C’era grande attesa per la conferenza stampa di presentazione di Sérgio Conceição, il nuovo allenatore del Milan. Ibra, in rappresentanza del Club, prima di introdurre il tecnico, ha colto l’occasione per salutare, ringraziare e scusarsi pubblicamente con Mister Fonseca per le modalità con cui è avvenuto il suo esonero: bene.
Conceição, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti iniziando con l’affermare come le pressioni che un ambiente come quello rossonero porta con sè debbano essere fonte di carica e non di paura: bene, anche se credo che un pizzico di paura che giustifichi il dover essere coraggiosi e la carica che ne derivi sia non solo necessaria ma doverosa. Ha poi sottolineato come i tifosi siano l’anima del Club e come senza di loro sia difficile crescere: bene.
Rispetto alla domanda sul “calcio dominante”, chiaro riferimento ai propositi del suo predecessore, il tecnico portoghese ha risposto: “Il calcio dominante per me significa solo vincere, in una porta bisogna segnare e difendere l’altra, possesso palla e tiki-taka non mi interessano, voglio solo metterla dentro”.
Dissento, come potete immaginare, da questa affermazione: non bene, direi. Il “banalometro” è salito ai massimi livelli e, sinceramente, non me lo sarei aspettato. Lo so, un conto sono le parole ed un altro i fatti ma ciò a cui tengo, oltre ai risultati della squadra rossonera, è la cultura calcistica che, volenti o nolenti, passa anche dalla ricaduta che le affermazioni dei tecnici dei grandi club, e non solo, hanno su tutto il movimento. Ribadisco, il calcio non è semplice ma complesso, non complicato, in qualsiasi modo lo si voglia giocare.
Ma questo importa a pochi, per i tifosi, non sono differenze sostanziali, l’importante è l’esito e se arriveranno i successi il tecnico avrà ragione. Da parte mia ribadisco come il controllo del gioco, quando si ha la palla e quando la palla è nei piedi degli avversari, sia fondamentale e, a lungo e medio termine, sia foriero di risultati.
Alla domanda riguardante i rapporti con Leao ed Hernandez la risposta è stata: “I giocatori per me sono tutti uguali, però mi piace conoscere le loro storie”. La mia esperienza con allenatori di alto livello (Liedholm, Sacchi, Capello e Mazzone tra tutti) mi suggerisce che non sia cosi e che sia necessario concentrarsi sul farlo comprendere agli altri piuttosto che uniformare il contesto. Il che non significa dare privilegi ma prendere atto che la corretta gestione di alcuni giocatori sia fondamentale per costruire i processi che portano alle vittorie; vero è che lo stesso Conceição ha affermato che i comportamenti dei giocatori sono giustificati dalla loro storia, dalla loro famiglia e questo lascia intendere che anch’egli l’abbia ben chiaro.
Mi è piaciuto molto quando ha parlato di responsabilità, di tanto lavoro da fare e dalla sua fiducia nell’affrontarlo. Bene anche la volontà di conoscere a fondo non solo la rosa della 1^ squadra ma anche quelle di Milan Futuro e della Primavera (U20), espressa quando è stato sollecitato sul mercato di gennaio.
“Ho scelto il Milan perché storicamente è uno dei club migliori al mondo. Non ho avuto dubbi nello sceglierlo appena sono stato cercato”, anche questo è stato un passaggio molto bello e significativo di ciò che il Milan rappresenti.
Siamo certi che il nuovo tecnico porterà determinazione, passione, carica, elementi che lui stesso ha definito non negoziabili e che in molti frangenti sono venuti meno.
Sugli aspetti tecnico-tattici credo sarà opportuno aspettare le prime partite ma il messaggio è chiaro: il Milan non può specchiarsi in una bellezza che, oggi, è venuta meno. I giocatori dovranno dare il meglio di sè per recuperare il terreno perduto sia per raggiungere la zona Champions che per fare in modo che l’attuale Champions possa tornare a regalarci soddisfazioni. Anche in un momento come questo, crederci è doveroso.
Buon lavoro Mister e in bocca al lupo!
Forza Milan
3 risposte
Caro Filippo a me sono venuti i brividi quando ho sentito quei concetti così ” primitivi” ai miei occhi, anche se immagino invece molto amati da tanta parte della tifoseria.
Poi anch’io incrocio le dita e spero che sul campo si possano vedere risultati conquistati con uno stile che è nella storia recente del Milan. Si può anche essere più pragmatici beninteso. Capello non era Sacchi ed è evidente che Coincecao tende più a Simeone che s Guardiola. Il Milan non è una squadra costruita per fare questo tipo di gioco, ma è vero che è sempre stata un po’ leggera e poco intensa. Ma appunto per caratteristiche fisiche atletiche mentali dei giocatori non per uno scarso impegno. Quest’ultimo a parte qualche situazione individuale secondo me non è mai mancato. Se il lavoro si ridurrà ad una richiesta maggiore sul lato atletico e della aggressività non andremo lontano. Tra l’altro l’ultima partita considerando gli assenti non è stata affatto una brutta prestazione. Paghiamo sempre i Limiti di una rosa non all’altezza e alla fine molti errori individuali nelle marcature. Comunque, speravo di meglio, ma adesso non resta che sperare che succeda un miracolo. Che bello sport capita, ogni tanto. A dispetto di ogni valutazione. Forza Milan!
Complimenti Filippo! Dopo il grande Gianni Brera, l’antesignano ad litteram della moderna onomaturgia, ci sei sicuramente tu con la sostantivazione appena coniata: “banalometro”! Colpo di penna geniale come erano geniali le tue marcature! Chapeau!
Sperem!! Buon anno Filippo!
Massimo 48
Dico la mia…Fonseca non mi ha deluso.mi ha stancato sua visione di gioco dominante,visto solo al derby e a Madrid…facevo il tifo x Concencao prima che arrivasse Fonseca…sono ottimista,voglio esserlo e vedere un Milan più squadra,più corto più coperto…detto questo,anche poco stile Milan nell esonero affrettato…risalire sarà molto difficile,non impossibile….buon anno a tutti