MILAN FUTURO – TERNANA 1-0: VITTORIA PESANTE

Nove punti nelle ultime tre partite. Ma contro gli umbri, secondi a 70 punti, c’è voluta un’impresa: gol di Quirini su assist di Camarda, Nava para un rigore. E poi tanto sacrificio da parte di tutti. Mancano due partite (da vincere) e poi i playout

Nel weekend in cui il Milan “grande” gioca quella che forse è la sua miglior partita della stagione per punteggio e per gestione, una bella sorpresa arriva anche dalla nostra Under 23, chiamata a confermare il positivo stato di forma che l’ha portata a vincere le ultime due partite. Di fronte la Ternana seconda in classifica, 70 punti contro i nostri 30, per quella che ha tutta l’aria di un’impresa. Sarebbe stato un derby fra terzini destri rossoneri, Oddo contro Abate, se quest’ultimo non fosse stato recentemente esonerato (è la seconda volta in stagione, la prima volta la decisione del presidente è rientrata in seguito alle pressioni dei giocatori): invece è Fabio Liverani a sedersi sulla panchina degli umbri.

Buon inizio, buon finale di tempo

Oddo schiera il suo classico 1-3-5-2 con Lapo Nava in porta, il pacchetto difensivo formato da capitan Camporese affiancato da Coubis e Bartesaghi, il centrocampo a cinque con Quirini a destra, Branca e Sandri mezze ali, Malaspina centrale e Alesi largo a sinistra, l’attacco “leggero” con Camarda e Ianesi. Per dieci minuti il Milan Futuro gioca alla pari rispetto alla più blasonata avversaria, se non meglio: poi inizia a far fatica, perde molti palloni in uscita che – ovviamente – si trasformano in altrettanti pericoli. Camarda, che talvolta torna addirittura in area a difendere, è evidentemente un po’ nervoso per la cronica mancanza di palloni giocabili. Ma il Milan si riaccende nel finale e l’energia viene sempre dalla fascia sinistra: al 40’ Alesi conduce un bel contropiede, al 42’ da sinistra arriva una bella palla per la testa di Sandri che manda fuori; sono le prove generali. Al 45’, nel corso dell’unico minuto di recupero assegnato dall’arbitro, di nuovo Alesi – oggi ispiratissimo – parte palla al piede sulla sinistra, la cede a Camarda che si decentra in posizione di esterno e mette un bell’assist in mezzo sul quale è bravo Quirini a tuffarsi plasticamente per colpire di testa: è il gol dell’1-0, sul quale si concludono i primi 45 minuti di gioco. Un risultato che premia i ragazzi di Oddo per l’impegno e la compattezza con cui hanno tenuto a bada un avversario molto più forte: basti pensare che la Ternana (62 gol fatti) schiera contemporaneamente il primo e il quinto marcatore del girone, Cicerelli con 18 gol e Cianci con 12, mentre il Milan di gol ne ha fatti 33 in totale, subendone 53.

Secondo tempo, il campo è in salita

Il secondo tempo si apre con un’azione ancora da sinistra, su cui il portiere anticipa Camarda. Qualche minuto dopo è lo stesso Camarda, evidentemente affamato di gol, che cerca uno “split”, ovvero di passare fra due difensori nell’area piccola, ma viene fermato. Al 56’ c’è una rovesciata volante di Curcio, su cui Nava para con un riflesso abbastanza miracoloso. Un minuto dopo, bel contropiede di Ianesi, che però tira fuori. Poi iniziano i cambi: Bozzolan sostituisce Malaspina e Alesi si trasferisce all’interno del campo, dove però è meno libero e perde quell’elettricità che ne aveva fatto il giocatore più propositivo del Milan in tutto il primo tempo. Da qui in poi, la partita si mette su un piano inclinato: Ternana che gioca palla al piede, e che palleggia molto bene, e Milan che si difende un po’ disordinatamente, con i tanti lanci lunghi che restituiscono ogni volta il possesso agli avversari. Al 65’, forse con l’idea di sfruttare proprio i tanti disimpegni della difesa, Oddo cambia in blocco l’attacco: fuori Camarda e Ianesi, dentro Magrassi e Turco, più chili e più centimetri per l’ultimo terzo di partita. Il piano riesce a metà: Magrassi, in particolare, è generosissimo nel cercare di tenere palla per far salire la squadra; d’altra parte, i palloni su cui il gigante rossonero può avventarsi sono pochi e in compenso il Milan ha perso i suoi giocatori più veloci, in grado di far ripartire il contropiede. In buona sostanza, non riusciamo più a uscire dall’area. E, dai e dai, arriva l’episodio decisivo: al 77’, un minuto dopo il cambio Magni-Quirini, Branca – che con l’uscita di Malaspina ha dovuto assumersi maggiori responsabilità difensive – commette un fallo abbastanza inspiegabile, specie data la sua esperienza, abbattendo Cicirelli sulla linea dell’area di rigore, in una situazione non particolarmente pericolosa. Lo stesso Cicirelli, top scorer del girone, va sul dischetto e fa partire un tiro – abbastanza debole – verso la destra di Nava che capisce tutto e suggella una partita perfetta bloccando il pallone con una parata che vale oro. La partita riprende secondo lo schema già in atto: la Ternana attacca, scambiando con pulizia, il Milan si difende come può: in questo finale è decisivo Magrassi che lotta fino all’ultimo e ha anche un’occasione su cross di Bozzolan. I quattro minuti di recupero sembrano un’eternità: al 92’ uno stanchissimo Coubis svirgola un rinvio facile e regala un calcio d’angolo alla Ternana, su cui para ancora Nava. Branca, anche lui encomiabile per spirito di sacrificio, tiene palla e la porta verso la bandierina nella metà campo avversaria quando finalmente arriva il triplice fischio.

Evitare i playout?

Non c’è il due senza tre. Il Milan Futuro vince una partita fatta di tanto, tanto sacrificio e si porta a 33 punti, di cui nove nelle ultime tre partite. Il primo posto utile per la salvezza diretta è a quota 39, occupata da Ascoli e Campobasso: anche vincendo le prossime due partite, è improbabile che una delle due squadre conquisti zero punti (dopodiché andrebbe anche considerata la differenza reti). Quasi certi, quindi, i playout, che vedono la sedicesima in classifica affrontare la diciannovesima e la diciassettesima contro la diciottesima: tuttavia se una squadra ha un distacco superiore a otto punti rispetto alla sua avversaria, i playout si evitano e la squadra con la classifica migliore si salva direttamente. Per questo il Milan Futuro deve giocare al massimo le ultime due partite rimaste (Gubbio e Vis Pesaro), con l’obiettivo di piazzarsi al primo posto delle quattro squadre coinvolte e di incontrare la quarta del pacchetto, magari evitando addirittura lo scontro grazie alla differenza di punti: un’impresa non facile, ma ancora possibile sulla carta. Quello che è certo, in ogni caso, è che la squadra di Oddo ha trovato un suo equilibrio che le consente di giocare alla pari con qualsiasi squadra del girone e di vincere contro la seconda in classifica. Peccato che ci sia voluto così tanto tempo: con un paio di vittorie in più staremmo parlando di una situazione (e di una stagione) diversa.

I ragazzi sono in crescita

Tra i singoli, e in particolar modo tra i ragazzi formatisi nelle giovanili rossonere, detto di un Nava in versione lusso, Coubis e Bartesaghi appaiono più sicuri a ogni partita: merito certamente della guida sicura di Camporese, ma anche della loro maturazione. Gabriele Alesi, come abbiamo già detto, è diventato titolare inamovibile con Oddo, galleggiando fra fascia sinistra, centrocampo e trequarti, e spesso è lui ad accendere il gioco. Camarda, che oggi è entrato nel gol decisivo con un assist, non è mai statico e si propone in mille modi diversi (anche se a volte si intestardisce un po’ nell’uno contro uno o contro due). Malaspina è un mediano infaticabile che deve però lavorare per ripulire il suo gioco in uscita (troppi passaggi sbagliati). Ma bene stanno facendo anche i giocatori che subentrano, come Bozzolan e Magni, coppia di terzini di carattere. Peccato, lo ripetiamo ancora una volta, per la totale scomparsa dai tabellini di quel Silvano Vos, centrocampista olandese cui a inizio anno la categoria sembrava andare stretta, ma che evidentemente non ha fornito le giuste garanzie (caratteriali?) per essere impiegato non si dice in Serie A (cosa che a un certo punto sembrava possibilissima), ma almeno in questa faticosa e avvincente Serie C.

BIO: Luca Villani è nato a Milano il 31 gennaio 1965. Giornalista professionista, oggi si occupa di comunicazione aziendale e insegna all’Università del Piemonte Orientale. Tifoso milanista da sempre, ha sviluppato negli anni una inspiegabile passione per il calcio giovanile e in particolare per la Primavera rossonera. Una volta Kakà lo ha citato in un suo post su Instagram e da quel momento non è più lo stesso.

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