Esordio positivo per la Francia vicecampione del mondo che batte una buona Austria solo con un autogol e aggancia l’Olanda in vetta al gruppo D.
Venerdì ci sarà lo scontro diretto contro gli Oranje. Ma a rovinare la festa c’è stato l’infortunio occorso a Kylian Mbappè a ridosso del novantesimo: frattura del setto nasale e fuori, per certo, nelle prossime due partite. La Federazione Francese ha fatto sapere che la futura stella del Real Madrid non si sottoporrà ad intervento chirurgico e che al suo rientro giocherà con una maschera protettiva.
Buona la prova dell’Austria che si è mostrata un duro avversario per i Galletti e che ha confermato le prestazioni pre-europeo.
Mbappè è stato il protagonista prima, durante e dopo il match.
Il prepartita, infatti, è stato caratterizzato dalle polemiche politiche scatenate dalle parole rilasciate dal fuoriclasse francese, alle quali hanno fatto seguito quelle di Henry, sulla particolare situazione politica, scaturita all’indomani delle Elezioni europee, e che hanno affermato la vittoria di Le Pen.
Tralasciando le schermaglie politiche, Deschamps taglia corto e sceglie per l’esordio dei Blues un 1-4-2-3-1 con Maignan, promosso titolare in porta dopo l’addio di Lloris, in difesa T. Hernandez, Saliba, Upamecano, Koundè, davanti alla linea difensiva Kantè, che aveva saltato il Mondiale in Qatar, e Rabiot. Dietro alla punta Mbappè, Thuram, Griezmann e Dembelè.
Rangnick risponde con uno speculare 1-4-2-3-1 : in porta Pentz; Posch, Danso, Mwene i quattro difensori; Seiwald e Grillitsch a schermo davanti alla difesa, Laimer, Baumgartner e Sabitzer, linea made in Bundesliga, dietro a Gregoritsch punta centrale.
Si gioca all’Esprit Arena di Düsseldorf.
Arbitra lo spagnolo Gil Marzano.
Mbappè cerca il suo primo gol in un campionato europeo e al settimo minuto si invola verso la porta ma la sua conclusione finisce sull’esterno della rete. L’Austria è una squadra solida e forte (ricordate tre anni fa contro di noi agli ottavi?) e al 35’ confeziona la più grande occasione per i suoi: Gregoritsch riceve palla sulla fascia, la mette in mezzo per Sabitzer che fa la sponda per Baumgartner che da due passi si fa neutralizzare da un superbo Maignan.
Al minuto 37 si decide la partita: Mbappè, capitano dei transalpini, mette in mezzo un cross che viene deviato involontariamente con la testa da Wöber per l’uno a zero della Francia.
Così si chiude la prima frazione.
Nessun cambio operato dai due allenatori a inizio ripresa che ripropongono gli stessi ventidue.
Al minuto 54 un’invenzione di Rabiot innesca la velocità di Mbappè che all’altezza del dischetto di rigore prende la mira ma sciupa clamorosamente il raddoppio. Rangnick cerca di rimediare al vantaggio francese e inserisce Wimmer e soprattutto il recordman di presenze della nazionale, l’interista Marko Arnautović.
La Francia prova a chiudere i conti e al 65’ Griezmann non riesce a impattare la palla messa in mezzo da Theo Hernandez, l’azione poi si chiude col tiro debole di Koundè, ribattuto dalla difesa dei rossi. Pentz al 66’ respinge il tiro di Thuram, imbeccato da Kantè. Intanto Camavinga sostituisce Rabiot mentre Kolo Muani entra per Dembelè.
Al minuto 87 Mbappé sbatte contro la spalla di Danso e si accascia a terra, sanguinante dal naso. Per lui la frattura del setto nasale.
Sono nove i minuti di recupero.
Giroud, subentrato al posto del numero 10 neo madridista, potrebbe segnare il secondo gol ma cicca clamorosamente la palla servita da Kolo Muani. Finisce con la vittoria non entusiasmante della Francia per 1 a 0. Come tutte le altre big, quindi, anche la Francia ottiene i tre punti all’esordio.
Contro l’Olanda verrà chiesta sicuramente una prestazione diversa ai transalpini che hanno tuttavia mostrato di poter vincere anche in maniera sporca le partite. E in un torneo da sette partite come l’Europeo, vincere senza brillare è un’attitudine importante.
Resta, tuttavia, la preoccupazione per le condizioni di Mbappè che sarà una perdita importante per la squadra. “Kilyan è Kilyan” ha detto Deschamps a fine gara, pur sapendo di avere una rosa competitiva e di altissimo livello, in ogni settore del campo. All’Austria resta ovviamente la prestazione e la certezza che potrà giocare un ruolo importante in questo girone, già a partire dalla sfida contro la Polonia che rappresenterà un crocevia importante per Arnautović e compagni.
BIO: Vincenzo Pastore.
Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.
Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.
Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”
Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.