Prima vittoria, primi gol su azione: c’è voluta la sesta giornata per interrompere una catena di pareggi e sconfitte. Per la prima volta al Chinetti di Solbiate Arno, la squadra non gioca ancora come sa, ma porta a casa una storica vittoria, la prima nei professionisti. Segnano Hodzic e Traore, entrambi subentrati.
C’era una maledizione da sfatare. Anzi, due. Alla sesta giornata il Milan Futuro (la formazione rossonera Under 23 che disputa il campionato di serie C) non ha ancora vinto e non ha ancora segnato su azione: fin qui due pareggi e tre sconfitte, l’unico gol segnato un rigore di Camarda.
Le squadre U23, si sa, non sono fatte per vincere ma per formare calciatori: tuttavia, quel penultimo posto con due soli punti comincia a pesare, specie a fronte di qualche prestazione che avrebbe meritato maggior fortuna in zona gol. L’avversaria di turno è la Spal, una nobile decaduta, che ci precede di poco, a quota quattro punti. L’impresa, quindi, non è impossibile.
Ad aggiungere spezie al match, si gioca per la prima volta allo stadio Chinetti di Solbiate Arno, la definitiva casa del Milan, dopo il temporaneo esilio a Busto Arsizio in attesa che finissero i lavori di ristrutturazione. In tribuna una folta rappresentanza di dirigenti milanisti: Moncada, D’Ottavio, Vergine, Kirovski e soprattutto Ibra e Fonseca, seduti fianco a fianco. Si gioca in un insolito giovedì sera, alle 18,30, con il buio che incombe e una pioggia sempre più battente. Il Milan si schiera con il consueto 1-4-2-3-1 con Raveyre in porta, una linea a quattro formata da Magni (visto molto bene nel recente derby Primavera, Coubis e Minotti centrali e Bozzolan a sinistra: Jimenez e Bartesaghi sono stati precettati da Fonseca per Milan-Lecce dell’indomani. A centrocampo Sandri e capitan Zeroli, i trequartisti sono Liberali a sinistra, Vos in mezzo e Cuenca a destra; la punta centrale è il fuoriquota Longo.
Pioggia, ma non di gol
Il gioco, va detto, non brilla: forse è la pioggia, forse è l’emozione di sapersi osservati dai grandi capi, ma il tasso tecnico che ci aspettavamo non si vede. Il Milan vuole giocare la palla costruendo dal basso, ma sono davvero tanti i passaggi troppo lunghi, troppo corti, i controlli sbagliati, anche da parte dei giocatori più tecnici, che aprono pericolose ripartenze. Fa parzialmente eccezione Liberali, che talvolta scende a prender palla quasi in difesa ma poi ha troppo spazio da percorrere per essere pericoloso. Tanto che le prime occasioni sono della Spal, mai entusiasmante ma un po’ più concreta: nelle file dei ferraresi qualche vecchia conoscenza come El Kaddouri (un passato in serie A fra Napoli e Torino), che tuttavia esce presto per un infortunio, l’eterno Mirco Antenucci, quarant’anni suonati, che entrerà nel secondo tempo, e Matteo Bruscagin, nel settore giovanile del Milan per gran parte degli anni Duemila. Per farla breve, il primo tempo si conclude con poche emozioni e con la sensazione che non tutti i giocatori siano nella posizione ideale: Vos, ad esempio, ci era piaciuto molto da mediano contro il Carpi, con la sua fisicità straripante, e forse potrebbe cambiarsi di posizione con Zeroli; Liberali, che ama giocare tanti palloni, ricevere palla, girarsi e far partire l’azione (e lo sa fare, come un giovane Pirlo) è un po’ limitato quando viene confinato sull’esterno; Longo, infine, non sembra in grande sintonia con il pallone e le sue sponde sono spesso imprecise.
Cambi decisivi
Nel secondo tempo forse Bonera ci ascolta: escono Zeroli e Longo, entrano Hodzic e Turco. Il gioco non migliora e, anzi, la Spal ha le occasioni migliori. Al 67’, però, il nuovo entrato Hodzic fa la cosa giusta, ovvero tirare da lontano, anche considerando che la palla e l’erba sono bagnate e scivolose: il suo bel sinistro si infila proprio sul palo opposto e un po’ miracolosamente siamo 1-0. Se il primo (doppio) cambio ha portato un gol, ecco arrivarne un secondo: al 71’ escono Liberali e Cuenca, i due esterni, ed entrano l’ex-Primavera Traore e il neo acquisto Fall, due esterni di piede destro, entrambi abituati a muoversi a sinistra, a piede invertito. La fascia sinistra resta a Traorè, mentre è Fall che si sposta a destra. All’81’, però, è la Spal a segnare in un’azione un po’ confusa che nasce da un tiro respinto e dal successivo tap-in. Sembra profilarsi all’orizzonte l’ennesimo pareggio, quando su una rimessa laterale da destra Fall fa valere la sua altezza (1,90) prolungando di testa la palla dentro l’area: ad avventarsi di testa è proprio il suo compagno di cambio, il piccolo Chaka Traorè, che si butta di testa e segna il gol del 2-1. Siamo all’85’ e ci sono ancora emozioni: un palo di Bruscagin (ma ti pare?), una grande occasione di Sia lanciato da solo contro il portiere e, dopo quattro minuti di recupero, la partita finisce. Prima vittoria, primi gol su azione, prima al Chinetti di Solbiate Arno: per il mondo Milan si tratta di un piccolo evento storico.
Un’iniezione di fiducia
Il bilancio? Con la vittoria la classifica sale a cinque punti, superando proprio la Spal che resta a quattro. La sensazione è che questa squadra non riesca ancora a esprimere il suo indubbio potenziale tecnico, inciampando in troppi errori di esecuzione. Se la formazione del primo tempo, come accennato, ci è sembrata un po’ bloccata, bisogna d’altro canto fare i complimenti a mister Bonera per avere azzeccato i cambi, quasi tutti decisivi nei due gol segnati. La speranza – e un po’ anche la mia convinzione – è che continuando a giocare insieme, contro calciatori notevolmente più esperti (oggi l’età media alla partenza, cioè prima che entrasse Antenucci ad alzarla ancora, era di 26 anni contro i nostri 19,6), e grazie anche a qualche vittoria, Il Milan Futuro piano piano si ritrovi e cominci a esprimere quella qualità tecnica che sicuramente possiede e che ancora non si è vista se non a sprazzi: lunedì si va a trovare la Lucchese, a nove punti, e sarà una bella prova. Intanto, dopo le vittorie nei derby Primavera e di Serie A, finalmente anche la formazione Under 23 può aggiungersi ai festeggiamenti di questa settimana. E ci fa davvero piacere. Avanti così, ragazzi!
BIO: Luca Villani è nato a Milano il 31 gennaio 1965. Giornalista professionista, oggi si occupa di comunicazione aziendale e insegna all’Università del Piemonte Orientale. Tifoso milanista da sempre, ha sviluppato negli anni una inspiegabile passione per il calcio giovanile e in particolare per la Primavera rossonera. Una volta Kakà lo ha citato in un suo post su Instagram e da quel momento non è più lo stesso.