LA GRAZIA DEL VOLO, DELL’ANIMA E DEL TUFFO DI TESTA

È accaduto tutto in un istante: un traversone dalla sinistra di Marten de Roon, un primo tocco di testa, a sovrastare il diretto avversario, di Raoul Bellanova, che ha inviato il pallone verso il centro dell’area e lì, in mezzo alle maglie bianconere, Retegui è emerso come un rapace affamato.

Quando un giocatore segna di testa, in tuffo, mi balza sempre alla mente il leggendario pareggio di Marco Van Basten, al Santiago Bernabeu, nella partita di andata del doppio confronto in semi-finale contro il Real Madrid (Coppa dei Campioni 1988-1989), prima di vincere 5 a 0 il ritorno e 4 a 0 la finale a Barcellona contro la Steaua Bucarest. Per i più giovani, eccolo…

In quella serata di ormai tanti anni fa, Tassotti scrisse la prefazione di uno dei goal più emblematici nella storia del calcio, con un cross a mezza altezza, nemmeno troppo facile da gestire, a dire la verità; e infatti, è da ciò che sembra complicato che spesso nasce la bellezza, vero?

Il paragone tra Marco Van Basten e Mateo Retegui non può esistere, certo, ma, quanto sono belli da vedere, per coordinazione, per grazia, per tempi di anticipo sul difensore, i goal in tuffo di testa? Non sono espressione di bellezza, quella che né tecnica, né tattica individuali possono allenare (e che forse non si può insegnare), sebbene ne siano per lo meno la base?

Il colpo di testa è uno dei principi di tecnica individuale, secondo la scuola di Coverciano, insieme alla guida della palla, il calciare e ricevere, il contrasto e la rimessa laterale (parata del portiere a parte, in questo caso); è parte di quei primi concetti che insegnano ai corsi territoriali per allenatori di base e che sono da mandare a memoria prima di inoltrarsi in qualsiasi altro discorso tecnico oppure tattico.

Peccato però, oppure per fortuna, nessuno ti insegna la bellezza dei gesti tecnici perché i giocatori li fanno poi propri, li interpretano, li eseguono seguendo il loro istinto, e per fortuna, ripeto, in modo da farci apprezzare il gioco, la sorpresa, l’istante. Sarà “Allegriano” come pensiero?

Martedì 14 gennaio 2025, il cielo sopra il Gewiss Stadium di Bergamo sembrava trattenere il fiato. La partita tra Atalanta e Juventus era giunta in un momento cruciale, un equilibrio sottile di tensioni e speranze. Poi, al minuto 78, il calcio si è di nuovo trasformato in poesia.

Un movimento tra i difensori su quel passaggio che sarebbe poi diventato “Second Assist”, se vogliamo chiamarlo come da definizione della metric di data analysis che lo identifica, di Marten de Roon.

Un altro alle spalle del secondo difensore, sul lato cieco, davanti alla porta, rispetto alla palla, seguendo l’azione di tecnica e potenza fisica di Raoul Bellanova.

Poi, quel gesto tecnico in volo, che è così puro istinto, quasi inconscio.

Per dire altrimenti, prima i movimenti da attaccante vero, puro, da area di rigore, tra i difensori, poi quello alle spalle, sul lato cieco del difensore davanti a lui. Infine, l’istinto di lanciarsi per anticiparlo e colpire di testa in torsione.

No, non è il goal di Marco Van Basten al Santiago Bernabeu, non resterà nella leggenda, ma non era nemmeno solo un goal per l’attaccante naturalizzato italiano; era un messaggio, dopo settimane di assenza per infortunio, per dire a tutti che lui c’è ancora, il suo cuore batte ancora per l’Atalanta, la sua anima appartiene a Bergamo.

In un goal in tuffo di testa, in quel tipo di gesto acrobatico c’è tutto, o almeno tanto della dimensione metafisica del gioco pìù bello del mondo: il sacrificio, la speranza, la bellezza di un gioco che, appunto, non è solo tecnica o tattica e in cui un giocatore deve mettere cuore, coraggio e sogno. Ripeto, non è il goal di Marco Van Basten (scusate se continuo a scrivere il nome del Cigno di Utrecht ma se amo il calcio è merito suo), ma Retegui ha regalato a Bergamo una notte da ricordare, un’istantanea da custodire come un tesoro.

BIO: Luca Bertolini, classe 1979, è allenatore Uefa B, ha allenato tutte le annate nei settori giovanili della sua zona (Parma) e propone anche sedute individuali e a piccoli gruppi da due anni. Collabora dal 2017 con editori italiani, inglesi e statunitensi, pubblicando video analisi, articoli e libri di tattica e metodologia per l’allenamento. Inoltre, è traduttore dall’inglese all’italiano. Email: info@lucamistercalcio.com

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