Marco aveva dodici anni e, come ogni giorno, si preparava per l’allenamento nella scuola calcio. Indossò la sua divisa e i dispositivi tecnologici che ormai erano parte della routine: sensori sulle caviglie, una fascia sul petto per monitorare il battito cardiaco e occhiali di realtà aumentata. Appena varcò la soglia del campo, la voce dell’assistente virtuale lo salutò.
“Ciao Marco, oggi lavoreremo sulla tua precisione di tiro e sulla resistenza,” disse la voce artificiale, calma e incoraggiante.
Marco sorrise, sentendo un misto di eccitazione e nervosismo. “Va bene, sono pronto!” rispose mentre si avvicinava al campo, cercando di non pensare troppo alle numerose correzioni che avrebbe ricevuto.
Gli altri ragazzi correvano già, ognuno seguendo un percorso tracciato da linee virtuali visibili solo attraverso i loro occhiali. Marco si unì a loro, mentre i sensori sui suoi piedi monitoravano ogni passo, registrando la sua postura e suggerendo correzioni in tempo reale.
“Marco, cerca di allungare il passo destro,” intervenne l’assistente virtuale. Marco annuì, cercando di non farsi scoraggiare e concentrandosi sui suoi movimenti. Ogni correzione arrivava con una precisione che nessun allenatore umano avrebbe potuto offrire, ma a volte era difficile non sentirsi sopraffatto.
Dopo qualche giro, la voce tornò a farsi sentire. “Ottimo lavoro, Marco. Ora preparati per gli esercizi di tiro. Posizionati nel cerchio blu.”
Marco si fermò e guardò attraverso gli occhiali: un cerchio blu apparve sul campo, indicando la posizione esatta. Corse verso di esso, mentre gli altri ragazzi facevano lo stesso per i loro esercizi. Una volta raggiunta la posizione, l’intelligenza artificiale iniziò a fornire istruzioni dettagliate.
“Concentrati sul movimento del piede d’appoggio. Mantieni la caviglia stabile,” disse la voce. Marco eseguì il tiro, cercando di seguire ogni indicazione, ma dentro di sé provava un misto di frustrazione e determinazione. Ogni volta sembrava che ci fosse qualcosa da migliorare, e il desiderio di raggiungere la perfezione spesso lo faceva sentire inadeguato.
Durante una breve pausa, Marco si sedette a bordo campo. Al suo fianco, il coach psicologo si avvicinò con un sorriso.
“Come va oggi, Marco? Come ti senti?” chiese.
Marco si tolse gli occhiali e sospirò. “Sto bene, ma a volte è difficile seguire tutte le correzioni. Mi sembra di non riuscire mai a fare tutto perfetto.”
Il coach annuì, notando la tensione nelle spalle di Marco. “È normale sentirsi così. La tecnologia è lì per aiutarti, ma ricorda che sei tu a controllare il gioco, non l’IA. Devi trovare il tuo ritmo e non preoccuparti di essere perfetto ogni volta.”
Marco sorrise, sentendo un po’ del peso sollevarsi. Le parole del coach gli ricordavano che c’era ancora spazio per l’errore umano, per crescere senza l’ansia di essere costantemente valutato. “Grazie. Mi fa sentire meglio parlarne con te.”
“Ottimo. E ricorda, il tuo impegno è ciò che conta davvero. Adesso vai, l’assistente ti sta aspettando per gli schemi di gioco,” disse il coach, dandogli una pacca sulla spalla.
Marco si alzò e indossò di nuovo gli occhiali. “D’accordo, ci vediamo dopo!” gridò, tornando sul campo. Gli occhiali si illuminarono, mostrando le linee di movimento sul terreno.
“Marco, segui la traiettoria rossa e sincronizzati con il tuo compagno di squadra,” disse la voce dell’IA. Marco iniziò a muoversi, vedendo come le linee si intersecavano con quelle dei suoi compagni. Ogni movimento era calcolato, ogni passo guidato dalla strategia ottimale, ma Marco si sentiva più leggero, sapendo che non doveva essere perfetto, ma semplicemente fare del suo meglio.
Marco correva, sentendosi parte di un sistema perfetto, ma sapeva che senza quel breve momento con il coach, tutto sarebbe stato più difficile: la sua umanità e il supporto emotivo che riceveva erano fondamentali per bilanciare la precisione e l’efficienza della tecnologia.
Marco non esiste e il 2035 è ancora lontano: il racconto è stato creato attraverso metodologie di foresight e rappresenta uno dei molteplici scenari che il futuro può riservarci e che dobbiamo essere in grado di immaginare per non farci cogliere impreparati.
Il racconto è la fase finale di un metodo che prende in analisi i trend di maggior impatto e li proietta immaginandone gli effetti sul nostro modo di vivere.
Lo scenario appena descritto prende in considerazione l’evoluzione di 2 fra i 14 megatrend che la Commissione Europea (The Megatrends Hub: https://shorturl.at/qHj8q ) ha previsto cambieranno in maniera importante il paradigma delle nostre società: quello tecnologico e quello demografico.
Un trend tecnologico rappresenta un cambiamento significativo e costante nella tecnologia che ha il potenziale di influenzare vari settori e aspetti della vita. Questi trend possono riguardare l’introduzione di nuove tecnologie, il miglioramento di quelle esistenti, o l’adozione diffusa di strumenti tecnologici che modificano il modo in cui le persone vivono, lavorano e interagiscono. Alcuni esempi di trend tecnologici sono l’intelligenza artificiale, l’automazione, la realtà aumentata e virtuale, i dispositivi indossabili, la blockchain, e l’Internet delle Cose (IoT). Questi trend non solo creano nuove opportunità ma pongono anche sfide in termini di adattamento e cambiamento dei processi tradizionali
I trend demografici riguardano i cambiamenti nella composizione della popolazione, come l’invecchiamento, la diminuzione del tasso di natalità, e l’aumento della diversità culturale. L’impatto di questi trend sulle scuole calcio può essere significativo. La diminuzione del tasso di natalità comporta una riduzione del numero di giovani disponibili per le attività sportive, il che potrebbe portare a una concorrenza maggiore tra le scuole per attrarre e mantenere i partecipanti e di conseguenza ad una rincorsa maggiore alla personalizzazione dell’allenamento attraverso la tecnologia.
Oltre ai due megatrend sono stati considerati alcuni fenomeni di cambiamento ad essi riconducibili come:
- l’aumento dell’utilizzo di strumenti tecnologici e piattaforme digitali per migliorare il monitoraggio delle prestazioni;
- lo sviluppo dei chatbot conversazionali e i wearable devices;
- l’attenzione crescente al benessere complessivo dei giovani atleti, con un focus sullo sviluppo fisico, mentale ed emotivo;
- la personalizzazione della formazione attraverso l’uso di tecnologie e dati per creare programmi di allenamento personalizzati che rispondano alle esigenze individuali dei giocatori;
- l’incremento della connettività e dell’accesso a dati in tempo reale, che consentono una migliore analisi delle prestazioni e un feedback immediato per migliorare il rendimento;
- la crescente importanza dei supporti psicologici in risposta agli effetti negativi dell’uso eccessivo della tecnologia, come ansia e depressione;
Quali potrebbero essere le conseguenze se si verificasse lo scenario descritto nel racconto di Marco?
Conseguenze per le competenze nelle Scuole Calcio
Con l’avvento delle nuove tecnologie, le scuole calcio devono adattare il loro approccio alla formazione delle competenze. Non si tratta più solo di sviluppare abilità tecniche sul campo, ma anche di integrare una serie di competenze trasversali e digitali. Gli allenatori e il personale tecnico dovranno essere formati per utilizzare le nuove tecnologie, come sensori, dispositivi di realtà aumentata e piattaforme di monitoraggio delle prestazioni, per offrire una formazione più personalizzata e precisa. Inoltre, sarà fondamentale sviluppare competenze psicologiche per fornire il supporto emotivo necessario ai giovani atleti, che si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse legate all’uso della tecnologia e alla pressione delle prestazioni.
Anche la collaborazione con le famiglie richiederà capacità comunicative e relazionali più sviluppate, per creare un ambiente di supporto che tenga conto del benessere globale degli atleti.
Conseguenze dei cambiamenti demografici e aumento dei costi
La diminuzione del numero di ragazzi disponibili per le attività sportive, dovuta al calo del tasso di natalità, avrà un impatto diretto sul numero delle scuole calcio, portando a una riduzione del loro numero e a una competizione più intensa per attrarre nuovi iscritti. Questo fenomeno, unito all’aumento degli investimenti in tecnologia per migliorare la qualità della formazione potrebbe portare ad un incremento dei costi di iscrizione per le famiglie. Le scuole calcio si potrebbero trovare a dover bilanciare l’esigenza di innovazione con la necessità di mantenere accessibili i loro servizi, rischiando altrimenti di escludere una parte significativa della popolazione giovanile.
Questa situazione impone alle scuole di ripensare i loro modelli di business e di esplorare nuove forme di finanziamento, come sponsorizzazioni e partnership, per garantire la sostenibilità delle loro attività senza compromettere l’accessibilità per tutti i giovani aspiranti calciatori.
Conclusioni
Lo scenario immaginato per il 2035 rappresenta solo una delle possibili evoluzioni del mondo del calcio giovanile, dove tecnologia e innovazione convivono con la necessità di un supporto umano ed emotivo. Mentre l’adozione di intelligenza artificiale, sensori e dispositivi di realtà aumentata può portare l’allenamento a nuovi livelli di precisione e personalizzazione, il ruolo del supporto psicologico e della connessione umana resta fondamentale per garantire il benessere completo degli atleti. Questo bilanciamento tra efficienza tecnologica e crescita personale sarà cruciale per il futuro delle scuole calcio e dei giovani calciatori che le frequentano.
DAVIDE PROVERBIO
BIO: DAVIDE PROVERBIO
Sono nato a Legnano nel 1973 e per passione personale alleno le giovanili di calcio a 7 di una squadra della provincia di Milano iscritta al campionato C.S.I.
Per passione professionale, invece, mi occupo di foresight e alfabetizzazione ai futuri, competenze che l’UNESCO ha dichiarato fondamentali per affrontare le sfide di un mondo complesso e incerto: nel concreto aiuto le persone e le aziende a costruire scenari di potenziali futuri e a riflettere sulle conseguenze personali, organizzative e strategiche.
Credo fermamente che la creatività e il pensiero laterale siano fondamentali per immaginare futuri che ancora non esistono; per questo motivo, nel 2012 ho ottenuto la certificazione all’utilizzo della metodologia Lego® Serious Play® e nel 2014 la certificazione in Business coaching presso la Scuola Universitaria della Svizzera Italiana.
Ho perfezionato le competenze in foresight acquisendo il master in Previsione Sociale presso l’Università di Trento.
Sono autore per Atelier des futurs rivista di foresight e studi di futuri https://atelierdesfuturs.org/ e rappresentante per la Svizzera italiana dell’associazione Futurs https://futurs.world/
3 risposte
Gentilissimo Davide,
ho letto divertito ed interessato il tuo articolo. Specialmente mi è piaciuta la prima parte, perchè pensavo tra di me, dove andremo a finire con l’intelligenza artificiale. Io sono favorevole allo sviluppo tecnologico, intelligenza artificiale compresa, ma ricordiamoci che dobbiamo poi essere noi a gestire e non ad essere gestiti dal progresso tecnologico
Bellissimo l’intervento (umano) del mister, che ci ricorda che oltre alla tecnicalità esiste il rapporto umano, anche nel calcio.
Ma, finalmente ho trovato in un intervento su questo blog, un riferimento ai costi, non sostenibili da tutti. Da qui la necessità correlare la qualità offerta ai costi da sopportare e quindi la visione sociale e non solo tecnica del problema.
Grazie per il commento!
L’uomo crea la tecnologia ma poi è la tecnologia che cambia le abitudini dell’uomo.
La vera sfida è evitare che la tecnologia diventi un vantaggio competitivo solo per pochi.
Complimenti per il racconto, davvero bello! È sotto gli occhi di tutti che l’IA avrà un impatto pesante sulle nostre vite e che ognuno debba implementare le proprie competenze digitali e non solo. Ne so qualcosa lavorando nel mondo della scuola. Sarebbe davvero interessante vedere tra dieci anni quale sarà stata l’influenza delle nuove tecnologie sulle nostre vite. Io resto legato tenaciamente alla mente umana e alla nostra creatività, ma ogni tanto l’aiuto dell’IA può essere concesso…