Qualche settimana fa abbiamo parlato di leader. Nello sport, nel calcio. Senza fare psicologia, ma tratteggiando i connotati che lo distinguono dal resto del gruppo. Ora, scrivendo del capitano di una squadra di calcio, mi accorgo che il discorso è simile, gemello, uguale. Con un distinguo importante, però: una differenza fondamentale. Il leader o i leader, poiché ovviamente all’interno di una squadra ce ne possono essere più d’uno, parlano con gli sguardi, gli atteggiamenti, i comportamenti, i discorsi, con il tono della voce. Per il capitano parla quella fascia bianca sul braccio.
Eccolo qui, il dettaglio più grande: un pezzo di stoffa che determina la scelta della guida. Per elezione dell’allenatore o dello spogliatoio, ma comunque un’indicazione precisa. Un riconoscimento. Prendi la fascia e indossala: tu sei quello che meglio di tutti riassume carisma, esempio, modello e incarna l’appartenenza.
Il Milan è stato per decenni un’eccezione straordinaria, un caso unico. Dopo i lustri di Gianni Rivera, il testimone passò a Franco Baresi e poi Paolo Maldini. Dagli anni Sessanta al terzo millennio, tre sole icone in testa al gruppo. Così diversi tra loro, eppure con un’aurea che li ha distinti nelle loro battaglie in campo, nel loro attaccamento, nella loro dedizione. Rivera compassato e leggiadro col pallone, feroce e determinato con la lingua in tenzoni anche politiche molto cruente. Baresi silenzioso e persuasivo, impeccabile come sulla prua di una nave, un cannocchiale e un braccio alzato. Maldini l’ideale chiusura del cerchio, dal padre Cesare anch’egli capitano alla modernità di questo sport, evoluto verso la fisicità sposata alla tecnica, con l’irruenza di un leone e l’insofferenza di una tigre.
La società dettava la linea guida che prevedeva il capitano fosse il giocatore con il maggior numero di presenze. Un dato che da solo certificava tutti i valori riassunti nella sua leadership. C’è stato un momento in cui Adriano Galliani, il visionario più lucido, si era fissato con i capitani, comprava solo capitani, anche se ovviamente attempati: Yepes, Van Bommel, Stam, Cafu i primi che ricordo. Capitani di club o delle loro Nazionali, non faceva differenza. L’importante è che fossero capitani.
In questa stagione, anche a causa dell’assenza di Calabria, è avvenuta una piccola rivoluzione per volere del tecnico Fonseca: la fascia passa di braccio in braccio e nelle ultime settimane l’hanno indossata Maignan, Theo Hernandez e Leao. Un modo per responsabilizzarli? Un modo per farli maturare? I rossoneri hanno il capitano della Spagna campione d’Europa, Morata; il capitano degli Usa, Pulisic. Fonseca cerca però soluzioni che siano di stimolo, di incentivazione per i ragazzi più fedeli alla maglia (Theo 169 presenze e 29 gol in 5 anni, Rafa 171 e 48 gol), ma che difettano in personalità, maturità, consacrazione più nel comportamento e negli atteggiamenti che nel rendimento, comunque un po’ ondivago.
Sono legato alla tradizione, confesso, e per me il capitano quello è e quello resta. E’ a lui che sono stati dedicati film, canzoni, romanzi, avventure: il capitano. Il capitano della nave, che guida la ciurma e fissa la rotta, che scruta l’orizzonte e orienta il timone, che affonda con essa quando non c’è più niente da fare. A quest’anima, a questo spirito, a questo ardimento, non basta una fascia al braccio per ergere a leggenda: occorre la storia, e la voglia di scriverla, di farla. Di questo si nutre un capitano.
BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.
Una risposta
Vero ; il capitano e’natirale punto di riferimento Emerge senza bisogno di far rumore ; d’incarnazione dei colori e ad oggi …. vedo solo Morata come ultimo arrivato eppure capitano possibile .