Dopo la sofferta e tribolata vittoria in rimonta, con un dopogara scoppiettante, contro il Parma, il Milan ritornava sul palcoscenico europeo per conquistare l’accesso diretto agli ottavi di finale. I rossoneri, ospiti della Dinamo Zagabria di Fabio Cannavaro, impegnati in una sfida che non doveva essere assolutamente sbagliata, perchè si giocava una grossa fetta della stagione sia come squadra che come Società, con inevitabili conseguenze sul mercato che sta per concludersi.
Inutile nasconderlo, noi tutti speriamo in un finale della sessione trasferimenti di gennaio che possa regalarci quelle pedine che andrebbero a completare una rosa per molti versi incompleta. L’accesso agli ottavi di finale ci avrebbe garantito un assegno intorno ai 75 milioni che sarebbe stato un toccasana per sferrare gli ultimi colpi del mercato in maniera decisa e risoluta. Adesso tutto diventa maledettamente difficile e complicato.
La trasferta non era facile ma neanche proibitiva, la Dinamo aveva proprio nella difesa il suo principale punto debole, lo scarso sincronismo nelle chiusure e la concessione di vere e proprie praterie avrebbero dovuto regalare ghiotte opportunita’ per i nostri attaccanti. La squadra di Fabio Cannavaro veniva da qualche sconfitta di troppo in questa stagione sia in campionato sia in Champions, specialmente il roboante 9-2 subito a Monaco di Baviera dal Bayern.
Il Milan si e’ presentato al match con il consueto modulo 1-4-2-3-1, con la conferma del guerriero Pavlovic al centro della difesa con Gabbia e la sorpresa Tomori a destra, solita mediana con Fofana e Musah, solito trio a supporto Morata: Leao , Pulisic e Reijnders. La Dinamo dal canto suo schierava un 1-4-3-3 molto attendista, con il bomber Kulenovic, la vecchia conoscenza Pjaca e con l’interessante Baturina. Da sottolineare le assenze importanti di Susic e Petkovic.
PRIMO TEMPO
Al fischio d’inizio è il Milan ad avere l’iniziativa del gioco ma dopo pochi minuti affiorano immediatamente i consueti problemi strutturali e di manovra, che appare lenta, impacciata ed imprecisa. La Dinamo dal canto suo fa la partita che doveva fare, servita dai rossoneri su un piatto d’argento, chiude tutte le linee di passaggio rimanendo attenta, compatta ed ordinata in difesa, pronta a ripartire veloce in contropiede, niente di trascendentale, ma quanto basta per mettere sotto scacco un piccolo Milan, piu’ che deludente. Al 18 minuto, al termine di un giro palla a tratti stucchevole dei nostri giocatori, la palla arriva dietro a Gabbia che incespica goffamente perdendone il possesso, Baturina e’ sveglio a cogliere la ghiotta occasione, ad involarsi solitario davanti a Maignan e a batterlo per l’1-0.
La svantaggio inatteso non smuove i rossoneri dal loro torpore, a tratti indisponente, anzi i nostri giocatori col passare dei minuti iniziano ad innervosirsi e fioccano le prime ammonizioni sia per Musah che per Pulisic. In attacco niente, neanche un tiro in porta. Morata latita, Leao e’ evanescente incartandosi su se stesso ogni volta che entra in possesso di palla, il centrocampo privo di idee e forza fisica, la spinta da dietro di Theo mai pervenuta.
Al 38 minuto, all’ennesima ripartenza della Dinamo, Musah strattona ingenuamente un avversario e prende il secondo giallo che vuol dire espulsione, la partita si trascina stancamente verso il finale di tempo fino al 46 minuto quando al termine di un’altra veloce ripartenza, la Dinamo va vicinissima al raddoppio con un tiro di Kulenovic, pescato magistralmente da Baturina (migliore in campo), che esce di poco a lato.
SECONDO TEMPO
La partita riprende con il Milan che effettua due cambi Chukuweze e Terracciano per Morata e Gabbia. Sembra che l’entrata di Chukuweze porti un po di vivacità al gioco dei rossoneri, ma è ancora la Dinamo a vedersi annullare dall’arbitro una rete per fallo di mano dello scatenato Baturina al 49 minuto. Il nuovo ed obbligato schieramento vede la nostra squadra ridisegnata in attacco cosi: Leao al centro, Pulisic a sinistra e Chukuweze a destra. Al 52 minuto, su una azione dalla sinistra dopo un giro palla finalmente piu’ veloce, Pulisic pescato al centro dell’area, in girata, sigla il pareggio.
I rossoneri però non riescono mai a prendere in mano le redini del gioco. Al 55 minuto, viene annullata un’altra rete alla Dinamo, stavolta per fuorigioco, e dopo alcuni minuti ,al 60′, Pjaca pescato sulla sinistra della nostra area, con una difesa molle e ferma, controlla la palla e, con Tomori in colpevole ritardo, batte in diagonale Maignan.
L’ultimo vero brivido della partita arriva due minuti dopo quando Rafa Leao, imbeccato da Pulisic, salta il portiere che lo stende, l’arbitro fischia il calcio di rigore ma, richiamato dal Var, revoca l’iniziale decisione per una “presunta” gomitata di Leao. Il forcing finale della nostra squadra è confuso, siamo sfilacciati e con poca logica di gioco. Si arriva cosi, tristemente, al fischio finale con l’amaro in bocca per l’ennesima occasione mancata. Saranno playoff.
La preoccupazione che si insinua dentro di noi ancora di più, è la mancanza di reattività della squadra anche in una partita che avrebbe potuto e dovuto dare finalmente uno slancio e una svolta positiva al prosieguo della nostra stagione.
Ancora una volta i giocatori deputati a prendere per mano la squadra e trascinarla all’obbiettivo sono clamorosamente mancati. Adesso ci attende il Derby e poi i playoff di Champions che possono vederci affrontare la Juventus o il Feyenoord
Auguriamoci che la Società possa fare uno sforzo in questi ultimi giorni di mercato e portare a termine un paio di trattative importanti e, soprattutto, che i nostri attuali giocatori si guardino dentro e trovino quella forza e motivazione che possa portarli su quella strada che merita quella maglia che indossano. Una maglia che deve essere onorata per quello che rappresenta da 125 anni in tutto il Mondo.
FORZA MILAN !
TABELLINO
DINAMO ZAGABRIA-MILAN 2-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: 19′ Baturina (D), 53′ Pulisic (M), 60′ Pjaca (D)
DINAMO ZAGABRIA (1-4-3-3): Nevistić; Théophile-Catherine, Mmaee, Torrente, Pierre-Gabriel (92′ Jakirović); Ademi (70′ Rog), Mišić; Stojković (74′ Cordoba), Baturina (92′ Mbuku), Pjaca (70′ Ristovski); Kulenović. A disposizione: Filipović, Zagorac, Mikić, Pavić, Ćutuk, Hoxha, Špikić. Allenatore Fabio Cannavaro
MILAN (1-4-2-3-1): Maignan; Tomori, Gabbia (46′ Terracciano), Pavlović, Hernández; Fofana, Musah; Pulisic, Reijnders (82′ Abraham), Leão (82′ Okafor); Morata (46′ Chukwueze). A disposizione: Sportiello, Torriani, Bartesaghi, Bennacer, Camarda. Allenatore Sergio Conceição
ARBITRO: François Letexier (FRA)
AMMONITI: Mišić, Pjaca, Nevistic (D); Pulisic, Musah, Maignan (M)
ESPULSI: al 39′ Musah (M) per doppia ammonizione
NOTE: Angoli 5-4. Recupero 4′ pt e 7′ st.
BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .
4 risposte
Analisi perfetta la tua, Stefano! Quando questa squadra deve fare il passo decisivo inciampa, cincischia goffamente, così come Gabbia. La Dinamo era un avversario assolutamente alla portata, anche sul suo campo. Abbiamo perso una ghiotta occasione per evitare i play off che a quanto pare saranno maledettamente complessi. Dà fastidio l’indolenza dei giocatori chiave che tante volte si eclissano dal gioco. Sul mercato si dovrà assolutamente fare qualcosa…intanto all’orizzonte si profila un altro derby
grazie vincenzo
Cosa dire a te Stefano, Chapeau!
L’articolo, la cronaca, il commento sul match non fa una grinza ed è tutto perfettamente condivisibile. E allora cosa dire al nostro vecchio Milan dopo questa ennesima sconfitta? Mi vengono in mente due celebri lemmi l’uno dal sapore toscaneggiante: “L’è tutto da rifare!”… e per l’altro ho dovuto varcare le Alpi e urlare: “Merde!“
Non è dunque questione di allenatori perché i due lusitani si sono praticamente, anche se con stili diversi, equivalsi sul campo, eccezion fatta per la Supercoppa in Arabia dove una strana mistura di new-coach-air assommata ad un paradisiaco unguento per il rinforzo della muscolatura dei glutei aveva condotto il ns Diavolo a sollevare il 50°trofeo della sua storia. E adesso dopo aver perso ben 75 mil. di €, rischiare di uscire nell’odierna
C. L. e per giunta di non centrarne la qualifica nella prossima, probabilmente proseguire in campionato in forma del tutto anonima, viene dunque da chiedersi :
“Siamo sicuri che proprietari, dirigenza, staff tecnico, allenatori e calciatori si rendano conto di collaborare in uno dei più prestigiosi team da che il calcio venne inventato?”
Forse la risposta da dare l’aveva già scritta due secoli fa il buon Manzoni! E questo ci rattrista cupamente!
Purtuttavia ci resta ancora un filo di voce per sussurrare Forza Milan, sempre, ovunque e comunque!
Buona giornata.
Massimo 48
Chapeau a te Massimo… credo che la dirigenza nn sappia dove sia finita … anzi penso che creda di saperlo… di essere in un baraccone tipo amaricano fatto di drive in , patatine , hot dog …la loro cultura purtroppo non ha storia se vedi bene anche in inghilterra e’ la stessa cosa a scapito di milioni di appassionati che hanno storia …. eccome !!!