THE OUT-SKIRT OF FOOTBALL – 9-LA PRIMA FINALISTA DI UWCL: IL BARCELLONA

Il Barcellona domina da diverse stagioni non solo il panorama spagnolo, ma anche quello internazionale, imponendosi con risultati senza precedenti nella storia del calcio femminile e uno stile di gioco che per le sue giocatrici è ormai una seconda pelle.

Le azulgrana si sono presentate all’edizione 2024-2025 della UEFA Women’s Champions League da campionesse in carica — avendo vinto 3 delle ultime 4 edizioni — e, ancora una volta, erano la squadra da battere per chiunque ambisse al trofeo più prestigioso.

Il loro cammino è iniziato il 9 ottobre 2024, nella fase a gironi, con una sorprendente sconfitta contro il Manchester City. Un esordio che avrebbe potuto minare la fiducia della squadra, ma il Barcellona ha risposto con forza: cinque vittorie consecutive e una netta rivincita contro le Citizens, battute 3-0 al ritorno. Una dimostrazione ulteriore della solidità di un club che da anni detta legge nelle competizioni europee.

Le catalane hanno così chiuso il girone al primo posto, accedendo ai quarti di finale dove hanno travolto il Brann con un complessivo 10-2. In semifinale hanno incontrato il Chelsea di Sonia Bompastor, avversario che lo scorso anno aveva creato non poche difficoltà. Questa volta, però, non c’è stata storia: il Barcellona ha schiacciato le inglesi con un 8-2 totale, esibendo una superiorità tecnica e atletica impressionante.

Ora, l’ultimo ostacolo per il Barcellona è l’Arsenal, che affronteranno nella finale del 24 maggio 2025 allo Estadio José Alvalade di Lisbona.

A fotografare il dominio delle blaugrana in questa edizione di UWCL bastano i numeri: possesso medio del 72,9%, 684,6 passaggi completati a partita con una precisione del 90,2%, 44 gol segnati e appena 7 subiti in 10 incontri (Claudia Pina guida la classifica marcatrici con 10 goal).

Il Barcellona propone un calcio in cui il controllo della palla e dei ritmi è essenziale. Il loro possesso palla non è mai sterile, ma logora le avversarie, crea costantemente superiorità numerica e apre varchi attraverso un gioco a terra basato su rapide combinazioni, triangolazioni strette e movimenti intelligenti senza palla, soprattutto da parte delle esterne come Caroline Graham Hansen e Fridolina Rolfö, e con le incursioni centrali di mezzali come Aitana Bonmatí.

La filosofia offensiva si traduce in un baricentro molto alto: anche le centrali difensive, Mapi León e Irene Paredes, partecipano alla costruzione del gioco, spesso posizionandosi quasi a metà campo. La loro abilità nel gioco palla al piede, nel difendere in anticipo e in campo aperto permette alla squadra di porsi sempre in modo offensivo senza paura di concedere spazi anche alle attaccanti più fisiche e veloci.

Il pressing ultra-offensivo è un’altra firma del loro gioco: dopo ogni perdita di palla scatta immediatamente il gegenpressing, con l’obiettivo di recuperare il possesso entro cinque secondi o costringere l’avversario all’errore, soffocandone la manovra andando raddoppiare o addirittura triplicare la portatrice di palla.

Riassumere i punti di forza del Barcellona non è semplice: hanno costruito una macchina perfettamente oliata, con talento di altissimo livello in ogni reparto, titolari e panchina compresa. Il cuore pulsante della squadra è il centrocampo: Aitana Bonmatí, Patri Guijarro e Alexia Putellas non solo dettano i tempi di gioco, ma creano, pressano e gestiscono i momenti della partita con una naturalezza impressionante. Sempre in movimento, ruotano continuamente le posizioni per disorientare le avversarie e offrire nuove linee di passaggio. Mostrano inoltre una visione tattica che permette loro di anticipare i movimenti di compagne e avversarie e servire assist decisivi mediante passaggi filtranti che mettono le attaccanti a tu per tu con la portiera avversaria.

Alla base di questo successo c’è anche il lavoro della Masia, il celebre vivaio azulgrana che continua a formare talenti non solo tecnicamente eccellenti, ma anche perfettamente immersi nella filosofia di gioco del club

Infine, un elemento che rende unico questo Barcellona è la mentalità: la fame e l’intensità con cui affrontano ogni partita, senza mai accontentarsi, rappresentano un livello di competitività che, finora, nessun’altra squadra è riuscita a eguagliare.

BIO: LAURA ZUCCHETTI

Gen Z di nascita ma vintage nei modi, parlerei per ore di sport e questioni di genere. Vivo il calcio femminile da tifosa ma con lo sguardo da psicologa sociale per riflettere sulle sue contraddizioni e opportunità figlie della realtà nella quale siamo immersi.

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