INTRODUZIONE
La riaccelerazione si riferisce alla capacità di aumentare rapidamente la velocità dopo aver rallentato sia cambiando direzione che proseguendo nella stessa direzione. Ritengo che questa capacità abbia un ruolo importante per i calciatori, in quanto può influenzare direttamente le prestazioni in campo. Nella letteratura internazionale non ho trovato molti riferimenti su questo argomento.
In modo molto empirico ed esperienziale si può ipotizzare che la capacità di riaccelerare nel calcio possa avere connessioni con diverse espressioni di forza (eccentrica, concentrica, reattiva). Ad esempio, è ragionevole pensare che giocatori con una maggiore forza esplosiva degli arti inferiori siano in grado di riaccelerare più rapidamente rispetto a quelli con una forza esplosiva inferiore.
Per indagare su questa abilità, dato il limitato riferimento nella letteratura scientifica internazionale, mi sono basato sull’osservazione e l’analisi video di queste fasi di riaccelerazione durante le partite. Ho valutato tutte le azioni che venivano rilevate come accelerazione iniziale (criteri esposti nella prima parte di questi articoli) che fossero precedute da meno di 2 secondi da una fase di frenata intensa. La scelta dei 2 secondi è assolutamente arbitraria e criticabile ma basata sull’osservazione che in tale arco temporale ci potesse essere un condizionamento della fase di frenata sulla successiva capacità di riaccelerare. Ho definito in 3 metri la distanza minima per conteggiare l’azione di riaccelerazione, considerando come intensità di questa azione la di1erenza tra la velocità raggiunta ai 3 metri e la velocità iniziale.
Dopo questa selezione ho suddiviso tutte le azioni risultanti in tre categorie basate sulla velocità iniziale da cui avveniva la riaccelerazione (0-3,6 kmh; 3,6-7,2 kmh; 7,2-10,8kmh). Non ho preso in considerazione gli eventi con velocità iniziali superiori a 10,8 kmh orari perché molto rari, né ho ritenuto opportuno includerli in una categoria ipotetica >7,2kmh per evitare dati anomali e preservare la precisione delle misurazioni.
IN PARTITA
La nostra squadra Primavera 3 (11 partite analizzate, 21 giocatori, 86 registrazioni valide), ha registrato in media 27 fasi di riaccelerazione (Fig. 32), corrispondenti a circa una ogni 3 minuti. Questo dato indica che queste azioni non sono molto frequenti, ma comunque significative in termini di allenamento. D’altra parte, la squadra Primavera 1 (8 partite analizzate, 20 giocatori, 72 registrazioni valide), ha evidenziato un incremento del 29% nel numero di riaccelerazioni, confermando la maggiore densità delle azioni tipiche delle partite di alto livello.
Sebbene non ci siano differenze significative tra le due categorie nella fascia di velocità 0-3,6 km/h, la disparità diventa evidente nelle categorie di velocità più elevate. Tale differenza potrebbe far pensare che in una categoria di livello superiore sia richiesta anche una maggior velocità nella capacità di analisi della situazione sul campo per cui la frenata non ha bisogno di essere protratta fino all’arresto ma già durante l’esecuzione il calciatore di più alto livello riesce a programmare la nuova azione e iniziarla prima, quindi a velocità maggiori.
FIGURA 32
FIGURA 32: numero di riaccelerazioni totali e suddivise in categorie in base alla loro velocità iniziale.
Nella prima e seconda riga rispettivamente i dati in partita di Primavera 1 e Primavera 3. Sono riportati il numero medio di riaccelerazioni per giocatore a partita ± deviazione standard. Nell’ultima riga la differenza percentuale tra Primavera1 e Primavera3.
IN ALLENAMENTO
Passando alla valutazione dell’allenamento analizziamo ciò che avviene in spazi ampi (esercitazione 7 contro 7 più portieri, a tutto campo, marcatura individuale) e in spazi ridotti (in gabbia, 4c4 + portieri, campo 50×40 completamente recintato). Vediamo come numericamente solo l’esercitazione in gabbia solleciti una densità di riaccelerazioni maggiori della partita, con quelle tra 7,2-10,8kmh che, in controtendenza, si attestano ad un livello inferiore. Il 7c7 a tutto campo non risulta essere il contesto adeguato per ricercare tale stimolo in nessuna categoria di velocità.
FIGURA 33
FIGURA 33: numero di riaccelerazioni, totali e suddivise in categorie in base alla loro velocità iniziale; azioni registrate durante due esercitazioni diverse: 4c4 in gabbia e 7c7 a tutto campo.
Nella prima riga sono riportati i valori in partita, nella seconda e terza riga sono riportati i valori delle esercitazioni. Per ogni categoria di riaccelerazione sono riportati: il numero di eventi al minuto, la
differenza in percentuale tra gli eventi al minuto dell’esercitazione e glieventi al minuto della partita.
Sono evidenziati in rosso i valori uguali o inferiori al 90%, in verde i valori superiori al 90%, in giallo i valori maggiori del 150% e in arancio i valori maggiori del 200%.
Un dato a sorpresa riguarda le intensità massime raggiunte (FIGURA 34). Infatti, se fino ad ora i parametri maggiormente sollecitati come frequenza avevano anche risultanze di intensità maggiori, questa cosa non accade per le riaccelerazioni. Vediamo in tabella come le intensità medie del 7c7 siano tutte più alte rispetto al lavoro in gabbia. Per la fascia di velocità da 7,2 a 10,8kmh va tenuto conto che in gabbia ben 8 atleti non hanno fatto registrare azioni di questa natura per cui vengono conteggiati come 0, mentre nel 7c7 solo 1 atleta non fa registrare azioni in questa categoria; da qui questa grossa differenza. Nelle altre categorie di azione tutti gli atleti hanno fatto registrare almeno un’azione per cui non ci sono 0 nel computo.
Questo andamento dei dati è sicuramente un’eccezione, tuttavia ci deve far tenere presente che, sebbene un’esercitazione non solleciti principalmente una tipologia di azioni, non possiamo escludere che si possano avere eventi ad intensità massimale, monitorare questo aspetto è molto importante per poter adeguare i programmi di allenamento ed evitare sovraccarichi o esposizioni non volute ad intensità massimali.
FIGURA 34
FIGURA 34: intensità delle riaccelerazioni registrate durante due esercitazioni diverse: 4c4 in gabbia e 7c7 a tutto campo, le azioni sono suddivise in categorie in base alla loro velocità iniziale. Intensità calcolata come differenza tra la velocità iniziale e la velocità a 3 metri. Nella prima riga sono riportati i valori in partita, nella seconda e terza riga sono riportati i valori delle esercitazioni.Per ogni categoria di riaccelerazione sono riportati: l’intensità massima di squadra calcolata come media delle intensità massime raggiunte da tutti gli atleti, la differenza in percentuale tra l’intensità massima dell’esercitazione e quella della partita.Sono evidenziati in rosso i valori uguali o inferiori al 90%, in verde i valori superiori al 90%.
IN SINTESI
Il maggior numero di riaccelerarazioni richieste alla squadra partecipante al campionato Primavera 1 rispetto alla squadra partecipante al campionato Primavera 3 non è necessariamente imputabile ad un diverso livello di capacità fisiche. Ci vorrebbe un monitoraggio molto più ampio per capire se questa capacità di riaccelerare e reagire con prontezza e precisione alle mutevoli situazioni di campo potrebbe essere un elemento chiave per avere successo in una categoria di livello superiore. Tuttavia, i calciatori che fanno parte della squadra di Primavera 1 dovranno allenarsi maggiormente sulle riaccelerazioni rispetto agli atleti della squadra di Primavera 3 per poter sostenere il carico che a1rontano in partita.
L’allenamento in spazi ridotti sembra sollecitare una maggiore densità di riaccelerazioni rispetto alla partita, invece le intensità massime possano variare in modo imprevisto: può quindi accadere che in esercitazioni in spazi ampi con poche riaccelerazioni si possano raggiungere picchi di intensità superiori alla partita.
BIO Gabriele Toschi:
Nato a Lucca il 19/04/1973
Laureato in scienze motorie, Insegnante di sostegno scuola media.
Preparatore atletico prime squadre maschili (tra le altre Livorno, Pistoiese, Siena, L’Aquila), femminili (Aglianese, Lucchese) e settore giovanile.
Preparatore atletico di prime squadre di basket e pallavolo.
Affascinato da tutti gli sport e dai loro risvolti culturali e sociali.
Appassionato di innovazione e credo che la tecnologia nel calcio possa aiutare ad avere una comprensione sempre più approfondita delle dinamiche di gioco.