PERUGIA – MILAN FUTURO 0-0: TORNA CAMARDA, MA UN PUNTO SERVE A POCO

Il pareggio a reti bianche contro il Perugia mostra una squadra equilibrata, ma non regala i tre punti. Bene il giovane centravanti, che dialoga bene con i compagni e deve finire la stagione giocando in questa squadra.

La scorsa settimana avevamo terminato la cronaca della partita contro il Legnago con queste parole: «A Francesco Camarda farebbe un gran bene giocare con regolarità, al Milan Futuro farebbe bene contare su una punta che vede la porta e al Milan quello vero (se esiste ancora) farebbe bene far maturare il suo campioncino, per il quale si può ormai parlare di stagione sprecata». Qualcuno deve averci ascoltato: perché nel match casalingo contro il Perugia di sabato 8 marzo Camarda ha giocato da titolare, dopo una lunga tournée che lo ha potato a visitare le panchine di mezza serie A. Il giovane numero 9 non ha segnato, diciamolo subito, ma ha dato l’impressione di poter essere molto utile alla causa del Milan Futuro.

Modulo: si torna all’antico

Archiviando l’anomalo 1-4-3-3 di una settimana fa – quello con i due incursori Fall e Omoregbe schierati sullo stesso lato – Oddo ha messo in campo una formazione dal sapore “boneriano”: davanti a Noah Raveyre, di nuovo una difesa a tre guidata da Camporese con Coubis e Minotti ai lati, che ormai sembra la soluzione preferita da chiunque sieda su quella panchina; centrocampo a cinque con Malaspina play, Sandri e Branca ai suoi lati, con Quirini a destra e Bozzolan a sinistra; in attacco, il già citato Camarda con lo scudiero Diego Sia in appoggio. Una squadra, al netto dei gusti personali, costruita con raziocinio ed equilibrio.

Il Milan parte subito bene, e arriva qualche occasione: con Quirini al 6’, su contropiede condotto da Camarda; con Camporese al 7’, che sull’angolo colpisce di testa il lato superiore della traversa; ancora in transizione con un fraseggio Sia-Camarda-Sia, con quest’ultimo che si vede fermare la palla sulla linea dal difensore Dell’Orco. Già da queste poche note si capisce come Camarda sappia rendersi utile in tanti modi: correndo con il pallone fra i piedi, dialogando nello stretto, rifinendo. È chiaro: da lui ci si aspetta il gol, ma intanto vederlo in campo è un piacere per come partecipa alla manovra con tecnica e mobilità che pochi attaccanti di questa categoria possono vantare.

Sempre nel primo tempo, un altro paio di altre occasioni sfruttate male da parte dei rossoneri, con Branca e Sandri, le due mezzali, che vanno al tiro ma senza precisione. Un’occasione anche per il Perugia, con Mezzoni, lasciato solo sul secondo palo, che spedisce inspiegabilmente fuori. I primi 45 minuti, comunque, hanno messo in mostra una squadra razionale nelle scelte e nella disposizione in campo, dinamica, vivace, reattiva sulle seconde palle. Segno – come abbiamo scritto tante volte e come lo stesso Bonera ha ammesso – che non sono tanto gli interpreti a mancare, quanto l’intensità per giocare contro formazioni professionistiche.

Il secondo tempo si apre con qualche altra buona combinazione con Camarda e Sia al centro, supportati dagli esterni o dalle mezzali. Al 53’ lo stadio tiene il fiato sospeso: Camarda accusa un dolore al ginocchio, si ferma, riparte, poi si abbatte nuovamente a terra. Ovviamente si teme per qualche trauma articolare, ma deve trattarsi di una botta: intervengono i sanitari e dopo due lunghissimi minuti l’attaccante si rialza in piedi, facendo segno che è tutto ok.

Al 62’, in ogni caso, Oddo cambia la coppia di attacco: fuori Camarda e Sia, dentro Magrassi e Omoregbe, eroe contro il Legnago con il suo incontenibile coast-to-coast. Poco dopo, tocca al Milan, con l’attento Camporese, salvare sulla linea un tiro di Kanoute che aveva già saltato anche Raveyre. Parità anche in questo. Al 73’ Alesi entra al posto di Sandri, ma non cambia la struttura della squadra. Un minuto dopo, Branca mette in mezzo una gran palla su punizione, sulla quale Coubis arriva di piede, ma manca la porta. Qualche minuto dopo, ancora una grande occasione che parte da Bozzolan sulla sinistra e che Magrassi colpisce male.

L’equilibrio c’è, il gol non ancora

Come si vede da questo lungo elenco di “quasi”, una partita ben giocata dal Milan Futuro contro una squadra di spessore ma non inarrivabile (il Perugia è 13esimo con 33 punti, dieci più del Milan), che si sarebbe potuta vincere, ma che, almeno, non ha messo in mostra le lacune caratteriali che quest’anno abbiamo visto troppe volte, l’ultima delle quali, davvero sanguinosa, una settimana fa contro il Legnago quando, in vantaggio di un uomo e di un gol, non siamo riusciti a portare a casa nemmeno un punto.

Ci auguriamo che la cura Oddo-Tassotti stia dando equilibrio e serenità, anche se il tempo stringe e il Milan è oggi ultimo in classifica e pertanto attualmente retrocesso; ci auguriamo inoltre che Francesco Camarda possa proseguire la sua stagione in questa squadra, per gli stessi motivi ricordati in apertura: lui ha bisogno di giocare, il Milan Futuro ha bisogno di gol. Un’ultima menzione per Mattia Malaspina, uno dei prediletti di chi scrive: ieri il “piccolo Gattuso” ha corso, ha recuperato un numero infinito di palloni, ha cercato di giocarli sempre con grande buonsenso (passaggio indietro quando era chiuso, passaggio avanti se aveva visuale), confermandosi giocatore di grande carattere, concretezza e umiltà. Fa effetto  vederlo giocare con la maglia numero 6, una maglia che non siamo abituati a vedere in campo: la sua maglia è la numero 8. Magari in prima squadra, con calma, fra un anno o due, a fare quella “vita da mediano” (sì, lo so che Ligabue è interista) di cui in questo periodo, fra eccesso di fantasisti e giocatori fuori ruolo, c’è un gran bisogno.

Frase per i social:

BIO: Luca Villani è nato a Milano il 31 gennaio 1965. Giornalista professionista, oggi si occupa di comunicazione aziendale e insegna all’Università del Piemonte Orientale. Tifoso milanista da sempre, ha sviluppato negli anni una inspiegabile passione per il calcio giovanile e in particolare per la Primavera rossonera. Una volta Kakà lo ha citato in un suo post su Instagram e da quel momento non è più lo stesso.

2 risposte

  1. Non prontissimo per la serie A. Utilissimo in futuro milan. Io non sono eretico ma mi piace come pensa l’eretico. o step by step o sei un super .

  2. Magari sono un pessimista ma la vedo male. Tra l’altro credo che se retrocede Milan Futuro debba necessariamente essere sciolto, dato che le norme federali prevedono la risoluzione dei contratti dei calciatori in caso di retrocessione dalla serie C (professionisti) alla serie D (dilettanti). Ovviamente si potrebbe sempre sperare in un ripescaggio… altrimenti sarebbe un ulteriore danno economico (non lieve) di una stagione catastrofica. Non sarebbe male se qualche addetto ai lavori facesse chiarezza su questo aspetto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *