«I cigni, sacri ad Apollo, al termine dei loro giorni, prevedendo il bene che troveranno nel ricongiungersi al loro dio, si rallegrano. Allo stesso modo Socrate, compagno di servitù dei cigni e non meno di essi indovino, gioisce. Egli è certo che, nel momento in cui la sua anima si sarà liberata dalle catene del corpo, potrà finalmente ritornare alla vera luce»
Parafrasando il discorso di Platone nel dialogo Fedone ci viene in mente la situazione della Polonia calcistica attuale. Il celeberrimo filosofo ateniese spiega cos’è il canto del cigno. In ambito sportivo e artistico ci si riferisce all’ultima espressione di una carriera che sta volgendo al termine. Robert Lewandowski, tra i migliori calciatori polacchi di sempre, è alla recita finale. Vicini al crepuscolo sono anche Zielinski e Szczęsny. Milik salterà invece Euro 2024 a causa dell’ennesimo infortunio di una lunga serie che ne ha condizionato la carriera ad altissimi livelli.
La nazionale polacca ha raggiunto il suo apice del nuovo millennio probabilmente agli Europei 2016. Guidate da un Lewandowski in formato mondiale, le Aquile bianche hanno sfiorato la semifinale, venendo eliminate solo ai calci di rigore dal Portogallo vincitore poi della rassegna. La generazione attuale, che sta volgendo al crepuscolo, è seconda solo alle nazionali degli anni ’70 e ’80. Boniek e compagni raggiunsero la semifinale al Mundial del 1982, mentre dieci anni prima vinsero il torneo olimpico.
Dopo numerosi anni bui, la nazionale dell’Europa orientale è tornata in auge. Basti pensare che dal 2012 al 2017 ha scalato posizioni su posizioni nel ranking FIFA, passando dal 75º al 5º posto. Ad oggi occupa la 26º posizione. Nazionale in declino ma che conserva alcuni pezzi pregiati.
Il girone di qualificazione non è andato benissimo. La nazionale di Probierz si è qualificata soltanto agli spareggi. Nel suo girone è arrivata al terzo posto dietro Albania e Repubblica Ceca, arrivando davanti alla modesta Moldavia per il rotto della cuffia. Contro la nazionale ex sovietica la Polonia ha raccolto appena un punto, riuscendo ad arrivarle davanti solo perché quest’ultima ha gettato alle ortiche due punti contro le Fær Øer.
I PUNTI DI FORZA DELLA POLONIA
La squadra di Probierz vanta un parco portieri di prim’ordine. Dietro al già citato Szczęsny, confermatissimo tra i pali, vi sono Skorupski e Bułka.
Il leader difensivo è Jakub Kiwior, ex Spezia e ora all’Arsenal. Il 24enne nativo della regione della Slesia parte dietro Gabriel e Saliba nelle gerarchie ma ha accumulato un ottimo minutaggio. Calciatore duttile, è dotato di gran fisico, ottimi piedi e può ricoprire diverse posizioni.
Reparto nevralgico in cui abbonda l’esperienza. Il centrocampo è guidato da Piotr Zielinski, campione d’Italia con il Napoli lo scorso anno e che vestirà la maglia dell’Inter. Frankowski, Grosicki, Moder e Szymański sono calciatori nel pieno della maturità. Nessun fuoriclasse o top player, sia chiaro, ma calciatori di fosforo e buona/ottima esperienza.
Robert Lewandowski, autore di 26 gol in stagione con la maglia del Barcellona, resta tra i migliori centravanti in circolazione. Il 36enne nativo di Varsavia ha perso un po’ dello smalto dei tempi d’oro ma non ha perso il suo fiuto del gol, che lo rende ancora tra gli attaccanti più formidabili in area di rigore.
I PUNTI DEBOLI
I big sono più attempati rispetto alle annate precedenti. Lewandowski avrebbe bisogno di una seconda punta in grado di legare il gioco e servire assist. Out Milik e con Piątek ripresosi solo in parte da qualche annata di appannamento, non resta che sperare negli inserimenti dei centrocampisti.
La perdita di Matty Cash, inglese naturalizzato polacco grazie alle origini della madre, potrebbe pesare in entrambe le fasi. Il terzino dell’Aston Villa è un equilibratore, abile sia in fase difensiva che in quella propulsiva.
Dawidowicz è un centrale molto fisico e in grado di giganteggiare nei duelli aerei, ma pecca in termini di reattività e velocità. Bednarek è il classico centrale versatile e abile in diverse skill ma che non eccelle in nulla. Probierz dovrebbe optare per la difesa a tre in modo da proteggere meglio i suoi centrali non velocissimi. Attenzione però ai duelli con attaccanti molto rapidi.
Folta la rappresentanza di calciatori di Serie A, non tutti all’altezza tuttavia. Nicola Zalewski ha palesato una notevole involuzione, venendo spesso fischiato a Roma. Non hanno certamente incantato né Bereszyński né Swiderski.
LA PROBABILE FORMAZIONE
Probierz ha intenzione di puntare sul 3-5-2. La probabile formazione dovrebbe essere: Szczęsny; Bednarek, Dawidowicz, Kiwior; Frankowski, S. Szymanski, Slisz, Zielinski, Zalewski; Swiderski, Lewandowski. L’attaccante del Verona dovrebbe essere la spalla di Lewandowski. A Zalewski e Frankowski il compito di servire le punte con precisi traversoni. Zielinski è chiamato a essere il vertice delle catene formate con gli esterni e i braccetti.
I centrocampisti centrali non potranno esimersi da compiti di contenimento. Il reparto centrale può soffrire la velocità dei veloci attaccanti di Francia e Olanda. Szczęsny è tra i migliori portieri del torneo e rischia di essere chiamato agli straordinari.
I CONVOCATI DEFINITIVI
Portieri: Wojciech Szczęsny (Juventus), Lukasz Skorupski (Bologna), Marcin Bulka (Nizza)
Difensori: Jan Bednarek (Southampton), Bartosz Bereszynski (Empoli), Jakub Kiwior (Arsenal), Tymoteusz Puchacz (Kaiserslautern), Bartosz Salamon (Lech Poznan), Pawel Dawidowicz (Verona), Sebastian Walukiewicz (Empoli)
Centrocampisti: Kamil Grosicki (Pogon Stettino), Piotr Zielenski (Napoli), Przemyslaw Frankowski (Lens), Sebastian Szymanski (Fenerbahce), Jakub Moder (Brighton), Damian Szymanski (AEK Atene), Nicola Zalewski (Roma), Bartosz Slisz (Atlanta United), Michal Skoras (Club Brugge), Jakub Piotrowksi (Ludogorets Razgrad), Taras Romanczuk (Jagiellonia Bialystok), Kacper Urbanski (Bologna)
Attaccanti: Robert Lewandowski (Barcellona), Karol Swiderski (Verona), Krzysztof Piatek (Istanbul Basaksehir), Adam Buksa (Antalyaspor)
OBIETTIVI
La squadra è inserita nel girone D assieme a Francia, Olanda e Austria. La nazionale di Probierz vanta un campione e alcuni ottimi calciatori, ma pecca in qualità globale e solidità. Serviranno gare al massimo del suo potenziale per poter sperare in una qualificazione che, sulla carta, appare obiettivamente ardua.
L’Austria è più squadra e sembra decisamente in un periodo storico migliore. Alla nazionale di Rangnick manca un Lewandowski ma per il resto è superiore ai polacchi. Si tratta comunque di gare secche e la forma del momento la farà da padrona. Nella migliore delle ipotesi si può pensare a un terzo posto per avere diritto a giocarsi un ripescaggio per gli ottavi. L’obiettivo minimo è quello di evitare di restare al palo. Tuttavia, il “cucchiaio di legno”, per usare un gergo rugbystico, non è un’ipotesi peregrina.
BIO: VINCENZO DI MASO
Traduttore e interprete con una spiccata passione per la narrazione sportiva. Arabista e anglista di formazione, si avvale della conoscenza delle lingue per cercare info per i suoi contributi.
Residente a Lisbona, sposato con Ana e papà di Leonardo. Torna frequentemente in Italia.
Collaborazioni con Rivista Contrasti, Persemprecalcio, Zona Cesarini e Rispetta lo Sport.
Appassionato lettore di Galeano, Soriano, Brera e Minà. Utilizzatore (o abusatore?) di brerismi.
Sostenitore di un calcio etico e pulito, sognando utopisticamente che un giorno i componenti di due tifoserie rivali possano bere una birra insieme nel post-partita.