Nel cuore del Rodano, l’Olympique Lione sta vivendo una stagione di transizione, rinascita e riscoperta. Dopo mesi di instabilità tecnica e societaria e anche una classifica preoccupante, il club francese ha trovato nuova linfa nell’arrivo di Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese, approdato sulla panchina del Lione a fine gennaio 2025, sembrava aver ridato identità e coraggio a una squadra che sembrava smarrita. Tra filosofia di gioco offensiva, giovani talenti in rampa di lancio e una corsa spettacolare verso la zona Champions, l’OL è tornato protagonista. E anche se il sogno europeo si è infranto a un passo dalla semifinale, il futuro, ora, è finalmente chiaro.
Un club con storia, ambizione e anima francese
Fondato nel 1950, l’Olympique Lione è una delle realtà più prestigiose del calcio francese. Il suo apice è senza dubbio legato al ciclo dei primi anni 2000, quando il club conquistò sette titoli consecutivi di Ligue 1 tra il 2002 e il 2008. In quegli anni, lo Stade de Gerland (poi sostituito dal Groupama Stadium) fu teatro di calcio spettacolare e la fucina di talenti come Juninho, Benzema, Govou e Essien. Ma dopo quell’epoca d’oro, il club ha faticato a tenere il passo con le nuove potenze economiche del calcio francese. A partire dal 2020, nonostante l’emergere di giovani promettenti, il Lione ha vissuto stagioni altalenanti, condizionate da infortuni, cambi in panchina e incertezze dirigenziali.

Sogno europeo infranto all’ultimo respiro
Il momento più amaro della stagione è arrivato in Europa League, nella notte magica e crudele di Old Trafford. Il Lione, dopo aver vinto 2-1 all’andata, stava compiendo un’impresa straordinaria in casa del Manchester United. Al minuto 109 dei supplementari, il punteggio complessivo era 4-2 per i francesi. La semifinale sembrava a un passo. Poi, il crollo: rigore di Bruno Fernandes, magia di Mainoo. In pochi minuti, il Manchester United ribalta tutto e spezza il sogno. Fonseca, visibilmente provato, ha commentato così nel post-partita a Canal+: “È difficile da spiegare… Dopo i primi due gol del Manchester, abbiamo reagito. Ma forse abbiamo pensato che il risultato fosse acquisito. Ci è mancata l’energia mentale e l’equilibrio emotivo. Meritavamo di più. Ho detto ai miei giocatori che dobbiamo imparare. Ma abbiamo dimostrato che siamo pronti a concludere la stagione in linea con le nostre ambizioni e la nostra qualità”.
“Fonseca, che succede?”
Una settimana da incubo ha travolto Paulo Fonseca, che ora si ritrova in mezzo a una vera e propria bufera. Prima l’eliminazione rovinosa in Europa League, rimontati da un Manchester United che sembrava spacciato. Poi la batosta nel derby col Saint-Étienne, una sconfitta che ha fatto più male del previsto, perché non è solo una partita persa: è la fotografia di una crisi profonda.
Secondo quanto riportato da Le Progrès, nello spogliatoio il clima è incandescente. Le colonne portanti della squadra – e parliamo di nomi altisonanti, come Lacazette e Tolisso – si sarebbero messe di traverso, mettendo in discussione apertamente il lavoro del tecnico portoghese. Gli rimproverano scelte discutibili, come quella di puntare forte sui giovani Cherki e Mikautadze, tagliando fuori progressivamente i veterani. Una scelta che, secondo i senatori, ha inciso negativamente sui risultati. E allora la domanda è una: Fonseca ha ancora in mano il gruppo? Anche il direttore generale Preud’homme è finito nell’occhio del ciclone, con la fiducia ormai ai minimi storici. Insomma, a Lione serve una scossa, perché la panchina del tecnico traballa più che mai. E se non cambia qualcosa in fretta, la prossima stagione potrebbe ripartire da tutt’altra guida tecnica.
La squalifica di Fonseca: una punizione contestata
A complicare ulteriormente la sua posizione, il 3 marzo 2025 Fonseca viene espulso per proteste durante Brest-Lione. La Commissione Disciplinare infligge una squalifica shock: 9 mesi lontano da panchina e spogliatoi.
Una sentenza durissima, che ha diviso l’opinione pubblica e che sembrava, almeno all’inizio, aver suscitato la solidarietà della squadra, salvo poi dimostrarsi un’ulteriore fardello all’interno di squadra e società.
Lione non trova pace
La squadra sembra non trovare pace: tra problemi economici legati alla società, risultati deludenti, altalenanti e il caos che regna sovrano all’interno dello spogliatoio. Sembrava essere arrivata la luce in questo periodo buio e invece la crisi del Lione sembra non essere terminata.

BIO: Federico Locarno, 20 anni, è uno studente di Management dello Sport con una grande passione per il calcio. Scrive articoli circa da due mesi e si dedica con entusiasmo e curiosità ad esplorare e analizzare il mondo del calcio, sia quello attuale che quello passato. Condividendo quotidianamente i suoi pensieri e approfondimenti sul calcio tramite Instagram e LinkedIn.
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