NON CI PIACE CONTESTARE MA, A VOLTE, È NECESSARIO

Dopo la pubblicazione dell’articolo di Luca Serafini “Le contestazioni fanno soffrire i tifosi” abbiamo ricevuto molti commenti. Tra i tanti pubblichiamo quello inviatoci dal Presidente del Milan club di Melzo Gaetano Corso.

È vero, al tifoso non piace contestare ma, a volte, è necessario.

Sono tifoso milanista, uno di quelli che quando gioca il Milan non c’è per nessuno, e contestare la mia squadra mi fa male, ma vedere la mia squadra del cuore in questo stato mi fa stare ancora più male.

Ma partiamo dall’inizio..

Noi tifosi prima di arrivare a contestare abbiamo pazientato non alcuni mesi ma due anni in cui abbiamo visto smantellare pezzo per pezzo Il Milan costruito da Elliott e dal suo management, un Milan che dopo anni era tornato a vincere lo scudetto.

La proprietà americana non ha ancora capito cos’è il Milan, lo considera solo un brand e un modo per fare business. In questa stagione abbiamo visto scelte a dir poco discutibili.

Hanno affidato la squadra ad un allenatore che lo scorso anno è arrivato quarto nel campionato francese e, a tre giorni dalla semifinale di Supercoppa, lo hanno esonerato senza averlo sostenuto adeguatamente per sei mesi.

Da settembre ad oggi nessuno si è esposto compiutamente. Oggi si contesta anche perché questa società non difende i suoi tifosi, accanendosi in modo inconcepibile contro la tifoseria organizzata di cui faccio parte. Volevo ricordare all’attuale proprietà che i Milan club sono lo zoccolo duro della tifoseria, quelli che non mancano mai, la curva sud è giudicata da tutti una delle miglior curve a livello europeo.

Ad oggi noi tifosi veniamo trattati come clienti tentando di omologarci al pubblico americano più interessato all’intrattenimento.

Nessuna emozione, nessun coro, niente gioia: tutte caratteristiche che contraddistinguono la tifoseria rossonera distinguendola da tutte le altre al mondo. Spero vivamente di poter tornare allo stadio a cantare, gioire, arrabbiarmi in caso di sconfitta perché stiamo parlando pur sempre di sport, non sempre si può vincere.

Ma il Milan, per il nome che porta, per la storia che lo caratterizza, per noi tifosi che dagli spalti viviamo ogni partita con lo stesso entusiasmo, ha il dovere di riprovare a vincere anche la più semplice delle amichevoli.

Il tifoso se vede la squadra dare il 110% non contesterà mai!

Se vede una società con una programmazione seria, che rispetti la tradizione, la maglia e noi tifosi non contesterà mai.

Purtroppo ad oggi non è così.

BIO GAETANO CORSO: Presidente del Milan Club Melzo

FOTO DI GRUPPO DEL MILAN CLUB MELZO

2 risposte

  1. Hai perfettamente ragione, il Milan attuale è allo sbaraglio, senza una gestione che si prende le proprie responsabilità e senza delle linee guida la vedo dura poter tornare a rivedere il Milan degli olandesi. Detto questo per chi come noi ha il Milan nel cuore non può accettare che si spenga così un nome e una squadra che ci ha dato tanto negli anni.

  2. Carissimo Sig. Gaetano seguo il Milan da oltre 60 anni pur essendo nato, vissuto e lavorato per una vita a Roma. Le garantisco che essere tifosi del Diavolo nella capitale non è affatto semplice poiché, causa palmares e lignaggio, risultiamo tra i più odiati di sempre. Può leggere un mio articolo scritto due giorni fa ” Un milanista a Roma” che testimonia la mia iniziazione rossonera dovuta alla mia fulminea “cotta” per Gianni
    Rivera. Da allora e son trascorsi 62 anni ho visto il Milan vincere e stravincere in Italia, in Europa e nel mondo, ma l’ho anche visto due volte in serie B e tante volte in difficoltà societarie e finanziarie ma mai e poi mai ricordo di aver inteso lo strano connubio sgradimento/indifferenza come la scorsa sera a San Siro, ovvero pollice verso alla dirigenza attuale e nessun coro d’incoraggiamento ai nostri giocatori eccezion fatta per l’ingresso di Camarda nel finale.
    È pur vero che è passato più di mezzo secolo ma alla fine dei conti il Milan è sempre il Milan e come tale impone il suo rispetto per il dovuto conseguimento dei traguardi da sempre ambiti nella sua luminosa storia.
    Buon anno a tutti!

    Massimo 48

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