UNA PALLA SGONFIA E QUEL CAMPETTO…

Passeggiavo per le vie di Oderzo il 31 dicembre riavvolgendo il nastro dell’anno che stava per terminare. Ad un certo punto mi fermo, osservo quasi incantato. Un gruppetto di ragazzini, una palla, un campetto da calcio creato al momento, 4 paletti storti a delineare le porte…e partono i ricordi.

Ricordi di ginocchia “sbucciate”, ricordi di “chi fa l’ultimo goal vince tutto”, ricordi di pianti se perdevi e di mamme che urlavano “vieni a casa che è buio!”. E il ragazzino più grande? Beh, lui andava in porta…e se eri in dispari? “il pallone è mio e decido io chi gioca”. Poi alla fine in quel campetto tutti trovavano il proprio spazio, tutti giocavano finché il buio non ti faceva più vedere quel pallone spesso sgonfio…ma che importava, l’importante è che si potesse calciare! E arrivavi a casa sudatissimo sapendo già che ti prendevi un po’ di “carne” dalla mamma…sperando poi che non ci fosse fango.

E sì, mica si rinviava al giorno dopo, anzi. La “battaglia” su quel campetto si faceva ancora più entusiasmante se c’era pantano! E andavi a casa con il fango fin dentro le orecchie ma felice…sapendo che le urla della mamma si sarebbero sentite fino in piazza! Si, felice e stanco ma con la voglia che arrivasse il giorno dopo, magari con pochi compiti da fare, così da poter passare con i tuoi amici in quel campetto e con quella palla sgonfia più tempo possibile, era il massimo della vita.

Certo, un campetto creato al momento, un pallone “mezzo sgonfio”, le urla per un goal alla Paolo Rossi o per una parata alla Dino Zoff, le ginocchia rigorosamente “spellate” …cose semplici che regalavano a noi ragazzini tanti sorrisi, felicità e spensieratezza.

Continuo la mia passeggiata per le vie di Oderzo con l’immagine di questo semplice e significativo quadretto che quei ragazzini mi avevano regalato… e con la speranza che diventi un simbolo per questo 2025, c’è tanto bisogno di semplicità, di sorrisi e di comunità soprattutto fra i giovani.

BIO: Gianni Gabatel

Nato a Motta di Livenza (TV) 1974

Residenza attuale a Oderzo (TV)

Da 20 anni lavoro nell’azienda della famiglia di Martina mia moglie con la quale abbiamo 3 splendidi figli. Il mio ruolo è Direzione Commerciale del Gruppo Eureka Point e Direzione Generale di Point. Sono aziende che lavorano per la maggior parte nel mondo del Mobile con un turnover di 75 milioni di euro. Lavoriamo principalmente in Europa ma con una visione mondiale. Ho avuto la fortuna di giocare a calcio e ho accarezzato il mondo del professionismo avendo trascorso 3 splendidi anni nel mitico Foggia di Zeman. Io in realtà facevo parte della Primavera ma ho avuto la fortuna di condividere il ritiro estivo, amichevoli e diverse convocazioni con la Prima squadra dove spiccava il mitico trio Signori, Baiano e Rambaudi. Poi nella mia umile carriera ho militato fra l’Eccellenza e la serie D.

Mi piace molto scrivere articoli di vario genere, soprattutto su tematiche legate ai giovani. Scrivo per una rivista/mensile locale e mi appassiona molto. Ho avviato una mia Associazione “INSIEME PER VINCERE” dove creo con un team di amici eventi fra Impresa Cultura e Sport/Parasport con il fine che è sempre la beneficenza. Sosteniamo con questo progetto Onlus e realtà che si occupano di seguire nello Sport i ragazzi più fragili. Siamo vicini agli Azzurrini di Gianluca Zambrotta che si occupa dei ragazzi autistici nello sport, alla Real Eyes Sport di Daniele Cassioli che si occupa di sport con i ragazzini ciechi ect…INSIEME PER VINCERE è la mia più grande soddisfazione dopo la mia famiglia. Abbiamo un grande legame con Milano e Como grazie all’amicizia con Olivier una persona speciale che è il trade union dell’asse Veneto Lombardo su iniziative benefiche. Grazie a questa amicizia ho conosciuto campioni speciali come Filippo Galli, Gianluca Zambrotta, Massimo Ambrosini ect.. e giornalisti come Luca Serafini. Certo, campioni nello sport ma soprattutto persone semplici dai grandi valori dove stiamo condividendo dei progetti con l’obiettivo di regalare anche solo un sorriso ad un bambino più sfortunato.

E le prossime sfide? Guardare avanti con coraggio e passione in tutto quello che si fa…

2 risposte

  1. Bello che a scrivere su questo blog sia un mio quasi conterraneo.
    Da San Donà a Motta la distanza è breve.
    Un caro saluto e complimenti per il pezzo!
    Alessio

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