pickford, decisivo dai penalties tra i pali, difesa a tre con Stones, Walker, Guehi; a centrocampo Konsa, Trippier, Mainoo, Rice,Saka; in avanti Bellingham e Foden a supporto di un Kane apparso sottotono. Poi ci sono sempre i cambi che possono cambiare la storia della partita, come per l’Olanda.
Koeman, invero, ha cambiato la partita con la Turchia facendo le sostituzioni al momento opportuno, ribaltando l’esito che era a favore dei turchi. Non è una squadra brillante ma è riuscita a superare l’ostacolo dei quarti con una prova di carattere e orgoglio. Agli ottavi il compito era stato relativamente semplice contro la Romania. Il 3 a 0 firmato dalle reti di Gapko e Malen ha riscattato la brutta prova contro l’Austria, dove gli olandesi sono apparsi distratti e alla mercè degli austriaci. La Turchia ha mostrato di essere un avversario duro e il vantaggio di Akaydin ha confermato la buona forma della squadra di Montella. De Vrij prima, l’autogol di Muldur poi, hanno promosso gli olandesi che sembrano comunque in crescita di convinzione e di tenuta atletica. Intanto mostrano di essere più squadra dell’Inghilterra.
Rambo Koeman, che in patria è comunque criticato, in conferenza stampa ha detto che è un onore rappresentare la squadra nazionale di un piccolo Stato che ha raggiunto la semifinale di un europeo, che mancava da vent’anni, dall’edizione portoghese. Tanto orgoglio per un Paese piccolo, ma colosso del calcio mondiale.
La formazione che dovrebbe sfidare gli inglesi è la stessa messa in campo contro i turchi: Verbruggen tra i pali, la linea difensiva composta da Van Dijk, De Vrij, Aké e Dumfries, a centrocampo in regia l’ex bolognese Schouten e Reijnders, dietro la punta Depay, Xavi Simons, Bergwijn e Gapko, il miglior realizzatore e uomo chiave degli olandesi. Abbiamo fatto spesso riferimento ai cambi in corso e l’attenzione non può non essere riservata a coloro che possono entrare in campo, soprattutto Weghorst, spesso decisivo nei momenti chiave delle partite.
Anche gli olandesi dovranno giocare una partita perfetta e probabilmente partono leggermente sfavoriti nel confronto contro gli inglesi, ma se giocheranno il calcio messo in mostra negli ultimi venti minuti contro la Turchia, allora potranno far male all’Inghilterra.
Nei precedenti, inglesi avanti con 13 vittorie, 9 invece le affermazioni olandesi. A prevalere tra le due compagini è il segno X: 10 in 32 gare.
Tra i precedenti più importanti vanno ricordati ovviamente quelli disputati nei campionati europei. Abbiamo già citato il successo olandese del 15 giugno 1988, 3 a 1 per gli uomini di Rinus Michels con la tripletta di Marco Van Basten e il momentaneo pareggio di Robson. Quella vittoria fu fondamentale per il passaggio del turno degli Oranje, che poi batterono l’Eire con un gol di Kieft e accedettero alle semifinali contro la Germania. Il finale della storia lo conosciamo tutti: Ruud Gullit che alzò la Coppa Henri Delaunay nella cornice dell’Olympiastadion di Monaco di Baviera.
Roboante e scintillante, per dirla con le parole di Southgate, il successo inglese all’europeo di casa del 1996 dove gli uomini di Venables schiantarono l’Olanda dei vari Kluivert, Van der Sar, Seedorf con un sonoro 4 a 1, saldando così il primo posto nel gruppo A. Artefici di questa straordinaria performance, che esaltò il pubblico di Wembley, furono Sheringham e Shearer, autori entrambi di una doppietta. Il gol di Kluivert fu pesante per il passaggio del turno e per eliminare la Scozia, che intanto aveva vinto contro la Svizzera con la rete di McCoist.
Nell’ultimo precedente vittoria olandese per 3 a 1 nelle semifinali di Nations League 2019.
La sfida che vale la finale sarà arbitrata dal tedesco Zwayer.
BIO: VINCENZO PASTORE
Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.
Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.
Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”
Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.