Il Manchester City sta attraversando una crisi che sembra difficile da risolvere, una condizione che si protrae ormai da troppo tempo e che non accenna a migliorare. L’ultima sconfitta nel derby contro il Manchester United, in cui i Citizens si sono fatti rimontare a pochi minuti dalla fine, ha peggiorato ulteriormente la situazione. Si tratta di un nuovo capitolo in una serie di risultati deludenti che sta mettendo a dura prova una squadra che, fino a pochi mesi fa, dominava il calcio europeo.
Pep Guardiola, allenatore del City, ha analizzato il momento della sua squadra durante la conferenza stampa pre-partita contro l’Aston Villa. Con il tono di chi cerca di mantenere il controllo della situazione, Guardiola ha dichiarato: “Sono stati otto anni di successi e ora stiamo vivendo 40-45 giorni di risultati deludenti”. Un periodo che ha messo alla prova la resilienza del tecnico catalano, abituato a periodi di difficoltà, ma mai così lunghi e difficili. “Ho affrontato momenti difficili in passato e siamo sempre riusciti a risollevarci. Questa volta, però, ci sta mettendo un po’ più tempo, ha ammesso Guardiola.
Un allenatore che, nonostante la crisi, cerca di trarre insegnamenti da questa fase negativa: “Sto imparando da questo”, ha continuato il tecnico. “In questi quaranta giorni abbiamo visto difficoltà inaspettate, specialmente se paragonate agli anni passati, che sono stati ricchi di successi e risultati straordinari”. Eppure, per Guardiola, la sfida continua: “Quando le cose vanno bene, ci sentiamo meglio, ma quando non vanno, siamo più concentrati su ciò che dobbiamo fare”. Una riflessione che mette in evidenza la determinazione del tecnico nel voler risolvere la crisi, nonostante la fatica crescente.
Un lato inedito di Guardiola è emerso quest’anno, mostrando un tecnico visibilmente provato dalla situazione. Le cicatrici sulla sua testa e i segni sul suo naso sono il simbolo della sofferenza di un allenatore che cerca di rinvigorire una squadra che, ora, sembra un’ombra di se stessa. La sua squadra ha vinto solo una delle ultime undici partite, un record che, in qualsiasi altro contesto, sarebbe già costato la panchina a un allenatore.
Attualmente, il Manchester City occupa il quinto posto in Premier League, a ben 9 punti di distanza dalla vetta, e si trova in una situazione critica anche in Champions League, dove è al 22° posto e rischia di non qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta. Per recuperare il titolo europeo conquistato nella stagione 2022/2023, saranno necessari cambiamenti radicali nella squadra.
Le dichiarazioni di Guardiola, in cui esprime frustrazione e disperazione, come “Non sono all’altezza” o “Devo trovare una soluzione e sono io a non riuscirci”, rispecchiano lo stato d’animo di un allenatore alle prese con una situazione complicata. Tuttavia, queste parole arrivano anche dopo l’annuncio del suo prolungamento di contratto con il Manchester City, che lo terrà nel club per un totale di undici stagioni. Inoltre, il club dovrà affrontare il prossimo cambiamento con la partenza di Txiki Begiristain nella prossima stagione.
La situazione della squadra è resa ancora più difficile dalle numerose assenze e dal rendimento deludente di alcuni giocatori chiave. Rodri è fuori da tempo, De Bruyne non ha trovato la forma migliore e Grealish è ormai da un anno senza gol. Il City ha bisogno di un recupero immediato, in quanto il periodo festivo è alle porte e con esso una serie di partite ravvicinate che potrebbero segnare il destino della squadra. Con quattro match in soli 15 giorni, il periodo natalizio sarà decisivo: sarà l’occasione per dimostrare se la squadra può riscattarsi e lottare per il titolo, oppure se dovrà definitivamente archiviare le sue aspirazioni.
La situazione è difficile, ma la speranza di Guardiola rimane quella di un ritorno al top, con la condizione fisica dei giocatori e la giusta mentalità che dovranno essere recuperate al più presto. Il destino del Manchester City e la sua resurrezione passeranno inevitabilmente attraverso le mani del suo allenatore, che dovrà trovare le soluzioni giuste per rimettere in carreggiata una squadra che ora sembra lontana dall’essere quella vista nelle stagioni precedenti.
BIO: Federico Locarno, 20 anni, è uno studente di Management dello Sport con una grande passione per il calcio. Scrive articoli circa da due mesi e si dedica con entusiasmo e curiosità ad esplorare e analizzare il mondo del calcio, sia quello attuale che quello passato. Condividendo quotidianamente i suoi pensieri e approfondimenti sul calcio tramite Instagram e LinkedIn.
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3 risposte
Ottimo post con riflessioni interessanti ed adeguate . Federico Locarno non delude mai.
Articolo molto intelligente e interessante, una riconferma delle qualità di Federico.
Ottimo Articolo!