MILAN – CAGLIARI 5-1: I ROSSONERI RITROVANO IL SORRISO

Sta per volgere al termine la Serie A 2023/24, è la 36ª giornata: è Milan – Cagliari.

Da un lato i rossoneri, che hanno come unico obiettivo quello di consolidare il secondo posto e ritrovare il sorriso. Dall’altro lato il Cagliari, che cerca punti preziosi in chiave salvezza.

Mister Pioli schiera un undici inedito: siedono in panchina Calabria, Tomori, Theo e Leao. La vittoria in casa Milan manca da un mese e il pubblico di San Siro lo sa bene. È per questo che lo “sciopero” del tifo continua e dagli spalti gli striscioni recitano “pretendiamo e meritiamo una società forte e vincente”. Un chiaro messaggio della tifoseria verso la società, in vista della prossima campagna acquisti e del tanto discusso prossimo allenatore.

Le formazioni ufficiali:

Milan (1-4-3-3): Sportiello; Kalulu, Gabbia, Thiaw, Florenzi; Musah, Bennacer, Reijnders; Chukwueze, Giroud, Pulisic.

Cagliari (1-3-5-2): Scuffet; Zappa, Mina, Dossena; Nández, Sulemana, Prati, Deiola, Obert; Luvumbo, Shomurodov.

L’arbitro è Sozza di Seregno.

Primo tempo:

Il match si apre con il doveroso minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Casteldaccia. Curiosità di giornata, invece, i nomi sulle maglie. In occasione della festa della mamma, le società e i calciatori hanno aderito all’iniziativa di scendere in campo con i nomi/cognomi delle madri sulle maglie.

Le squadre fraseggiano, si studiano, ma non trovano il varco per creare pericoli. Molti contatti fisici e “blocchi” sui corner: la maglia di Mina strappata da Giroud ne è la conferma. Il francese sembra patire molto il duello con il centrale colombiano nel corso della prima frazione.

Il primo squillo è di Florenzi dopo poco più di dieci minuti. Un destro al volo, da fuori area, del laterale romano, impensierisce Scuffet, che è costretto a distendersi per deviare la sfera.

Lo stadio è gremito ma il silenzio è tombale, l’atmosfera è surreale. Le sensazioni sono quelle delle partite giocate durante la pandemia.

Luvumbo cerca spesso di andare via a Gabbia in velocità. Al minuto 21 l’angolano riesce nel suo intento, prosegue in campo aperto ma al limite dell’area sbaglia il passaggio. Tanti gli errori tecnici da parte di entrambe le squadre nei primi venti minuti.

Poche emozioni nel complesso, tranne un Reijnders molto ispirato che prova ad accendere i compagni. Fioccano i cartellini gialli intorno alla mezz’ora, prima Bennacer e poi Gabbia, per un’entrata scomposta ai danni di Deiola. Il numero 46 rossonero era diffidato e salterà dunque la trasferta di Torino.

Si sblocca il match al 36’. Combinazione ben riuscita tra Pulisic e Chukwueze: il tiro di quest’ultimo viene respinto da Scuffet ma finisce sui piedi di Bennacer, che la schiaccia e la deposita in rete, 1-0! Primo gol con la fascia da capitano per l’algerino.

Un primo tempo sterile nonostante il gol, con poche occasioni. Sozza concede un minuto di recupero, in cui si accascia al suolo Chukwueze per un problema muscolare.

Secondo tempo:

La ripresa del Milan comincia con 3 cambi: fuori l’ammonito Gabbia, il dolorante Chukwueze (non in grado di continuare, da valutare l’entità del problema) e l’insofferente Giroud, mai entrato in partita, sovrastato da Mina. Dentro Tomori, Leao e Okafor.

Il Diavolo cambia marcia. Al 49’ Pulisic sguscia sulla destra e mette in mezzo un pallone invitante. Leao sbuca in velocità alle spalle della difesa sarda e colpisce di contrabbalzo da pochi passi. La palla si stampa sulla traversa, Milan vicino al raddoppio.

Si fa vivo anche il Cagliari con Shomurodov, servito da Nandez. Neutralizza Sportiello, nonostante il fuorigioco dell’uzbeco. Si ripete al 57’ il portiere milanista, allungandosi sul tiro da fuori di Prati. La squadra di Ranieri spinge alla ricerca del pareggio.

Intorno all’ora di gioco si rivede il vecchio Milan. Musah libera di tacco Leao, che viaggia ad alta velocità verso la porta. Sulemana non riesce a buttare giù il portoghese, che alza la testa e serve il grande inserimento di Pulisic. L’americano, a tu per tu con Scuffet, non sbaglia e la piazza sul primo palo, di sinistro. Esulta il pubblico di San Siro per il 2-0.

Il Cagliari reagisce con Deiola su punizione, ma ancora una volta si esalta Sportiello e nega la gioia del gol. Breve ovazione dello stadio per l’intervento, dopodiché ricade nuovamente il silenzio.

La partita sembra prendere una brutta piega quando, al 63’, Musah non segue l’inserimento di Nandez, che approfitta della dormita dei rossoneri e accorcia le distanze, dopo un gran cross di Zappa: 2-1.

A venti minuti dalla fine Florenzi lascia il posto a Theo. La musica cambia e il divario di rapidità tra le due squadre, specie in fase di transizione, si nota.

Al 73’ un corner battuto corto del Milan, si trasforma nel tris. Leao appoggia per Theo, che la affida a Reijnders, posizionato fuori area. L’olandese carica il tiro e lascia andare la gamba, il pallone viaggia rapido e si infila dai 25 metri nell’angolo basso alla destra di Scuffet. Gol strameritato da Tijani per quanto dimostrato fin qui: è 3-1, una pratica quasi archiviata.

Ranieri tenta il tutto per tutto schierando un Cagliari a trazione anteriore, ma i rischi corsi sono più dei benefici ottenuti. Dentro Oristanio, Lapadula e Azzi. Il Milan gestisce, i tifosi si divertono. Parte anche qualche coro isolato in alcune zone dello stadio. Perché va bene la protesta sì, ma nascondere le emozioni non è mai facile per chi ama il calcio.

Grandissima doppia occasione all’80’ per i sardi. Oristanio, da corner, calcia direttamente in porta e colpisce il palo. Il rimpallo arriva sui piedi di Shomurodov che, sfortunato, trova la traversa. Si salvano i rossoneri.

Dopo lo spavento, il Milan inizia a divertirsi. Lo si capisce dalle giocate dei singoli e dall’affinità che cresce tra i compagni di squadra. Non a caso, all’83’, in fase di transizione, Bennacer serve perfettamente Leao in profondità. Il portoghese corre rapido, sorridendo, facendo sembrare tutto facile. Arriva difronte a Scuffet, lo salta e deposita in rete. Il poker è servito, 4-1!

Viene concesso qualche minuto anche a Pobega sul finale. L’italiano, appena entrato, riesce quasi a far fare doppietta a Leao. Il numero 10, stavolta, davanti a Scuffet sbaglia scelta: il pallonetto non va a buon fine.

A tre minuti dalla fine, arriva anche la manita. Okafor sguscia via, mette in mezzo per Pulisic che, dopo un controllo difficoltoso, incrocia rasoterra. Mina salva sulla linea, ma la goal line technology non è d’accordo con questa affermazione: il pallone era entrato totalmente. È 5-1 e doppietta di Captain America.

Sul finale Lapadula prova a timbrare il cartellino contro la sua ex squadra, ma non riesce nella girata. Nessun’altra emozione all’orizzonte dopo ciò.

Sozza fischia la fine, il Milan ritrova la vittoria e il sorriso, dopo più di un mese. E li ritrova in grande stile, con un risultato pesante, forse anche eccessivo per quanto visto in campo. Ciò che sicuramente resta, sono le dediche dei giocatori rossoneri alle proprie madri: un pensiero che le avrà rese contente.

Il potenziale in questo organico c’è, come ampiamente visto nel secondo tempo e nella la parte centrale di stagione. Ciò che ogni tanto manca è la costanza e la determinazione dei key players attorno al quale ruota il progetto milanista.

La serata, tuttavia, culmina con un sorriso, una prestazione (finalmente) convincente e una mezza ipoteca sul secondo posto.

Forza Milan!

BIO: Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.

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