“E’ difficile battere una persona che non si arrende mai”. Questa frase stasera, col cuore in gola e gli occhi lucidi come non mai, la prendo in prestito dal grandissimo giocatore di Baseball Babe Ruth perchè rappresenta perfettamente quello è stato ben chiaro nella testa e nel cuore del Milan che si giocava la Supercoppa Italiana contro l’Inter allo stadio Al-AWWAL Park di Riyadh…si proprio come una persona…perchè il Milan e’ stato questo…una sola meravigliosa unica cosa. Inutile girarci intorno, l’opinione pubblica dava la squadra rossonera sfavorita, ma il gruppo e’ stato unito e indissolubile facendo si che questo pronostico fosse ribaltato. L’Inter chiaramente arrivava alla partita con la consapevolezza della sua forza ampiamente dimostrata nella semifinale con l’Atalanta, di cui si e’ sbarazzata anche troppo facilmente, il Milan dal canto suo doveva ripartire dal 70′ minuto della partita con la Juventus e dal meraviglioso abbraccio finale della squadra come mai avevamo visto in precedenza. Mister Conceicao ha dato già una sua piccola impronta contro i bianconeri quando con un paio di accorgimenti tattici (Musah in primis) e’ riuscito a svoltare una partita che sembrava la fotocopia delle precedenti esibizioni. Stasera la squadra e’ stata compatta anche nei terribili momenti dello svantaggio.
I rossoneri con il 1-4-2-3-1 con Leao in panchina, si affidano all’inventiva di Capitan America Pulisic, a sostegno di Morata, insieme al giovane Jimenz, Reijnders ad inventare come sempre, con i due scudieri Musah e Fofana. Musah preferito a Bennacer ancora senza ritmo gara, è l’equilibratore ed interverrà a sostegno di Fofana in fase di copertura della nostra retroguardia. La difesa con la conferma del ritrovato Tomori in coppia con Thiaw ed Emerson Royal con Theo sulle fasce. I neroazzurri privi di Thuram (sempre mortale per noi nel derby) affiancano Taremi a Lautaro per il collaudato 1-3-5-2.
PRIMO TEMPO
Il Milan parte deciso e determinato, alto nel pressing rompe spesso la costruzione dei nerazzurri rimanendo corto in venti metri, muovendosi in maniera camaleontica, 1-4-2-4 in pressione alta che diventa velocemente un 1-5-4-1 quando passa in fase di copertura, l’Inter dal canto sua si affida a lunghi cambi di campo per cercare di scardinare la compattezza rossonera. Il Milan gioca bene e velocemente, manca forse qualcosa in fase offensiva, Morata fa movimento ma la sensazione e’ sempre quella, di un area avversaria poco presidiata. I rossoneri con Reijndres al 15 minuto sfiorano la rete, l’olandese che si destreggia al limite dell’area ma calcia male a lato, i nerazzurri rispondono al 22 minuto con un gran tiro in corsa di Di Marco parato magistralmente da Maignan con la mano di richiamo, la partita galleggia in equilibrio, molto per merito di un buon Milan. Alla mezz’ora Inzaghi è costretto a richiamare in panchina Chalanaglou per un risentimento all’adduttore, al suo posto entra Aslani. Nel finale l’episodio che scompagina il tutto, un’ ingenuità di Jimenez coglie la retroguardia sguarnita ed impreparata, troppo, e manda Mkhitaryan in volo sulla fascia sinistra, palla in aerea dove appostato c’e Lautaro, che controlla, tira secco sul primo palo ed è l’1-0.
SECONDO TEMPO
Allacciarsi le cinture e tenersi forte perchè il calcio mostra la parte più spietata e meravigliosa del suo volto, terribile per i deboli di cuore. Si parte immediatamente con una falla….maledizione!!!….del nostro schieramento: al 48 minuto De Vrij trova con un tracciante di quaranta metri che sorprende la nostra disposizione difensiva, molto approssimativa, e pesca Taremi che vola indisturbato davanti a Maignan battendolo di giustezza…sembra la fine.
La squadra ha cinque minuti terribili, il popolo rossonero vede riaffiorare vecchi fantasmi…ma qualcosa stasera sembra essere finalmente nato…entra Rafa Leao per Jimenez ed alla prima incursione centrale, al 52 minuto, viene abbattuto al limite dell’area, punizione. Theo Hernandez concentratissimo tira fuori il compasso e disegna una magia che aggira la barriera e si spenge in fondo alla rete. C’e ancora vita per il popolo rossonero. Dicevamo che e’ nato qualcosa….si e’ nata la rabbia, la cattiveria, la voglia di non arrendersi mai… finalmente…i rossoneri si riversano nel centrocampo nerazzurro con inaudita determinazione, l’Inter e’ sorpresa e sbanda piu’ di una volta anzi tre…con un colpo di testa di Pulisic ed uno di Morata che impegnano Sommer. La nostra corsia di sinistra è, a tratti, illegale.
Leao vola, letteralmente, si beve Bisseck, serve in mezzo Reijnders che tira ma la palla colpisce in pieno volto Bastoni che nega, di fatto, il pareggio. L’Inter dal canto suo gioca a sprazzi e un paio di volte ci fa paura con Lautaro e Taremi. Normale, i rossoneri devono rischiare qualcosa. Il mister capisce che è il momento, cambia Reijnders e Musah ed inserisce Abraham e Loftus Cheek. Inzaghi dal canto suo cambia Di Marco e Mkhitaryan con Carlos Augusto e Zielinski.
Il Milan arretra Pulisic a centrocampo mettendo Abraham in fascia disponendosi quindi con un 1-4-3-3….rischiamo ed il Mister come detto, lo sa. L’Inter sfiora il gol proprio con Carlos Augusto che di testa manda la palla sul palo con Maignan che la ricaccia fuori sulla riga di porta, ma noi, stasera, ci siamo…..80 minuto, Leao lancia Theo che scatta deciso, come solo lui sa fare, palla crossata bassa al centro area dove arriva puntuale Pulisic, con quel movimento mortale che già aveva fatto con la Juventus, procurandosi il rigore, tagliando secco l’area, come un ombra apparsa dal nulla, controllo di sinistro e palla nell’angolo con Sommer che resta di sasso. La partita non si ferma, e’ come un treno ad alta velocità.
Le due squadre pur stremate cercano comunque di prevalere l’una sull’altra, non vogliono andare ai rigori, lo testimonia il grande recupero di Thiaw su Frattesi solo in area all’ 87 minuto….ma e’ Rafa Leao che fa la giocata decisiva al 92 minuto, da vero leader (finalmente). Prende palla sulla trequarti e attacca cattivo lo spazio bruciando Bisseck , serve in mezzo per l’accorrente Abraham che di piatto gonfia la rete per il definitivo 2-3 che vuol dire Supercoppa al cielo per capitan Calabria.
Finisce così uno dei derby più belli mai visti (sicuramente a livello emotivo), che ci fa capire come questa squadra, se vuole, quando prende consapevolezza della propria forza, può dare grosse soddisfazioni ad un popolo rossonero caduto in depressione. Il Mister Sergio Conceicao ha ricompattato un ambiente che si era perso, ora occorre continuare a lavorare duro sui nuovi principi da rodare e, soprattutto, su alcuni atteggiamenti tattici in cui ancora purtroppo siamo carenti, in alcuni momenti della partita.
Pensiero personale, ma non tanto, la speranza che dal mercato arrivino 2/3 elementi validi (una punta ed un terzino…assolutamente) a completare una squadra che stasera ha ritrovato il suo vecchio grande cuore…il vecchio grande unico cuore rossonero.
IL TABELLINO
INTER-MILAN 2-3 (pt. 1-0)
INTER (1-3-5-2) – Sommer; Bisseck, De Vrij (84′ Darmian), Bastoni; Dumfries, Barella (84′ Frattesi), Calhanoglu, Mkhitaryan (66′ Zielinski), Dimarco (66′ Carlos Augusto); Lautaro Martinez, Taremi. All.: Inzaghi.
MILAN (1-4-2-3-1) – Maignan; Emerson Royal (87′ Calabria), Tomori, Thiaw, Theo Hernandez; Musah (77′ Abraham), Fofana; Jimenez (50′ Leao), Reijnders (77′ Loftus-Cheek), Pulisic; Morata. All.: Conceiçao.
ARBITRO: Simone Sozza della sezione di Seregno.
GOL: 46′ pt. Lautaro Martinez (I), 47′ Taremi (I), 52′ Theo Hernandez (M), 80′ Pulisic (M), 93′ Abraham (M).
ASSIST: Taremi (I, 1-0), De Vrij (I, 2-0), Theo Hernandez (M, 2-2).
AMMONITI: Mkhitaryan, Dumfries, Barella, Bastoni (I), Tomori (M).
NOTE – Recupero 1’+5′.
BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .
4 risposte
Che dire, carissimo Stefano? Complimenti per il pezzo, rileggendolo riaffiora tutta l’emozione per questa vittoria che forse non avevamo nemmeno immaginato nei sogni più belli. Perchè l’Inter è stata per noi, per un pò di tempo una bestia nerissima, e perchè loro hanno una struttura e un potenzionale al momento superiore a noi. Ma questo è il bello del calcio e lo sai benissimo pure tu che da sempre racconti le favolose imprese delle squadre inglesi. Mi è piaciuto il coraggio, il voler vincere che era mancata nella gestione Fonseca o forse apparsa soltanto a tratti. Abbiamo messo un trofeo in bacheca, cosa che dovrebbe avvenire con più frequenza per una squadra come il Milan. Speriamo che sia l’alba di una nuova era.
Pezzo stupendo Stefano, Chapeau!! Se Concecao fosse arrivato a inizio stagione di sicuro respireremmo un’aria di classifica ben più rarefatta.
Temo che sia tardi per recuperare il podio per lo scudetto ma ci sono altre due competizioni in ballo e questo coach lusitano con il sigaro in bocca che sta tra il profano, l’Al Capone e il sacro, Winston Churchill sembra proprio aver le idee chiarissime.
Buona giornata.
Massimo 48
grazie caro Massimo ♥️gentilissimo…proviamoci con un bel piazzamento Champions
grazie Vincenzo, penso che con un piccolo sforzo economico a Gennaio la squadra possa giocarsi anche il campionato, magari per un bel posto champions.