JIMENEZ E CAMARDA, I GIOVANI ADULTI  

Gioca con la serena incoscienza di chi ha fiducia nei propri mezzi, non esita nel puntare e saltare l’avversario, difende crossa e tira…Più che un terzino. Alex Jimenez compirà 20 anni a maggio: acquistato dal Milan per 5 milioni nel 2023 (riscatto pagato l’estate scorsa) è rossonero a tutti gli effetti fino al 2028, ma il Real Madrid – società di origine – si è tenuto il diritto di riprenderselo a 9 milioni quest’anno oppure 12 l’anno prossimo. I dirigenti rossoneri sarebbero già al lavoro per rinegoziare i termini dell’accordo, perché il biondino sta convincendo tutti.

Serio, duttile, ancora da modellare nella struttura fisica eppure senza timore nel contrasto, ha giocato sulla fascia sinistra sia basso che alto e sulla destra che è la sua naturale.

Così come Camarda, quello che entusiasma la tifoserie è non solo il senso di appartenenza, ma quella fame agonistica che lo spinge a volersi affermare, non perdere l’occasione che gli è stata data anche a causa dell’insufficiente rendimento di Theo Hernandez in questa prima metà di stagione. Sono sempre convinto che con i giovani nel calcio e nella vita ci vogliano coraggio, pazienza e attenzione.

Bisogna saper riconoscere il talento, coltivarlo, valorizzarlo, dare la chance di esibirlo, senza però caricare il ragazzo di pressioni o responsabilità superiori al ragionevole.

Il Milan di quest’annata per il momento non è stata la squadra ideale per mettere i ragazzi promettenti del suo vivaio, nella condizione di potersi esprimere con la libertà di testa di Alex o la ferocia di Camarda, i quali mostrano una sorprendente, impermeabile maturità nel non somatizzare l’aura negativa ed anzi caricandosi a molla quando è il loro momento.

Una scossa elettrica che serve alla squadra, all’ambiente, allo spogliatoio, perché con la freschezza di ragazzi adulti nel temperamento e nella mentalità, possono trovare motivazioni – non solo nella concorrenza – anche i più maturi. Anche Coinceçao, così come Fonseca il quale lo ha dimostrato nei fatti, si è presentato dicendo di non fare distinguo tra linea verde e linea più matura: se uno è bravo, se uno è pronto, gioca.

Un’altra porta che si apre sul futuro di questi piccoli campioni e di questa squadra. La quale deve aiutare Jimenez e non viceversa: sono i compagni ad avere il compito di mettere i più inesperti nella condizione migliore per potersi esprimere. Anche se par di capire che Jimenez e Camarda possano fare tranquillamente da soli, sarà dopo la prima o le prime prestazioni negative che si vedrà la loro vera tempra e si potrà capire e quantificare di cosa abbiano bisogno: per il momento, solo di giocare…Buon  2025 di  cuore a tutti gli amici della “Complessità del calcio”.

BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.

3 risposte

    1. Pienamente d’accordo Luca nel percorso da perseguire per far crescere e modellare a mestiere il nostro parco giovani rossonero.
      Ti auguro felicità e salute in questo nuovo anno!
      Massimo 48

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