EURO ’24 – GRUPPO C : INGHILTERRA, DANIMARCA, SLOVENIA, SERBIA

GRUPPO C

Dal 14 giugno al 14 luglio si disputerà la XVII edizione dei campionati europei di calcio. La nostra nazionale è detentrice del trofeo e cercherà di difendere il titolo. Dall’edizione 2016, la fase finale del torneo è a 24 squadre, un format spettacolare che ha anche aperto l’accesso a nazionali di fascia inferiore.

In questa guida andremo ad analizzare nel dettaglio le magnifiche 24, che lotteranno per alzare la prestigiosa Coppa Europa Henri Delaunay.

Il gruppo C è formato da Inghilterra, Danimarca, Slovenia e Serbia.

Incroci interessanti tra nazionali che, anche nel recente passato, hanno dato vita a sfide importanti.

INGHILTERRA

Probabilmente, assieme ai padroni di casa, alla Francia e alla Spagna, è la squadra accreditata per vincere il torneo. La nazionale dei Tre Leoni è alla sua undicesima partecipazione. Il rapporto con questo torneo non è proprio dei migliori per gli inglesi, che non hanno mai vinto la coppa e che nell’ultima edizione hanno perso in finale contro gli Azzurri. E’ forse arrivato il momento di raccogliere i frutti per questa grande generazione di calciatori che nell’ultimo mondiale hanno perso sfortunatamente ai quarti contro la Francia.

L’allenatore, Gareth Southgate, ha un doppio conto in sospeso con gli europei , visto che nella semifinale dell’europeo di casa Euro’96, si fece parare il rigore da Kopke nella semifinale di Wembley contro i tedeschi, negando agli inglesi l’accesso in finale; e quattro anni fa ha guidato la campagna inglese verso la finale persa ancora ai rigori. L’Inghilterra ha dominato il suo girone di qualificazione, battendo per due volte l’Italia, vincendo sei partite e pareggiandone due.

Southgate ha stilato la lista provvisoria dei convocati, dalla quale sono rimasti fuori nomi eccellenti, su tutti Jordan Henderson, Kalvin Philipps e Marcus Rashford. Tanta la qualità in mezzo al campo, dove spicca la classe di Jude Bellingham, fresco vincitore della Champions League con il Real Madrid, l’eclettismo di Foden e il killer instinct di Harry Kane, 32 gol in 36 partite quest’anno e miglior marcatore della nazionale inglese con i suoi 54 reti. Unico l’obiettivo: vincere l’europeo.

Riusciranno questa volta gli inglesi a cantare a squarciagola it’s coming home?

DANIMARCA

La Danimarca è alla sua decima partecipazione agli Europei. Spesso questa competizione ha regalato gioie ai biancorossi e non si può non ricordare la clamorosa e inaspettata vittoria del 1992, quando i danesi furono ripescati al posto della Jugoslavia, squalificata dalla UEFA a causa del conflitto che stava infiammando il paese, e  riuscirono addirittura a vincere il torneo, in finale contro la Germania.

Nell’ultima edizione fece paura agli inglesi in semifinale, passando in vantaggio con un gol su punizione dell’ex doriano Damsgaard, partita poi persa per 2 a 1. Kasper Hjulmand è commissario tecnico della nazionale dal 2020, che ha guidato all’ottimo europeo di quattro anni fa. La Danimarca ha vinto il suo girone di qualificazione, arrivando a pari punti con la Slovenia, che ritroverà nel gruppo C di Euro 2024, ma prima per la vittoria nello scontro diretto. Hjulmand ha convocati gli italiani Kjaer, Kristensen e Kristiansen.

Fuori a sorpresa il laziale Isaksen, che ha vissuto una stagione altalenante. In porta confermato il veterano e figlio d’arte Kasper Schmeichel, a centrocampo il talento di Christian Eriksen, che torna a giocare l’europeo dopo il drammatico malore avvenuto durante la partita contro la Finlandia al Parken di Copenhagen, in attacco il giocatore del Manchester United, Hojlund. Obiettivo principale per la Danimarca sarà quello di passare il turno e di cercare poi di stupire, come hanno fatto tre anni fa e soprattutto come avvenne nel 1992, quando la vittoria a sorpresa rinverdì i fasti della Danske Dynamite.

SLOVENIA

Gli sloveni tornano agli europei dopo ventiquattro anni dalla loro unica partecipazione. In quella edizione la Slovenia non superò il girone, finendo ultima. Quella generazione, guidata dal talento di Zahovic, riuscì a qualificarsi anche per il mondiale di Giappone e Corea. Matjaž Kek guida il paese balcanico dal 2018. Come detto in precedenza, la sua squadra si è classificata seconda nel girone H vinto dalla Danimarca. Il commissario tecnico ha diramato la rosa dei convocati che si poggia su due certezze: il portiere dell’Atletico Madrid, Jan Oblak e il centravanti del Lipsia Benjamin Sesko. I due udinesi Bijol e Lovric sono tra i selezionati, così come l’attaccante del Pisa Mlakar.

Due nomi suscitano poi curiosità: quello di Josip Ilicic, ex Atalanta, che dopo i problemi che hanno contraddistinto gli ultimi anni in nerazzurro, giocherà a 36 anni il suo primo torneo internazionale, e quello di Luka Zahovic, figlio di Zlatko, leggenda del calcio sloveno, che milita nel Pogon in Polonia. Obiettivo principale per la nazionale slovena sarà quello di vincere la sua prima partita, visto che a Euro 2000 totalizzò due pareggi e una sconfitta.

SERBIA

Sesta partecipazione per gli Orlovi, prima in assoluto con la denominazione di Serbia, l’ultima partecipazione, come Jugoslavia, risale al 2000, dove era inserita nel girone di Spagna, Norvegia e Slovenia e superò il turno, prima di essere travolta dall’Olanda per 6 a 1 ai quarti di finale. La Jugoslavia arrivò seconda nell’europeo italiano del 1968, allorchè perse dall’Italia per 2 a 0.

L’allenatore della Serbia è Dragan Piksi Stojkovic, assoluta leggenda del calcio serbo, che da quando ha preso in mano la nazionale è riuscito nell’impresa di portare la squadra in Qatar, vincendo addirittura lo scontro diretto contro il Portogallo a Lisbona, e agli europei dopo ben 24 anni. Complicato il cammino di qualificazione delle Aquile serbe, chiuso dietro all’Ungheria, con il pass staccato per la Germania grazie al pareggio di Leskovac contro la Bulgaria.

Sono sette gli “italiani” convocati da Stojkovic per il suo 1-3-5-2: il portiere Milinkovic-Savic, Milenkovic, Ilic, Samardzic, Kostic, Jovic e Vlahovic. Non manca poi il talento per questa squadra che può usufruire del genio del veterano Tadic e sulla certezza Mitrovic in attacco, recordman di reti con la nazionale serba. Dusan Vlahovic è poi il terminale offensivo da cui ci si attende un apporto determinante, lui che spesso viene accusato di non essere decisivo, eccezion fatta per la rete in finale di Coppa Italia. Non bisogna dimenticare la presenza a centrocampo di Sergej Milinkovic-Savic e la velocità di Kostic. Dietro Milenkovic può dare sicurezza a un reparto non sempre impenetrabile. Cosa attendersi dalla Serbia? Il girone non è facile, ma la qualificazione agli ottavi è a portata di mano (considerando che passano anche le quattro migliori terze). Dipenderà tutto dalla testa e dall’unità che spesso è mancata nelle nazionali del passato, che hanno messo in ombra l’infinito talento che la contraddistingue. Lo scopriremo soltanto tra qualche settimana.

BIO Vincenzo Pastore: Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.

Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.

Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”

Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.

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