Il Milan ha disputato 16 partite nel campionato di Serie A, ottenendo 7 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte, mettendo a referto 25 goal fatti e 16 subiti per un totale di 26 punti, posizionandosi all’8° posto in classifica che potrebbe diventare il 7° qualora i rossoneri vincessero il recupero nella trasferta di Bologna, comunque a 5 punti dalla zona Champions. Nella nuova Champions League il Diavolo occupa attualmente la 12^ posizione con 12 punti in 6 partite, 4 vittorie e 2 sconfitte, 12 goal fatti e 9 subiti. In coppa Italia i rossoneri si sono qualificati ai quarti di finale in cui affronteranno la Roma il prossimo febbraio.
La possibilità di raggiungere direttamente gli ottavi di finale di Champions League è sufficiente per considerare positivo, in termini tecnico-sportivi, questa prima parte di stagione dei rossoneri. Vediamo sommariamente cosa ha funzionato e cosa invece occorre migliorare.
Mike Maignan in questa stagione ha giocato tutte le partite di Campionato e di Champions League con un buon rendimento. Unica nota stonata, a memoria, la prestazione con il Liverpool, per il resto bene sia nella difesa della porta che nelle scelte e nelle esecuzioni come primo costruttore di gioco. Marco Sportiello ha risposto presente nell’ottavo di finale di Coppa Italia con il Sassuolo.
La difesa ha avuto parecchie difficoltà, iniziali e di percorso, ma pare essersi assestata e aver trovato, nelle ultime partite, andiamo cauti a dirlo, una sostanziale solidità. I problemi si sono verificati soprattutto sugli esterni con Emerson Royal a destra e Theo Hernandez a sinistra che, in troppe occasioni, hanno denunciato limiti attentivi e, se Theo ha in qualche modo compensato con la spinta e l’efficacia offensiva, il brasiliano non è riuscito a fare altrettanto destando parecchie perplessità anche considerando la cifra di acquisizione delle sue prestazioni.
Le alternative sono Calabria, Terracciano e Jimenez: il capitano appare in via di ripresa dopo un lungo periodo di prestazioni insufficienti che gli sono costate la titolarità; l’ex Verona, anch’egli in difficoltà ha disputato una gara giudiziosa proprio al Bentegodi che l’ha visto presidiare il centrocampo con Fofana, in un ruolo inedito nel quale però ha dichiarato di sentirsi a suo agio ; Jimenez, la vera sorpresa delle ultime due gare (Genoa e Verona) in cui ha dimostrato affidabilità, personalità ed efficacia in entrambe le fasi, sostituendo egregiamente Theo.
Al centro della linea difensiva, la coppia Gabbia e Thiaw è, ad oggi, la più affidabile. Tomori è la prima riserva, anch’egli non impeccabile dal punto di vista attentivo e pertanto sceso nella gerarchia delle scelte di Fonseca. Lo stesso dicasi per Pavlovic che, dopo un buon inizio incoraggiante, sembra non godere dei favori del tecnico. A lui è richiesto un salto di qualità tecnico-tattico.
Veniamo ora al centrocampo: nel sistema di gioco prevalentemente utilizzato dal tecnico portoghese (14231) il giocatore inamovibile è Fofana, interditore che sa coprire campo e recuperare palla ma che, come anticipato su questo blog, sa anche proporsi in avanti ed essere buon rifinitore come dimostrato diverse volte, l’ultima nella trasferta di Verona con il passaggio filtrante che ha liberato Reijnders per il goal vittoria.
Il centrocampista olandese, seppur con qualche momento di eclissi,vedi la prestazione con il Genoa, è stato il giocatore che più di tutti ha saputo legare i reparti ed essere decisivo con le sue giocate, i suoi inserimenti e i suoi goal.
L’infortunio di Ismael Bennacer (fuori da tre mesi per una lesione muscolare al polpaccio) ha tolto all’impianto di gioco rossonero una pedina importante. Vedremo al suo rientro, che dovrebbe avvenire ad inizio avanzato del nuovo anno, quale sarà l’impatto del giocatore franco-algerino. Non dimentichiamo Musah, da noi considerato una sorta di equilibratore, il cui contributo è stato, tutto sommato, pari alle attese.
Ruben Loftus-Cheek è invece, in questo reparto, sebbene sia stato più volte schierato nel ruolo di trequartista, il giocatore che più ha deluso allontanandosi sensibilmente dagli standard della scorsa stagione probabilmente, in particolare della prima parte, anche per una serie di problemi fisici che non gli hanno dato tregua.
Il trio d’attacco, a supporto della punta centrale, ha visto l’impiego di Rafael Leão, croce e delizia, giocatore divisivo, schierato prevalentemente sulla corsia sx con qualche esperimento in zona centrale, con esiti non propriamente positivi.
Chissà che non possa essere impiegato sulla corsia di destra, considerando la crescita di Jimenez che verrebbe, come visto a Verona, schierato in posizione avanzata, con il conseguente spostamento al centro di Christian Pulisic. In ogni caso l’infortunio di Rafa dovrebbe garantirgli la presenza con la Roma il prossimo 29 dicembre.
Proprio Pulisic, tra gli attaccanti, è il giocatore che più di tutti ha dato un contributo decisivo allo sviluppo offensivo della squadra in termini di goal e di assist. Giocatore versatile, “Capitan America”, è imprescindibile per conferire all’attacco imprevedibilità e concretezza.
Di Loftus Cheek abbiamo già detto mentre Samuel Chukwueze, mancino impiegato a dx, pur considerandone impegno e crescita anche in fase difensiva, è ancor troppo prevedibile e le sue giocate leggibili dagli avversari, lontano dal poter confermare il soprannome di “Robben della Nigeria”.
Noah Okafor, impiegato a sprazzi da esterno o da punta centrale, sembra aver perso lo smalto iniziale. Imbarazzante l’ingresso nella partita con il Genoa in cui è sembrato spaesato e sovrappeso. Lo ricordiamo con un’altra verve che speriamo recuperi al più presto.
Il ruolo di punta centrale, orfano di Olivier Giroud, ha visto l’impiego di Álvaro Morata, encomiabile per impegno e capacità di essere d’esempio per i compagni. Troppo poco per dare all’attacco rossonero il peso necessario per competere per i primi posti: 4 goal in campionato e uno in Champions League.
Anche il contributo di Tammy Abraham in termini realizzativi è stato povero: 4 goal tra Champions League, Campionato e Coppa Italia.
Luka Jović indisponibile per un intervento chirurgico eseguito a fine novembre per risolvere un problema di pubalgia ha giocato una manciata di minuti.
Ecco che a questo punto, a dispetto dell’età e del timore di sottoporlo ad eccessive pressioni tutte le speranze dei tifosi sono legate al giovane Camarda che negli spezzoni di gara concessigli ha dimostrato potenzialità enormi. A quando un impiego più continuo? Attenzione verso il ragazzo o paura di creare malcontento stravolgendo le gerarchie? Vedremo.
Da segnalare l’esordio in serie A di Mattia Liberali classe ’07 contro il Genoa.
Nel bilancio non possiamo esimerci dal valutare l’impatto di Mister Fonseca che a fronte delle dichiarazioni iniziali che insistevano sulla volontà di avere una squadra con un gioco dominante, ad oggi , escluse le perle regalateci nel derby e al Bernabeu contro il Real Madrid, abbiamo visto ancora poco o comunque senza la dovuta continuità. Ora non ci sembra corretto, sebbene sia la guida tecnica, addossare tutte le colpe al tecnico portoghese. Il totale non è dato dalla somma delle componenti ma da come esse riescano ad interagire tra loro e con il contesto. Evidentemente qualcosa, nelle varie interazioni, non funziona come dovrebbe: oltre all’allenatore, il compito di assumersi le proprie responsabilità e trovare, tutti insieme, una soluzione, spetta alla proprietà, al management, ai vari advisor e, ovviamente, ai giocatori.
Se potessimo ricevere un regalo cosa chiederemmo al mercato di gennaio per fare il salto di qualità? Mi “accontenterei” di un attaccante da doppia cifra. Un nome? Jonhatan David. È vero, il centravanti del Lille, non conosce il calcio italiano ma Fonseca conosce a fondo il giocatore avendolo allenato per due stagioni. Un regalo costosissimo ma l’acquisto della punta canadese forse smorzerebbe le proteste di gran parte della tifoseria nei confronti della gestione dell’area sportiva del club e sarebbe un upgrade assoluto per la squadra. Perchè non sperare o sognare?
Concludo con un pizzico di rammarico e sottolineando qualcosa che, forse, non ha alcun valore, non ha alcun peso ma, sinceramente, vedere la svogliatezza con cui gran parte dei presenti alla celebrazione dei 125 anni di A.C. Milan, lunedi 16 dicembre, ha seguito la salita sul palco di leggende come Baresi, Donadoni, Tassotti, Virdis, Massaro, Albertini, Ambrosini, Pirlo, Zambrotta e mi scuso se non li cito tutti, mi ha profondamente deluso perché i ricordi sono la storia e la storia dovrebbe essere fonte di valori e di energia da utilizzare… anche nel rettangolo verde. Mi sarei aspettato che le squadre presenti indossassero la divisa ufficiale, anche quella “casual”, così come eravamo soliti fare noi nelle occasioni importanti. Mi sarei aspettato che un rappresentante del recente passato come Adriano Galliani, invitato ai festeggiamenti, fosse invitato a rivolgere un saluto a tutti i presenti.
Forza Milan
Buon Natale
9 risposte
Che dire ? Nulla di piu’ di quanto affermato da te Filippo, a livello tecnico solo da condividere, veramente nota stonata il non aver avuto un po’ piu’ di riguardo verso la STORIA RECENTE del MILAN !!! NON CI MERITIAMO QUSTA SOCIETA’ !!! MILAN CLUB PADOVASUD❤️🖤❤️🖤❤️🖤
Condivido al 100% tutto quello scritto da te e sottolineo negativamente la mancata presenza della società a questa festa per noi così importante anche perché vista l’età dei più qualcosa ci ricordiamo (vittorie e trofei) speriamo davvero di non restare delusi più che dai risultati dai dirigenti
Sempre con il Milan nel cuore
Inutile dire che ci facciamo i chilometri …. E superiamo gli ostacoli ….
“Il totale non è dato dalla somma delle componenti ma da come esse riescano ad interagire tra loro e con il contesto”. Come sempre spunti di alto valore, grazie Mister
La parte finale lascia quell’amaro in bocca che auspichiamo possa venire cancellato da notizie diverse. Viva il Milan
Concordo in pieno tutto caro Filippo , in particolare il pensiero finale per la raffazzonata cerimonia di voi Leggende che così tanto avete dato al Club…fatta in maniera superficiale e approssimativa che non fa altro che avvalorare che questa società non si è nemmeno mai sforzata di conoscere/ capire il tesoro inestimabile nel quale si e’ maldestramente e avidamente tuffata … mai entrando in sintonia con l’ambiente…anzi. L ‘ A. C. MILAN la sua storia le sue Leggende ed il suo popolo meraviglioso…. meritano altro ♥️🖤
Che dire… tutto chiaro. Sulla vicenda legata alla festa dei 125 anni la squadra attuale si doveva presentare in divisa ufficiale e chiedere scusa davanti ai Giganti che aveva davanti. Applaudirli e ammirarli.. invece hanno fatto la sfilata di chi era più figo… ed è questo il punto di tutto…
Gran bell’articolo Filippo, complimenti! Corrette ed aderenti alla realtà di gioco le analisi sui reparti e sui singoli giocatori e poi la citazione dal sapore retro’ e similmente resa celebre dal grande Totò… è la somma che fa il totale!
Un caro abbraccio e buon Natale!
Massimo 48
Io e mio marito,siamo completamente daccordo su tutto quello che abbiamo letto.Siamo amaraggiati,ma il MILAN è il MILAN….Questi Americani non faranno Storia.LA STORIA SIETE VOI.
CON GRANDE AFFETTO SEMPRE ROSSONERI.
Caro filippo giocavi in difesa ora devi operarti per fare modo di difendere il Milan da questi commercialisti incompetenti (capo Ibrahimovic) grande campione a calciare un pallone ma altro c’è ne vuole .per gestire una società chiamata Milan questo è il mio pensiero personale ciao
Articolo molto interessante… Condivisione totale sui giocatori. Alti e bassi anche da chi ha le capacità per avere solo alti per tutta la stagione.
Il nodo del tutto sta sulle conclusioni. Ci hanno portato via il Milan. Non è più Associazione Calcio Milan, ma FC Milan Club. Una squadra di media classifica americana😪😪 lo hanno voluto fin dall’inizio e con la festa triste per i 125 anni lo hanno consacrato. In realtà abbiamo festeggiato il secondo anno di un nuovo Milan. Speriamo ci sia un cambio di rotta, perché questa è decisamente sbagliata 🙁 forza Milan sempre❤️🖤