Sogna un’intera città che si trova in vetta alla classifica di Serie A. Vince l’Atalanta la partita clou del quindicesimo turno contro il Milan che si presentava in gran forma al Gewiss Stadium, pronto a imporre il suo gioco e a farsi sotto per la lotta scudetto. Almeno queste erano le intenzioni di Paulo Fonseca, esternate in una conferenza stampa che faceva trapelare la fiducia dell’ambiente dopo la convincente prova di sabato scorso contro l’Empoli e il tennistico 6 a 1, qualcuno ha osato dire alla “Sinner”, in Coppa Italia contro il Sassuolo.
Il tecnico aveva parlato di una squadra che finalmente giocava senza ansia e che aveva ritrovato alcuni uomini chiave, Leao su tutti, dal quale tutti si aspettano prestazioni all’altezza di quel giocatore che solo due anni fa è stato MVP della stagione scudettata 2021/2022. Dimenticate forse frettolosamente le scialbe prestazioni contro Cagliari e Juventus e la vittoria sofferta in Champions League contro lo Slovan Bratislava che tanti dubbi e critiche avevano provocato.
Alcune delle domande poste in conferenza stampa sono sembrate quasi il presagio di una serata che per certo non sarebbe stata semplice come invece lo sono state le altre due tra le mura amiche di San Siro. Qualcuno aveva fatto notare che Fonseca nella sua precedente avventura non aveva mai battuto Gasperini e che Charles De Ketelaere avrebbe potuto avere un atteggiamento di rivalsa nei confronti della squadra che l’aveva sedotto a lungo e poi l’aveva abbandonato. Vaticini sinistri che si racchiudevano sibillini nella frase che l’allenatore rossonero aveva pronunciato:”Non è mai un buon momento per affrontare l’Atalanta”. Se poi ci rifacciamo ai numeri e alle statistiche, non è mai un buon momento giocare contro i bergamaschi se la sfida cade a dicembre: il 22 dicembre 2019 finì con uno storico 5 a 0 per i nerazzurri, mentre nella scorsa stagione, il 9 dicembre, l’Atalanta beffò il Milan nel finale, con il gol di tacco di Muriel.
Ma la squadra non temeva i numeri e le coincidenze calcistiche- a cui io credo con ostinazione quasi fideista – perché aveva trovato il giusto equilibrio grazie alle prestazioni di due uomini su tutti, che in questi giorni avevano attirato su di loro le attenzioni degli addetti ai lavori e dei tifosi: Reijnders e Musah. Un’intuizione, quella di Musah largo a destra, silenziosa, senza squilli di trombe, come direbbe Liam Mc Wilson, ma efficace che ha portato a successi importanti contro Real Madrid ed Empoli.
Almeno fino a stasera.
Fonseca, senza Jović, Florenzi e Bennacer, a Bergamo schiera il 1-4-2-3-1 Maignan tra i pali, Emerson Royal, Gabbia, Thiaw, Theo Hernandez in difesa, Reijnders e Fofana nel mezzo, Leao, Pulisic e Musah dietro a Morata. Gasperini, che non è in panchina e deve rinunciare a Cuadrado, Zappacosta e Scamacca, risponde con un 1-3-4-1-2 con Carnesecchi in porta, la linea difensiva formata da Djimsiti, Hien, Kolasinac, Bellanova, Ederson, De Roon, Ruggeri, con Pašalić dietro a De Ketelaere e a Lookman. Arbitra La Penna della sezione di Roma 1, con un segno nero sul volto in solidarietà ai colleghi vittime di violenze.
Il match parte subito con un ritmo frenetico e dopo un minuto Pulisic fa capire che il Milan è in forma impegnando un attento Carnesecchi. Due minuti dopo Ederson supera senza difficoltà un fragile Emerson Royal e mette in mezzo per l’ex Pašalić che spara alto. Al 7’ viene annullato un gol a Morata per fuorigioco. Intanto sullo schermo TV viene mostrata una statistica che suona decisamente spooky: l’Atalanta ha segnato ben sei gol nei primi quindici minuti di gioco. Al 12’ calcio di punizione viene battuto da destra verso la testa di Charles De Ketelaere, che con quella maglia nerazzurra si è sempre trovato a suo agio, e realizza l’1 a 0. Il classico gol dell’ex. Settimo gol segnato dai bergamaschi nei primi quindici minuti. La reazione rossonera inizia a maturare e si concretizza al minuto 22 con il gol del pareggio di Morata che mette in rete un pallone servito da Leao. È l’1 a 1. La partita a questo punto conosce un momento di pausa e il primo tempo si chiude con un tentativo di Pašalić e con l’infortunio di Pulisic, sostituito da Loftus-Cheek.
Il secondo tempo inizia con ritmi un po’ più blandi rispetto alla prima frazione, ma l’Atalanta sembra avere qualcosa in più dei rossoneri che tuttavia non corrono grossi rischi di sorta. Questa stasi di risultato e gioco sembra quasi addormentare i due allenatori che operano i cambi soltanto a ridosso del 75’. Gritti, che sostituisce Gasp, fa entrare Samardžić, Kossounou e Retegui, mentre Fonseca, ammonito per proteste e decisamente nervoso, inserisce Abraham al posto di Morata. Lookman prende per mano la Dea e al 77’ prova ad impensierire un Maignan attento. Il Milan inizia a perdere palloni banali a centrocampo e a commettere falli ingenui. Al minuto 87 su calcio d’angolo Kolasinac spizza la palla che finisce sui piedi di Lookman che realizza la rete del 2 a 1. Il Milan a testa bassa e senza convinzione prova a riversarsi nella metà campo bergamasca ma rischia di subire in contropiede il 3 a 1 ma Maignan neutralizza il tentativo di Retegui.
Finisce 2 a 1 per l’Atalanta che vola in testa alla classifica, in attesa della risposta del Napoli impegnato in casa contro la Lazio. Il Milan si deve interrogare ancora una volta sui gol subiti da palla inattiva, male endemico e genetico di cui soffriva anche il Milan di Ancelotti, che è tornato a farsi prepotentemente presente in questa stagione.
Fonseca si è lamentato per l’arbitraggio a fine partita e per la mancanza rispetto nei confronti del Milan. Si poteva sicuramente fare qualcosa in più nel secondo tempo, soprattutto se il desiderio è quello di voler giocare per lo scudetto. La verità è che il Milan ha già perso quattro partite, statisticamente tante a questo punto della stagione, e anche con una virtuale vittoria nel recupero di Bologna, i punti dalle prime saranno ancora tanti. Ecco, bisogna giocare una partita alla volta perché questo Milan non dà certezze nel lungo periodo e la classifica attuale, deficitaria e al di sotto delle aspettative, è complicata anche per poter puntare ai posti che consentono l’accesso in Champions League.
Tabellino
ATALANTA (1-3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti (31’ st Kossounou), Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri; Pasalic (31’ st Samardzic); De Ketelaere (31’ st Retegui), Lookman (45’ st Brescianini). All.: Gritti
MILAN (1-4-2-3-1): Maignan; Emerson, Thiaw, Gabbia, Hernandez; Fofana, Reijnders; Musah (45’ st Chukwueze), Pulisic (36’ Loftus-Cheek), Leao; Morata (33’ st Abraham). All.: Fonseca
BIO: VINCENZO PASTORE
Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.
Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.
Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”
Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.
4 risposte
Sinceramente non sono d’accordo sulla cronaca, se vogliamo esaltare i bergamaschi ok ma dobbiamo riportare i fatti. Quello di CDK era fallo, nella ripresa addirittura ha ammonito Bellanova per una azione simile, poi Maignan fermo in entrambi i gol ed i falli sistematici non sanzionati, Pulisic esce perché colpito duro dal migliore in campo Pasalic.
Milan ha subito l’Atalanta quando ha pensato di poter portare a casa un pareggio
Ciao Marco, non entro nella discussione in merito al tuo commento sulla cronaca; non sono d’accordo sul fallo di CDK: per me l’azione è regolare.
In bilico, perennemente in bilico tra fallimento e ripresa. Il Milan continua il suo viaggio sull’altalena. Mai convincente del tutto, spesso in difficoltà.
Personalmente, non ho molte speranze che questo stato di cose possa cambiare. Credo che la squadra sia più equilibrata e che Fonseca abbia trovato qualche soluzione che ha migliorato il livello difensivo e del gioco in generale. Ma di fronte a squadre che hanno ritmo e aggressività come l’atalanta scontiamo un evidente difetto strutturale che nasce da una rosa non all’altezza, specie in alcuni ruoli e una messa in campo molto, troppo coraggiosa. Detto questo il primo tempo, anzi la prima mezz’ora è stata forse la migliore di quest’anno. Ma visto il secondo tempo temo che la squadra abbia giocato a ritmi che non riesce a tenere a lungo. E poi vengono pagati.
Ultimo commento sulle dichiarazioni di Fonseca. Sul goal il fallo ci poteva stare, ma Maignan quella palla la deve conquistare. E anche se il Milan non è tra le squadre molto aiutate, anzi, lo sfogo di Fonseca lo trovo un po’ esagerato.
Vediamo cosa ci riserva il futuro. Sempre, Forza Milan!
Al di là delle opinioni sull’eventuale fallo di Deketelare nell’azione del primo gol subito, l’Atalanta ha meritato la vittoria.
È il suo anno questo avendo raggiunto la piena maturità. Esattamente il contrario per il nostro Diavolo continuamente in cerca di equilibrio che quando sembra raggiunto come per un maligno sortilegio viene a precipitare rendendo vane le prodezze campanilistiche e madrilene. Fonseca non deve lamentarsi ma deve invece rimboccarsi le maniche e lavorare di più cercando di far bene e vincere qualcosa nelle Coppe. Bel pezzo Vincenzo!
Buona serata Massimo 48