NON È BRASILIANO PERÒ…
STADIUM
Città: Belgrado (Serbia) Anno di costruzione: 1963 Capacità: 51 755
Evento memorabile
Dream Boxes, nasce fondamentalmente da una domanda, e’ lo stadio a rendere un evento memorabile, oppure e’ l’evento a rendere leggendario uno stadio? Francamente non so ancora rispondervi (spero di poterlo fare alla fine di questa serie!!!). Ma con certezza vi dico, al Marakàna di Belgrado non esiste nulla di più memorabile dello stadio stesso!! E questa cosa non la dico solo io eh??!! Andatevi a leggere questa intervista a Dejan Stankovic (https:// www.champions-journal.com/1500/crvena-zvevda-tunnel-vision).
Tutto comincia dal tunnel , 22 giocatori che percorrono spalla a spalla uno dei percorsi più lunghi ed angusti del mondo. In lontananza una luce, un fascio luminoso che penetra nello stadio portando con se le urla del popolo dei Balcani. “Quando tocchi quel muro lo senti tremare” cit. Dejan Stankovic. “Questo stadio sarebbe in grado di rendere memorabile anche una partita di biglie!!” cit.. Andrea Ferraro.
Ci sono stadi in cui la componente ambientale è davvero un fattore, il dodicesimo uomo a Belgrado ha un nome ed un cognome Rajko Mitić più comunemente conosciuto come Marakana!!
Stadio: Rajko Mitić (Marakàna)
Lo stadio Rajko Mitić (Marakàna) è stato oggetto di numerosi cambiamenti nel corso della storia. Negli anni 60 venne totalmente ricostruito fino a raggiungere una capienza di circa 90.000 posti
( dico circa perché nei derby con il Partizan si sono raggiunti gli oltre 100.000 spettatori, da qui deriva il soprannome Marakàna). Successivamente la capienza è andata via via riducendosi fino a raggiungere quasi le 52000 sedute.
In pianta, lo stadio, si presenta come la sovrapposizione di due ovali non concentrici. Campo con relativa pista sono inglobati da un ovale più ampio decentrato verso ovest il quale racchiude le tribune e la copertura.
Il catino ha una forma molto particolare, si sviluppa in maniera asimmetrica, con la tribuna est più grande di quella ovest. La cosa che balza all’ occhio è la quasi totale assenza di vomitori che rende il catino estremamente omogeneo e compatto. La copertura dell’impianto è presente sull’intero perimetro ma non copre interamente le tribune.
Un’altra particolarità di questo magnifico stadio, è che il campo è circa 12 metri più basso del livello del suolo quindi la cavea risulta parzialmente ipogea. Nonostante io sia un appassionato degli stadi all’inglese, architettonicamente trovo questo impianto veramente affascinante. Le sue imperfezioni lo rendono uno stadio d’altri tempi. Un gigante senza tempo, un diamante grezzo, un enorme diapason in grado di far risuonare tutta la passione del popolo dei Balcani!
BIO: Andrea Ferraro è un architetto.
- Durante la sua carriera, avuto la fortuna di lavorare per alcuni dei più importanti studi di architettura d’Europa e del mondo. La sua passione per il calcio lo porta a specializzarsi in architettura sportiva, e collabora attivamente alla progettazione di alcuni degli impianti che, negli anni avvenire, saranno il nuovo punto di riferimento nel settore delle sport venues.
2 risposte
Io ci sono stato ultimamente a vedere Stella Rossa Fiorentina, amichevole di luglio. Nel museo ci sono le foto della costruzione dello stadio, con gli scavi eseguiti.
È vero quando Stanković dice che questo stadio renderebbe memorabile anche una partita di biglie…c’è qualcosa di trascendentale che si sente già varcando i cancelli dello stadio.
Ciao Vincenzo. Purtroppo la mia conoscenza di questo stadio si ferma a qualche libro. Mi manca il vissuto!!!Ma presto recupererò con gli interessi!!!Io ho diversi amici di Belgrado e posso assicurarti che la passione che sprigiona questo catino coinvolge anche chi non c’è mai stato. Onestamente credo che come clima abbia pochi eguali al mondo. Forse giusto Marassi, il celtic Park ed il Monumental!!
A presto!!