PAVLOVIC: OTTIME SCUOLE NON SOLO MUSCOLI

Il nuovo acquisto rossonero è solo alto, grosso e cattivo? Che giocatore è, veramente? Ne ho parlato proprio con Filippo Galli, che da ex-difensore centrale e non solo, ha detto la sua sul nuovo numero 31: un giocatore cresciuto in contesti altamente formativi (Serbia e Red Bull), più consapevole e maturo di quello che si pensa

Da ieri Strahinja Pavlovic è ufficialmente un giocatore del Milan. Sul giocatore serbo sono girate tante immagini, tante clip: lo abbiamo visto strapazzare Lautaro, accendendo potenti pensieri di rivalsa nei tifosi rossoneri, lo abbiamo visto paragonato a Stam per l’aspetto imponente e minaccioso, lo abbiamo visto entrare in scivolata con l’aria di chi dice “di qui non si passa”. Ma chi è, davvero, Pavlovic? A parte gli highlights, per definizione parziali e indulgenti, di lui sappiamo relativamente poco, a parte che è nato nel 2001, è alto 194 centimetri, pesa 85 chili e proviene dal Salisburgo, squadra della galassia Red Bull. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto chiedere lumi a qualcuno che di calcio si intende, che ha giocato, magari da difensore centrale, magari nel Milan. Insomma, avete capito: l’ho chiesto a Filippo Galli, indimenticato numero cinque rossonero e padrone di casa di questo accogliente blog, che come al solito ha rovesciato qualche luogo comune e ha acceso qualche luce.

Filippo, è arrivato Pavlovic. Qual è la tua prima reazione?

«Molto positiva. È un giocatore giovane per gli standard italiani, non per quelli europei, che porta in dote una bella esperienza: 30 partite in nazionale e una settantina nel Salisburgo. Aggiungo che al Salisburgo, e in generale nelle società della galassia Red Bull, sono molto bravi nello scouting, nella ricerca di giocatori interessanti, non necessariamente giovanissimi e lavorano seriamente sul piano della conoscenza del gioco, dei concetti, della lettura degli spazi. Inoltre Pavlovic proviene dalla grande tradizione serba di difensori centrali, che ha prodotto Vidic, Nastasic, Milenkovic, per non parlare di Mihajlovic. Insomma, un buon acquisto, certamente».

Che caratteristiche porta al Milan, al di là di questa struttura fisica che si nota immediatamente?

«La fisicità è importante, ma fare il difensore centrale non si riduce nell’essere alti e grossi, per fortuna. Certo, Pavlovic si farà sentire nel gioco aereo in difesa e magari anche in attacco sui calci piazzati. Però insisto: di lui mi piace l’attitudine aggressiva, il carattere, che forse manca un po’ nel reparto difensivo del Milan, ma anche l’idea che sia ben impostato dal punto di vista delle letture, delle conoscenze. Inoltre è mancino, una caratteristica che al pacchetto centrale del Milan mancava, obbligando qualche giocatore a snaturarsi, ed è già abituato a una difesa a quattro, quindi credo che arrivi al momento giusto e che possa davvero modificare il contesto».

A proposito di aggressività, se guardiamo i puri dati, Thiaw è alto come Pavlovic e pesa addirittura di più, 89 chili contro 85. Eppure Thiaw non incute quello stesso senso di superiorità fisica del suo nuovo compagno: da cosa dipende?

«Dipende proprio dall’atteggiamento, dal carattere, dalla concentrazione, che si traducono in un linguaggio del corpo ben preciso. È vero che, a parità di caratteristiche fisiche, Thiaw non emana quello stesso senso di predominio fisico, ma spero che possa giovarsi della vicinanza del compagno, così come Pavlovic – sia chiaro – si gioverà del nuovo contesto, un club prestigioso abituato a competere a livelli molto alti e a vincere. La capacità di influenzarsi è sempre reciproca, gli sportivi crescono e migliorano nel costante rapporto con l’altro».

A questo proposito, chi potrebbe essere il compagno di reparto ideale di Pavlovic, secondo te?

«Sulla carta direi Tomori, che recentemente abbiamo visto un po’ criticato per le amnesie difensive nell’amichevole contro il City. Al netto di queste distrazioni, chiamiamole così, Tomori è un ottimo giocatore, molto veloce, di piede destro. Con un compagno come Pavlovic a sinistra dovrebbe ritrovare la sua posizione e, speriamo, il suo livello migliore. Però dico anche di non dimenticare Gabbia: Matteo è un giocatore molto attento, equilibrato, che sa leggere le situazioni, molto maturato dopo il prestito in Spagna, e messo vicino a un giocatore aggressivo come Pavlovic potrebbe formare una coppia molto ben assortita».

Con questo acquisto la difesa del Milan ti sembra a posto?

«In mezzo direi proprio di sì. Resta da capire cosa si vorrà fare sugli esterni, dove potrebbe arrivare Emerson Royal a giocarsela con Calabria, mentre non mi pare chiaro chi debba essere il vice di Theo a sinistra, ma staremo a vedere. Poi io penso che un giocatore di grande copertura a centrocampo, un Fofana per capirci, sia molto importante, anche ai fini della difesa: anche se mi pare che Fonseca voglia provare a usare Loftus-Cheek e lo stesso Musah nei due di centrocampo. Ma su questo magari torneremo più avanti».

Insomma, possiamo dire con una battuta che Pavlovic è un buon acquisto sia dal punto di vista di Fonseca che di Furlani?

«Sì, mi pare una buona sintesi. Porta caratteristiche utili al gioco di Fonseca, che è un gioco di possesso ma anche di riaggressione rapida in fase di non possesso, proprio per evitare di lasciare quello spazio dietro la difesa che è stato un problema lo scorso anno. E per la società mi pare un buon investimento: giovane, ancora in evoluzione, ma già solido».

BIO: Luca Villani è nato a Milano il 31 gennaio 1965. Giornalista professionista, oggi si occupa di comunicazione aziendale e insegna all’Università del Piemonte Orientale. Tifoso milanista da sempre, ha sviluppato negli anni una inspiegabile passione per il calcio giovanile e in particolare per la Primavera rossonera. Una volta Kakà lo ha citato in un suo post su Instagram e da quel momento non è più lo stesso.

Una risposta

  1. Complimenti Luca per la minuziosa intervista fatta al nostro Filippo, il quale dall’alto della sua esperienza ha saggiamente sottolineato quale quadro potrebbe essere al coach Fonseca per poter ridurre l’esagerato numero di reti subito nello scorso campionato.
    Buon Milan e buona estate a tutti.
    Massimo 48

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