IL PRIMO RIGORE

Wolverhampton-West Midland – Stadio Molineux 14.9.1891

Il primo rigore

Frederick Heath giocatore del Wolverhampton metterà a segno il primo penalty della storia calcistica nella gara che vedrà travolgere per 5 reti a 0 l’Accrington squadra attualmente militante e al 23°posto della League Two in Inghilterra. 

L’inventore del calcio di rigore. 

Si rimarrà sempre nella isola britannica ma si dovrà andare a Milford, cittadina a pochi km da Armagh nell’Irlanda del Nord, per trovare un certo William McCrum imprenditore e proprietario di un cotonificio che divenne, grazie ad un suo brevetto (biancheria orlata con doppio bordo damascato) fornitore ufficiale dell’Ammiragliato Britannico.

Il suo ingegno fuori dal comune lo porterà ad inventare persino un bollitore ed una rudimentale lavastoviglie, ma corse voce che non andò mai a depositarne i relativi brevetti.

McCrum, nato nel 1865, fin da adolescente iniziò a giocare nel Milford FC, nel ruolo di portiere ma con scarsi risultati in classifica per infine toccare nel 1890 sempre con la sua squadra l’ultimo posto del campionato irlandese. Il tabellino recito’ impietosamente 62 gol subiti in 10 partite con la miseria di soli 10 gol realizzati. Il giovane William fuori dal terreno di gioco si comportava da spirito libero dilettandosi anche nel fare teatro, cominciò tra l’altro a giocare d’azzardo, ma quando tornava in campo detestava qualsiasi comportamento duro, a volte persino violento dei suoi difensori di fronte alla porta. A quell’epoca infatti per i falli commessi in area gli arbitri concedevano sempre punizioni indirette le cui conseguenze spesso e volentieri degeneravano in vere e proprie risse. 

Fu allora soltanto il genuino amore per il calcio ciò che spinse l’eclettico portiere del Milford William McCrum a  partorire l’idea dell’invenzione del penalty e questa volta corse subito in Federazione per relazionare in merito alla sua rivoluzionaria congettura. 

Sarà nel campionato successivo però che la Federazione, in seguito ad un gol negato allo Stoke City nell’ultimo minuto dello spareggio di Fa Cup che le cose cambieranno per sempre. 

Fu così che il 2 giugno 1891, durante una riunione Internazionale a Glasgow, la Federazione Inglese votò per la prima volta la proposta di McCrum e nel Grand Hotel Alexandra di Bath Street, nacque finalmente il calcio di rigore. Il relativo verbale ufficiale descrivera’ il penalty come “Kick from the penalty spot”, calcio dal punto di penalità. E cosi recitera’ il seguito: tre i casi in cui l’arbitro sarà costretto a chiamare un calcio di rigore, uno sgambetto, una trattenuta o un fallo di mano volontario in area. Il penalty poteva essere calciato da 11 metri di distanza ma da qualsiasi punto dell’area nella sua larghezza a libera scelta del battitore. 

Sarà soltanto dal 1902 che verrà stabilito di calciare il rigore dal dischetto bianco. 

Con il passare del tempo cambiarono le regole anche per il portiere che all’inizio aveva la possibilità di muoversi avanzando fino a 5,5 metri dalla linea di porta, opportunità poi modificata con la possibilità di movimento limitata tra i due pali fin quando nel 1929 arriverà la regola tuttora vigente della sua immobilità sulla linea di porta.  

E continuando a parlare dei calci di rigore verrebbe da elencare uno stuolo infinito di domande nel merito a partire dai penalties mancati o centrati più celebri nei suoi 133 anni di storia. Uno su tutti il pianto dirotto dell’inconsolabile Franco Baresi tra le braccia di Arrigo Sacchi ai Mondiali in America piuttosto che l’incontenibile gioia di Fabio Grosso alla trasformazione di quell’ultimo rigore nella sofferta vittoria dell’Italia sulla Francia ai Mondiali di Berlino del 2006. 

Furono invece mitici quegli occhi da cerbiatto di Andrey Shevchenko quando nel 2003 all’Old Trafford nella finale di Champions League tutta italiana tra Milan e Juventus freddo’ con un tiro alla sua sinistra Gianluigi Buffon vanamente e plasticamente distesosi sul lato opposto. 

Il Diavolo guidato da Carlo Ancelotti alzò al cielo la sua sesta Champions’ League, grazie a quell’ultimo penalty dell’adrenalinica lotteria dei calci di rigore.

Ed un’altra lotteria dei rigori si è palesata domenica sera scorsa al Franchi dove si sono affrontate Fiorentina e Milan gara vinta dai Viola per due reti ad una ma con ben 3 rigori concessi, tirati e parati.

Per lo spagnolo de Gea, ex portiere della nazionale iberica saranno 2 i penalty parati mentre Maignan parera’ bloccando letteralmente la sfera calciata da Kean al 22′ dando l’illusione a tutto il popolo rossonero di andare, come recita un vecchio detto: gol sbagliato gol subito! direttamente, data la superiorità tecnica, a vincere la partita. E il Diavolo avrà nei minuti finali del primo tempo e successivamente nella ripresa la ghiotta doppia occasione di trasformare due penalties concessi dall’arbitro Luca Pairetto.

Sul dischetto bianco non si presenterà il rigorista ufficiale Christian Pulisic bensì, dopo un ristretto e massonico conciliabolo, la sfera, senza neppure rivolgere lo sguardo ad un attonito Fonseca, veniva, nel primo rigore, consegnata nelle mani di Capitan Theo Hernandez, forse per festeggiarne il 27° compleanno e, nel secondo, all’ex giallorosso Tammy Abraham…il risultato finale è ancor vivido nello sguardo triste e cupo di ogni milanista.

Tre punti persi malamente e per giunta al cospetto di una squadra non ancora messa a punto dall’ex trainer del Monza e che nelle 6 gare precedenti aveva collezionato stentatamente una sola vittoria ai danni della Lazio in casa.

Quando, caro vecchio Milan, potremmo tutti rigustare un tuo rapido ritorno nelle gerarchie sportive e comportamentali che maggiormente ti si addicono?

Questo nostro comune desiderio avrebbe un’unica ed incontrovertibile risposta: subito! A partire dal prossimo match con l’Udinese in casa, possibilmente esprimendo un buon gioco, mostrando correttezza e rispetto ed infine se ci scappasse un altro calcio di rigore vorremmo tanto riviverlo nell’osservare l’esecutore con lo stesso sguardo glaciale del penalty calciato dal mitico Schevchenko!

Ah!…dimenticavo una cosa importante a chiusura di questa chiacchierata sui penalties e che ne è un po’ il suo vero assioma…e cioè, come diceva il grande Vujadin Boskov: “È rigore quando arbitro fischia!”

 

BIO: MASSIMO BALDONI

Massimo 48 nasce a Roma nei primi anni del dopoguerra da mamma umbra e papà francese. Negli anni dell’adolescenza ama spesso frequentare l’agenzia di stampa ove il padre opera in qualità di telescriventista rimanendo particolarmente attratto dalla stesura  degli articoli nella redazione sportiva.

Si diploma Perito Tecnico in Telecomunicazioni e dedica tutta la sua vita lavorativa al settore radio elettronico in varie aziende. Poi, dopo i primi anni di grigia pensione, inizierà quasi per gioco a scrivere in qualità di blogger nella sezione Vivoperlei di Calciomercato.com dove oltre che di calcio si può scrivere di qualsiasi altro accadimento ad esso correlato. 

Viene insignito dal Direttore Stefano Agresti nella sede di CM a Milano con una targa risultando il miglior blogger dell’anno 2021 in quella specifica sezione.

Ora è alla ricerca di nuovi siti di scrittura, ed aver trovato l’incontro con “La complessità del calcio” con la regia di Filippo Galli è un’assoluta ed autentica vera chicca!

Buon Milan a tutti!

Massimo 48 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *