COPPE O NON COPPE QUESTO È IL DILEMMA

Il Napoli di Conte ha incominciato a macinare dopo la sconfitta di Verona. Non giocherà le coppe e questo per il tecnico di Lecce spesso si rileva decisivo

Dopo quattro giornate nessuna squadra in Serie A è a punteggio pieno. A sorpresa guida in solitaria la classifica l’Udinese con dieci punti grazie al blitz di Parma. Seguono a ruota Inter, Juventus e Torino, tutte e tre a otto punti, un punto in meno del Napoli di Antonio Conte che dopo l’avvio shock di Verona ha inanellato tre vittorie consecutive.

I partenopei hanno dimostrato di “sapersi sporcare le mani” e di vincere partite delicate come quella di Cagliari. Molti vedono negli azzurri la rivale numero uno dell’Inter. È vero che  contro il Monza i neroazzurri hanno fatto un po’ di turnover in vista dell’esordio europeo all’Etihad contro il Manchester City e che hanno perso la possibilità di allungare in classifica, ma nonostante questo mezzo passo falso, che si aggiunge a quello con il Genoa (entrambi in trasferta) sono i favoriti per il titolo finale. Le coppe europee sembrano poter giocare un ruolo importante nell’economia dell’attuale stagione di Serie A.

I partenopei non hanno impegni continentali e questo a lungo andare potrebbe essere un vantaggio nella corsa verso il titolo ma lo stesso Conte non lo ha mai considerato un fattore decisivo, al contrario aveva affermato che questa circostanza può avere i suoi pro e contro. Nonostante le parole, Il tecnico del Napoli sa benissimo che avrà la possibilità di preparare con cura ogni singola partita, potendo ora contare su una rosa più ampia e su un Lukaku in più, mentre le rivali saranno sottoposte a un tour de force massacrante a partire da questa settimana, con cinque squadre impegnate in Champions League, due in Europa League e la Fiorentina in Conference League. Non è automatico, è vero, lo dimostra la storia recente, la Juventus della passata stagione, un esempio lampante di come diversi fattori incidano sulla conquista di un campionato, a partire dalla rosa dei bianconeri che non è riuscita a reggere il confronto con quella dell’Inter.

Ma attenti! Conte è uno che sa sfruttare questo vantaggio che può diventare decisivo.

Un esempio, anzi due.

Stagione 2011/2012. La Juventus viene affidata all’ex capitano bianconero. La squadra torinese è reduce da alcune stagioni al di sotto delle aspettative e ha intenzione di invertire la tendenza. Qualche giorno prima dell’inizio del campionato un’amichevole contro il Notts County aveva inaugurato lo Juventus Stadium. Lo stadio darà un apporto importante per tutta la stagione e per lungo tempo, sino alla sconfitta del 3 novembre 2012 contro l’Inter, sarà un fortino inespugnabile. Il 4 a 1 al Parma segna l’inizio di un duello entusiasmante con il Milan che culmina sul neutro di Trieste con il 2 a 0 sul Cagliari e la contemporanea sconfitta nel derby del Milan per 4 a 2. Lo stadio e l’assenza dalle coppe europee sono due carte che l’allenatore leccese sfrutta al meglio. Quella Juventus chiude il campionato senza sconfitte, come era successo venti anni prima al Milan di Capello, squalificato dalla Coppa UEFA ex iure per i fatti di Marsiglia, che chiuse imbattuto il campionato e che stabilì nel corso della stagione successiva il record di imbattibilità con 58 risultati utili consecutivi.

Nel 2020/2021 Conte è all’Inter e la Champions League è uno degli impegni della squadra milanese. Ma in Europa i nerazzurri deludono e vengono eliminati nel girone dopo lo 0 a 0 in casa con la Šaktar. Ciononostante, la squadra si rimbocca le maniche e inizia a correre in campionato. Con Antonio Conte in panchina arriva il diciannovesimo scudetto con dodici punti di vantaggio sul Milan.

Conte è uno che sa sfruttare al meglio questa particolare congiuntura e l’ha dimostrato, come abbiamo visto, nella sua esperienza di allenatore. Anzi, possiamo dire che è uno specialista in questo senso e non è qualcosa che accade puntualmente nella storia della Serie A. Se diamo uno sguardo agli ultimi trent’anni, soltanto in tre occasioni la squadra che ha vinto lo scudetto non ha partecipato alle coppe europee. Oltre alle due circostanze citate, ossia il Milan nel 1991/1992 e la Juventus nel 2011/2012, va’ ricordato lo scudetto del Diavolo nella stagione 1998/1999, che dopo due anni disastrosi, rimase fuori dalle coppe. La squadra di Zaccheroni, impegnata su un solo fronte, avendo conosciuto una prematura eliminazione anche in Coppa Italia, sfruttò anche la distrazione europea della Lazio che arrivò sino in fondo nel cammino di Coppa delle Coppe e aggiunse così in bacheca il sedicesimo scudetto.

Le coppe europee danno sicuramente la possibilità di reggere un ritmo elevato di competitività, sono performanti e mantengono costantemente allenate le squadre, anche se bisogna avere una rosa in grado di garantire un ampio turnover.

Ti tengono sempre sul pezzo, ma nel contempo sottraggono energie fisiche e mentali importanti.

Può sicuramente rappresentare un piccolo vantaggio per il Napoli che in Conte ha un esperto di tale gestione.

Nel prossimo turno ci sarà già un impegno duro per i partenopei in casa della Juventus che intanto avrà da pensare alla sfida di Champions League contro il PSV Eindhoven. Conte la vedrà in TV e avrà una possibilità in più per studiare i prossimi avversari.

Tutto sommato non tutti i mali vengono per nuocere.

BIO: VINCENZO PASTORE

Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.

Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.

Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”

Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.

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