Ci sono aspetti del milanismo che sono più dolci di altri. Ne sa qualcosa Domenico Gattullo, titolare di una pasticceria in Porta Lodovica, da sempre “covo” rossonero. Una storia familiare che parte da lontano: dal 1926, quando suo padre Giuseppe e suo zio Michele arrivarono a Milano da Ruvo di Puglia in cerca di fortuna.
LA PASTICCERIA GATTULLO
E la fortuna arrivò con un panettone ormai leggendario in città, che in occasione del Natale vive i suoi giorni di gloria. È il risultato di anni trascorsi prima a lavorare nelle migliori pasticcerie milanesi e poi, dal 1961, in proprio con un locale cresciuto di dimensioni insieme al suo successo. Un successo suggellato dall’Ambrogino d’Oro assegnato nel 1980 a Giuseppe, “l’offelè di Porta Ludovica”.
L’Ufficio facce
Una caratteristica del locale rimasta immutata nel tempo è la convivialità fuori dal comune, che negli anni ’60 e ’70 attirò nel locale milanisti famosi come Beppe Viola, Enzo Jannacci e Renato Pozzetto. Furono loro a creare l’ormai famoso “Ufficio facce”. Il gioco consisteva nel cercare di indovinare la domenica mattina, prima della partita, se chi entrava a comprare i pasticcini o bere un caffè tifava per Rivera o Mazzola.
E fu proprio Jannacci a dedicare ai panini di Gattullo un testo oggi incorniciato nel locale. Ecco un estratto: “Il materiale impiegato per la confezione di un triplo special potrebbe risolvere i più gravi problemi di alcuni paesi del terzo mondo. Fidel Castro ha dichiarato che potrebbe rinunciare ai mercati sudamericani e asiatici per la vendita dello zucchero se Domenico Gattullo fosse disposto a diventare suo cliente.
DOMENICO GATTULLO
Domenico Gattullo è proprietario dell’omonimo bar sito a porta Lodovica (Milano), uno dei punti d’incontro più chic del mondo. Il triplo special è il panino più sontuoso che mai sia stato ideato dall’uomo, un autentico capolavoro dell’arte italiana, l’opera più avanzata della tecnologia culinaria universale. […] Al bar vige un perfetto sistema democratico: esistono infatti panini speciali per operai e muratori, per esponenti della sinistra extraparlamentare ed ex legionari, per guerriglieri sudamericani e ustascia. La dimensione politica del panino è suggerita dal prezzo dello stesso che può variare da un minimo di 150 lire a un massimo di ottantamila, il tutto regolato da una rivoluzionaria legge economica ideata e sottoscritta per il signor Domenico dal barone Rotschild da non confondere col barone de Coubertin che si occupa di stupidaggini. La formula, di poche parole, dice esattamente così: oggi non si fa credito, domani sì”.
Milano è rossonera
Alla Pasticceria Gattullo andai una decina d’anni fa con l’amico Mauro Raimondi per presentare il nostro libro “Milano è rossonera”, dedicato proprio ai luoghi storici del milanismo.
LA COPERTINA DEL LIBRO “MILANO È ROSSONERA”
Domenico ci raccontò la sua infanzia di duro lavoro e di come nacque il locale. Mentre parlava il mio sguardo si soffermò su una foto in bianco e nero con gli inventori dell’Ufficio facce a fianco di altri nomi importanti della Milano di allora: Giorgio Gaber e Sergio Endrigo. Ma da qui sono passati tanti milanisti vip: il Golden Boy Gianni Rivera, Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Gerry Scotti, Umberto Smaila, Nereo Rocco. Quest’ultimo soprattutto – manco a dirlo – per sorseggiare del buon vino.
E poi altri nomi molto noti del mondo dello spettacolo e del giornalismo: Paolo Villaggio, Dario Fo, Mariangela Melato, Augusto Martelli, Lino Toffolo, Luciano Bianciardi, Raffele Pisu, Bruno Lauzi, Umberto Bindi, Ezio Biagi, Bruno Pizzul, Tito Stagno. Il compianto Giorgio Faletti è arrivato perfino a citare il cappuccino di Gattullo nel suo romanzo Appunti di un venditore di donne. A questi personaggi famosi si deve poi aggiungere tanta gente comune, a cominciare da studenti e professori della vicina Università Bocconi.
Il ricordo di Beppe Viola
BEPPE VIOLA
Il legame più forte era però con Beppe Viola, tanto che a solo nominarlo la voce di Domenico tremò per la commozione: “Era un genio, quando usciva dal negozio dopo aver assaggiato qualcosa mi diceva che ero al confine del palato. Con lui facevamo tante risate. Ad esempio, sapeva benissimo che potevo saltare il bancone del bar appoggiandomi con la mano, ma sono sempre stato abbastanza rotondo e i clienti non ci credevano. Così lui si divertiva a sfidarli con delle scommesse, che vinceva sempre. Ma i soldi poi li dava a me, perché era generoso di indole”. Così generoso che citò la pasticceria anche in “Quelli che…”.
La nostra serata in questo luogo del milanismo terminò con una visita nel retro dove nasce il famoso “Panettone Gattullo”, quello che a Natale molti a Milano vanno a cercare per fare bella figura con i parenti. Panettoni che Domenico cura di persona, puntando ancora oggi la sveglia alla 5 e mezzo ogni mattina.
Un amore secondo forse solo a quello per il Milan, che lo portò anche a partire per Tokyo, insieme al figlio, per vedere le finali di Coppa Intercontinentale giocate in Giappone. Dolci ricordi, proprio come i suoi pasticcini.
DAVIDE GRASSI
BIO: Davide Grassi, giornalista pubblicista, ha collaborato con diversi quotidiani nazionali, tra cui il Corriere della Sera, e con magazine di calcio e radio. Ha scritto e curato diversi libri soprattutto di letteratura sportiva, ma anche di storia della Seconda guerra mondiale e musica. Con il suo primo libro, nel 2002 ha vinto il premio “Giornalista pubblicista dell’anno” e nel 2021 ha ricevuto il Premio letterario “Franco Loi”. Ha pubblicato molti libri sulla storia del Milan, è vicepresidente dell’Associazione Milanisti 1899 ed è stato tra i fondatori di Radio Rossonera. Il suo sito è www.davideg.it
2 risposte
Bella Storia Andrò a Trovarlo.
Articolo interessante, se mai capiterò da quelle parti, farò una capatina.