L’UTILIZZO DEI GPS NEL CALCIO – 2 – LA CORSA IN PROGRESSIONE, LA CORSA AD ALTA VELOCITÀ E LA CORSA A VELOCITÀ MASSIMA

INTRODUZIONE

La fase di progressione nella corsa rappresenta un momento cruciale che segue l’accelerazione iniziale. Durante questa fase, l’atleta continua ad aumentare la propria velocità, seppur con incrementi sempre più ridotti, fino a raggiungere la velocità massima. Dal punto di vista biomeccanico (fig. 6), si osserva un cambiamento significativo nella postura: dalla posizione fortemente inclinata in avanti, tipica dell’accelerazione, si passa a una posizione più eretta, con il busto leggermente inclinato in avanti o addirittura verticale. Questa postura si manifesta quando l’atleta corre a velocità prossime al massimo.

Considerando le diverse esigenze sportive, ad esempio, mentre un centometrista raggiunge il picco di velocità tra i 60 e i 70 metri, un calciatore deve essere in grado di esprimere velocità vicine al massimo già dopo 20 metri. Questo è possibile grazie alle di1erenze nelle velocità massime raggiungibili: i migliori centometristi possono arrivare a 42-43 km/h, mentre i calciatori più veloci raggiungono circa 35-36 km/h.

IN PARTITA

Per la mia analisi in partita nel campionato di Primavera 3 (11 partite analizzate, 21 giocatori, 86 registrazioni valide), ho individuato fasi di corsa intensa di almeno 20 metri, considerando solo quelle con una fase iniziale intensa di 5 metri. Il numero di azioni rilevate con questi criteri non è molto elevato (Fig. 7), circa un evento ogni 5 minuti per calciatore. Anche se poco frequenti, queste azioni non devono essere trascurate quando si valuta un atleta o si monitora un allenamento, poiché avvengono principalmente in situazioni di campo aperto, spesso decisive per l’esito di una partita.

Figura 7

In Fig. 7 il numero di progressioni registrate in partita. Le progressioni sono suddivise per la loro velocità iniziale, sono riportati il numero medio di progressioni per giocatore a partita ± deviazione standard

Nel campionato di Primavera 1 (8 partite analizzate, 20 giocatori, 72 registrazioni valide), le progressioni risultano inferiori rispetto al campionato Primavera 3 (9,2 vs 18) (Fig. 8). Questo aspetto contrasta con l’andamento generale delle azioni intense registrate nelle gare delle due categorie: nelle gare di Primavera 1 si registrano 401 azioni intense a partita per giocatore (deviazione standard 80), mentre nelle gare di Primavera 3 se ne registrano 292 (deviazione standard 64). Sarebbe interessante capire se questo fenomeno dipende dalle caratteristiche delle squadre o dal livello competitivo, cioè se aumentando il livello siano più importanti e frequenti le azioni brevi rispetto a quelle lunghe.

Figura 8

Nella Figura 8 il numero di progressioni registrate in partite di primavera 1 e primavera 3 e la differenza percentuale. Le progressioni sono suddivise per la loro velocità iniziale. Sono riportati il numero medio di progressioni per giocatore a partita ± deviazione standard

Per meglio valutare l’intensità di queste azioni, le ho suddivise in due categorie: quelle con velocità iniziale tra 15 km/h e 20 km/h e quelle con velocità iniziale oltre 20 km/h. La di1erenza numerica delle azioni svolte non comporta una di1erenza di intensità (Fig. 9). Infatti, esaminando i picchi raggiunti nelle due categorie di velocità iniziale, non si rilevano di1erenze sostanziali tra le due categorie.

Figura 9

Fig. 9: intensità della progressione calcolata come differenza di velocità tra 5 e 20m, l’intensità di squadra è calcolata come la media del valore massimo raggiunto di ogni calciatore.

IN SINTESI
Le partite di Primavera 3 presentano un maggior numero di progressioni tra 5 e 20 metri rispetto alle gare di Primavera 1. Tuttavia, dal punto di vista dell’intensità massima raggiunta, i valori sono simili tra le due categorie.

LA CORSA AD ALTA VELOCITA’ E VELOCITA’ MASSIMA

INTRODUZIONE

Nel mondo del calcio moderno, la corsa ad alta velocità rappresenta un aspetto cruciale dell’analisi delle prestazioni. Diversi studi adottano soglie di1erenti per definire questa tipologia di corsa, generalmente variando tra i 18 km/h e i 21 km/h. In questo contesto, mi sono basato sulle osservazioni del professor Roberto Colli, il quale ha evidenziato che superare la soglia dei 20 km/h comporta un cambiamento significativo nell’attività muscolare delle gambe. Questa soglia diventa pertanto un punto di riferimento importante per valutare le prestazioni atletiche dei calciatori. Analizzare come e quanto spesso i giocatori superano questa velocità in partita e durante gli allenamenti può fornire preziose informazioni per migliorare la preparazione fisica del calciatore.

IN PARTITA

I giocatori della squadra di Primavera 3 svolgono azioni a velocità superiori a 20 km/h circa 33 volte a partita (Fig. 10). Di queste azioni, circa un terzo supera i 24 km/h, mentre quelle oltre i 30 km/h sono molto rare, rappresentando per alcuni atleti il loro massimo.

Figura 10

Figura 10: numero di eventi ad alta velocità registrate in partita. Gli eventi sono suddivisi per il picco di velocità massima raggiunta, sono riportati il numero medio di eventi per giocatore a partita ± deviazione standard

Confrontando questi valori con quelli del campionato di Primavera 1 (Fig. 11), notiamo che nel livello competitivo superiore ci sono più eventi sopra i 20 km/h, con una di1erenza che rimane costante fino ai 26 km/h. Oltre questa soglia, le di1erenze diventano non significative a livello di squadra e possono dipendere da capacità individuali.

Figura 11

Figura 11: numero di eventi ad alta velocità registrati in partite di Primavera 1 e Primavera 3 e la loro differenza. Sono riportati il numero medio di eventi per giocatore a partita ± deviazione standard

Negli ultimi anni, l’attenzione alla velocità, in generale, e alla velocità massima, in particolare, è cresciuta. Molte proposte di allenamento si focalizzano sulla tecnica di corsa e sul miglioramento della performance e della prevenzione. Per questo motivo, è importante analizzare i picchi di velocità massima raggiunti dai singoli calciatori. Confrontando le due categorie (Fig. 12), si nota che la di1erenza tra le medie delle due squadre è minima, suggerendo che la velocità massima potrebbe non essere un fattore determinante nel discriminare se un giocatore può performare e1icacemente in Primavera 1 o Primavera 3.

Figura 12

Figura 12: picchi di velocità massima raggiunti in partite di primavera 1 e primavera 3 con la loro di’erenza. La media di squadra è calcolata considerando facendo la media dei picchi di velocità di ogni singolo calciatore nelle partite analizzate. Sono riportate la media ± deviazione standard.

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Un altro aspetto importante è che queste medie derivano da valori molto diversi. Alcuni giocatori raggiungono appena 28 km/h in partita, mentre altri arrivano a 35 km/h. Questo implica che, oltre al monitoraggio di squadra, è essenziale il monitoraggio individuale per capire lo stimolo a cui il calciatore è effettivamente sottoposto.

IN ALLENAMENTO
Per la rilevanza che assume nel calcio di oggi l’esposizione agli stimoli ad alta velocità è importante capire cosa succede in varie proposte di allenamento.
Sicuramente nessuno si propone di allenare l’alta velocità in spazi ridotti, ma se i dati non vengono interpretati in modo adeguato e contestualizzato, a volte, possono portare fuori strada. In figura 13 sono riportati i dati relativi ad un’esercitazione in gabbia (4c4 + portieri, campo 50×40 completamente recintato) e ad un 7 contro 7 più portieri (a tutto campo, marcatura individuale), guardando il numero eventi al minuto sembrerebbe che anche la gabbia possa soddisfare i minimi per stimolare l’allenamento delle velocità >20kmh. Questo avviene perché i calciatori riescono a raggiungere tale livello di velocità in meno di 10m, ma con spazi ridotti questa velocità non può ulteriormente aumentare per cui il tempo di esposizione rimane basso e non si possono sviluppare nemmeno picchi di velocità elevati, la media di squadra è dell’81%.

Figura 13

Figura 13: numero di eventi ad alta velocità e picchi di velocità massima raggiunti in 2 esercitazioni, squadra monitorata primavera 3. In tabella il numero di eventi con velocità > 20kmh al minuto dell’esercitazione, % eventi = percentuale del numero di eventi rispetto al numero eventi al minuto in partita, media del picco massimo di velocità raggiunto dai partecipanti all’esercitazione, % velocità = percentuale del picco di velocità dell’esercizio rispetto al picco di velocità in partita.
N. B. il riferimento dei valori in partita per gli atleti partecipanti a queste esercitazioni è 0.4 eventi al minuto e 30,2 kmh come velocità di picco.

Nella letteratura scientifica non esiste una soglia univoca per stimolare e1icacemente l’allenamento della velocità massima, ma i valori proposti oscillano tra il 90% e il 95% della velocità massima. Si stima che la velocità massima registrata in partita sia in media intorno al 95% della velocità massima dell’atleta. Tuttavia, le medie rappresentano un fenomeno generale e ci sono sempre differenze individuali significative.

Così anche l’89% che risulta come media del picco di velocità è frutto di valori molto diversi (fig. 14). Si va dal 77% del giocatore 2 al 105% del giocatore 8, questo significa che la stessa esercitazione sollecita in maniera molto diversa lo stesso parametro nei vari partecipanti all’esercitazione. Questo aspetto è determinante per poter programmare le attività di allenamento.

Figura 14

Figura 14: picchi di velocità massima raggiunti nel 7c7 a tutto campo, squadra monitorata primavera 3. In tabella picco massimo di velocità raggiunto dal calciatore, % = percentuale del picco di velocità dell’esercizio rispetto al picco di velocità in partita. Sono evidenziati in giallo i valori superiori al 100% della partita, in verde quelli tra il 90% e il 100%, in rosso quelli inferiori al 90%.

Il raggiungimento di livelli vicini o superiori ai valori partita è ottenuto più facilmente per atleti che presentano valori di riferimento bassi, mentre è più problematico e può richiedere lavori specifici, per quei calciatori che in partita raggiungono picchi di velocità più elevati.

IN SINTESI
Nel campionato Primavera, i giocatori compiono azioni ad alta velocità, superando i 20 km/h, circa una volta ogni due minuti e mezzo. Confrontando i dati di una squadra di Primavera 1 con una squadra di Primavera 3, si osserva che i primi hanno i picchi di velocità massima sono solo leggermente superiori, con una differenza del 3%. È fondamentale monitorare individualmente il raggiungimento dei picchi di velocità durante le varie esercitazioni in allenamento, poiché le risposte degli atleti possono variare notevolmente. Questo permette di programmare attività di allenamento più efficaci e personalizzate, considerando che alcuni giocatori possono raggiungere velocità elevate più facilmente, mentre altri necessitano di lavori specifici per ottenerle.

BIO Gabriele Toschi:

Nato a Lucca il 19/04/1973

Laureato in scienze motorie, Insegnante di sostegno scuola media.

Preparatore atletico prime squadre maschili (tra le altre Livorno, Pistoiese, Siena, L’Aquila), femminili (Aglianese, Lucchese) e settore giovanile.

Preparatore atletico di prime squadre di basket e pallavolo.

Affascinato da tutti gli sport e dai loro risvolti culturali e sociali. Appassionato di innovazione e credo che la tecnologia nel calcio possa aiutare ad avere una comprensione sempre più approfondita delle dinamiche di gioco

2 risposte

  1. Molto interessante come tutti gli studi condotti dal prof. Toschi.
    Anche se sono ormai anziano ,sono affascinato dalla teoria dell allenamento , per tutti gli sport.
    La semplicita’ con cui il Prof tratta argomenti complessi rendendoli accessibili a persone come me ,e’ eccezionale.

  2. la semplicita’ con cui il Prof. Toschi tratta certi argomenti complicati e’ eccezionale.
    Anche se ormai anziano, sono un amante delle teorie dell’allenamento di un po tutti gli sport e il Prof. e’ un punto di riferimento importante

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